Aldo Giovanni e Giacomo: non solo televisione
L’ultima fatica cinematografica di Aldo, Giovanni e Giacomo, Chiedimi se sono felice, attualmente nelle sale, sta riscuotendo un grande successo e uguagliando i record di incasso dei precedenti Tre uomini e una gamba e Così è la vita .
Il film d’esordio del trio è stato, ormai quattro anni fa, una piacevole sorpresa, soprattutto grazie ai tre omaggi cinematografici ad altrettanti generi. La pellicola di gangster dell’inizio, il capolavoro neorealista Biglietto amaro, il Dracula vittima della Transilvania leghista, costituiscono, senza dubbio, delle trovate intelligenti e divertenti. Nel secondo caso, poi, l’effetto comico è raddoppiato dal rispecchiamento, dato che gli stessi Aldo, Giovanni e Giacomo sono spettatori del film e parteggiano, ognuno, per il proprio personaggio. Anche il successivo, Così è la vita, si diverte ad imbrogliare il pubblico mostrando, in apertura, quelle che si riveleranno immagini dell’ennesimo film nel film.
In ogni pellicola, inoltre, i tre non fanno che citare, in continuazione, film: Marrakech Express, per esempio, in Tre uomini e una gamba, Un tranquillo week-end di paura, Apocalypse now, Prima dell’alba in Così è la vita.
Anche i nomignoli, azzeccatissimi, con cui si apostrofano tra loro sono di chiara natura cinematografica: in Così è la vita Giacomo è soprannominato Malcom X, Serpico, Aldo Landru e Mostro di Dusseldorf. Insomma, l’amore dei tre per il cinema è fuori discussione, anche se nell’ultimo Chiedimi se sono felice l’attenzione è spostata più verso il teatro, visto che i tre sono alle prese con la messa in scena del Cyrano de Bergerac.
Una volta appurata la sincera passione del trio per il cinema, ha ragione, comunque, Aldo, quando, in Così è la vita, rivolgendosi agli altri detenuti, a proposito del film rimasto in sospeso, conclude, con auto-ironia, che non si sono persi un capolavoro.
Analogamente, già in Tre uomini e una gamba, il personaggio interpretato da Marina Massironi , di fronte agli attori di Biglietto amaro, dichiara che non sono professionisti.
Non siamo, dunque, in presenza di capolavori, lo affermano gli stessi autori, ma di film semplici e gradevoli. In tutti e tre i casi, il tema di fondo è lo stesso: il bisogno, e la paura, di mettere in discussione la propria realtà quotidiana, squallida ma conosciuta.
In Tre uomini e una gamba, Giacomo si innamora e scombussola le già precarie certezze di Aldo e Giovanni. Alla fine, i tre scelgono la libertà, come dimostra la famigerata gamba-scultura, piantata per terra, con tanto di scarpa da ginnastica.
Così è la vita , nel film nel film, vede i protagonisti ai lavori forzati: non potrebbe esserci modo più diretto per rappresentare la situazione esistenziale in cui il terzetto si dibatte nella vita di tutti i giorni e a cui riesce a scampare, in un finale inatteso e sgangherato, soltanto con la morte.
In Chiedimi se sono felice i piccoli e grandi compromessi della vita di tutti i giorni sono, forse, meno centrali e spiccano di più i sentimenti.
Complessivamente, si tratta di tre pellicole dignitose, rispettose dell’intelligenza del pubblico e con meccanismi comici ben rodati. Fondamentale, nell’economia, di ogni film la colonna sonora, con brani dei Negrita nei primi due, e di Samuele Bersani, nell’ultimo. I versi di una canzone dei Negrita di Così è la vita, poi, sintetizzano egregiamente, dal punto di vista tematico, l’intera filmografia del trio: cambio di mentalità, datemi un’altra identità, voglio un’altra possibilità!
In tempi di conformismo e omologazione imperanti, tutto sommato, non è poco.
di Mariella Cruciani