25. Settimana Internazionale della Critica – Angele et Tony
Il film diretto da Alix Delaporte è stato presentato alla 25. Settimana Internazionale della Critica di Venezia.
Alix Delaporte, sceneggiatrice e regista di Angèle et Tony, aveva già vinto nel 2006 a Venezia il Leone d’oro per il miglior cortometraggio con “Comment on freine dans une descente?”.
Angèle (Clotilde Hesme), la protagonista del film presentato quest’anno nella sezione della Sic, è, invece, alle prese con una vita tutta in salita: uscita di carcere dopo aver scontato la pena per un incidente che è costato la vita al marito, tenta disperatamente di farsi riaffidare il figlio attraverso un matrimonio combinato. Incontra, così, Tony ( Grégory Gadebois), un pescatore della Bassa Normandia, fisicamente possente ma dall’anima gentile, il quale l’accoglie in casa, senza tante domande o pretese. Non solo: Tony si sottrae con caparbietà alle sbrigative offerte sessuali di lei che vorrebbe concedersi a lui, quasi per saldare i conti. Il tenero pescatore desidera qualcosa di diverso (“Ti piaccio? Giura che sei qui per me!”) e rifiuta categoricamente ogni scorciatoia o surrogato dell’amore (“Sei come gli animali. Scopare è l’unica parola che sai”…) Stupita, offesa, provocata dall’atteggiamento di lui, Angèle finisce per essere, pian piano, attratta da Tony e dalla sua burbera delicatezza. Il loro rapporto, nato per caso, cresce lentamente e si trasforma attraverso attese, conflitti e riavvicinamenti, in una storia d’amore profonda e sincera.
Poche parole, emozioni primarie, un linguaggio cinematografico diretto ed essenziale bastano alla regista per realizzare un film commovente e leggero in cui predomina l’analisi dei sentimenti e delle psicologie ma non viene, per questo, tralasciata l’osservazione della realtà sociale ( le lotte sindacali dei pescatori).
A valorizzare ulteriormente la pellicola, ben scritta e ben diretta, contribuisce la recitazione di stampo naturalistico, una recitazione priva di eccessi e di enfasi (“Alix ci raccomandava di non mostrare troppo i sentimenti ma di metterci sopra una sorta di coperchio”).
Il risultato finale è un’opera prima di rara intensità, pervasa di pudore (“Nella tempesta ciò che conta è mantenere la dignità” – ha dichiarato l’autrice) e abitata da esseri umani silenziosi e autentici che ci piacerebbe incontrare nella vita di tutti i giorni.
Leggi la scheda del film Angèle et Tony.
di Mariella Cruciani