25. Torino Film Festival*
Con la conferenza stampa svoltasi al Roma, presso il cinema Nuovo Sacher, è iniziata l’era Nanni Moretti. Stiamo parlando del Torino Film Festival (23 novembre – 1 dicembre), storica manifestazione cinematografica piemontese che circa un anno fa era stata al centro di una querelle decisamente vivace al termine della quale fu dato incarico al cineasta romano di svolgere il ruolo di direttore. Da quando Moretti ha preso in mano la situazione sono passati dieci mesi e in questo periodo di tempo il neodirettore artistico e i suoi collaboratori si sono sobbarcati un lavoro enorme. I film che sono piombati sulla commissione selezionatrice sono stati, secondo Moretti ed Emanuela Martini, circa 1200. Una cifra ingente che ha costretto i responsabili a un super lavoro, con il fantasma ingombrante della Festa del Cinema di Roma pronta ad anticipare qualche loro scelta. E’ così è stato. Moretti ha infatti dichiarato che Juno (film vincitore del concorso romano) e Li Chun (opera cinese la cui interprete principale ha vinto il premio per la migliore attrice, sempre a Roma) erano stati scelti per Torino. Invece i due titoli sono finiti nella Capitale, riscuotendo anche un ottimo successo. Attraverso alcune domande si è tentato di solleticare la verve polemica di Moretti nei confronti della Festa di Roma. Ciò è riuscito solo in parte, visto che il direttore di Torino ha riservato solo qualche stoccata ironica a Roma, volendo tenere, tutto sommato, sulla questione un profilo basso (più ironico che polemico, appunto).
Analizzando il corposo programma del Festival ci si può accorgere del complesso lavoro svolto. La sezione in Concorso (Torino 25)presenta dodici opere, tutte prime, seconde o terze. La selezione sembra equilibrata, con una tripla presenza americana, una doppia australiana, un film malesiano, uno coreano, e uno filippino. I lungometraggi nazionali sono stati collocati nella sezione Panorama Italiano. Tra questi vi segnaliamo Lascia perdere Johnny di Fabrizio Bentivoglio, a cui verrà dedicata una serata in occasione del concerto torinese degli Avion Travel, Nelle tue mani di Peter Del Monte e Signorina Effe di Wilma Labate. Sempre all’Italia è dedicataItaliana.Doc, parte del cartellone riservata alle produzioni documentaristiche nazionali del 2007.
Nella sezione Anteprime spicca senza dubbio il lavoro di David Cronenberg Eastern Promises (film di chiusura del Festival), ma non si devono dimenticare My Blueberry Nights di Wong Kar Wai e A Thousand Years of Good Prayers di Wayne Wang.
Nutrito anche il programma del Fuori Concorso, con la presenza di fior di registi con le loro più recenti fatiche artistiche: il coreano Jin Jang (Adeul), il russo Aleksandr Sokurov (Aleksandra), l’iraniano Naghi Nemati (An Seh), e l’israeliano Joseph Cedar (Beaufort).
Altro punto di forza della 25a edizione del Torino Film Festival è La Zona, contenitore espositivo nel quale hanno trovato posto undici lungometraggi e innumerevoli corto e mediometraggi che vanno a comporre uno stimolante mosaico filmico, tra ricerca, contaminazioni e innovazioni linguistiche.
Infine, verranno dedicate due ampie e significative retrospettive ad altrettanti maestri della cinematografia mondiale: John Cassavetes eWim Wenders. Sarà l’occasione per fare il punto sul lavoro di due autori (il primo scomparso e il secondo in piena attività), anche attraverso due volumi pubblicati per l’occasione.
L’impressione che si ha studiando a fondo il programma del 25. Torino Film Festival è che, comunque, Nanni Moretti e i suoi collaboratori abbiamo lavorato con grande intensità e intelligenza, riuscendo anche a superare l’evidente problema rappresentato dalla congestione di festival internazionali che da agosto a novembre si susseguono senza soluzione di continuità in Europa (e anche in Italia).
*Per concessione della testata giornalistica CultFrame – Arti Visive e Comunicazione (www.cultframe.com)
di Maurizio G. De Bonis