Angele et Tony

Angèle è una giovane donna allo sbando. Uscita dal carcere dopo aver scontato una pena perché ritenuta responsabile di un incidente che è costato la vita al marito, non può prendersi personalmente cura del figlio, affidato dai giudici ai nonni paterni. Tony è un pescatore abituato ai sacrifici che vive con la madre vedova dopo che il padre è scomparso in mare durante una battuta di pesca. Entrambi in cerca di un legame, Angèle perché vuole disperatamente formare una famiglia che le permetta di riprendersi il figlio, Tony per sfuggire a una solitudine affettiva che lo stringe come una morsa, si trovano grazie ad un annuncio personale. Il primo incontro non sarà dei più positivi…

Il debutto nel lungometraggio della regista Alix Delaporte, vincitrice nel 2006 di un Leone d’oro con il cortometraggio Comment on freine dans una descente?, è una storia d’amore e disperazione tra due individui segnati dalla solitudine e costretti a mettersi in gioco al di là delle iniziali intenzioni. Una vicenda fatta di attese, conflitti, separazioni e lenti riavvicinamenti. La ribelle Angèle cerca un marito per convincere il giudice dei minori a restituirle il figlio, Tony una donna da amare veramente. Lei corre veloce, lui assapora il piacere di imparare a conoscersi. Due caratteri opposti, chiusi, sempre sull’orlo dello scontro verbale e addirittura fisico. Eppure in grado con il tempo di imparare a comprendersi. Un uomo e una donna ricchi di profonda umanità,  lacerati da un lutto – la lontananza del figlio, la morte del padre – che cercano disperatamente di superare aggrappandosi l’uno all’altra. La regista cattura il loro avvicinamento rivelando piccoli gesti di apertura verso l’altro, sorrisi appena accennati, improvvise timidezze. Ma Angèle et Tony non è solo il racconto di un amore, è anche il ritratto di una zona della Francia, la Bassa Normandia legata alla pesca, che paga pesantemente la crisi economica. Le esistenze quotidiane dei protagonisti sono in questo senso tutt’uno con il contesto sociale che è parte integrante e non meno fondamentale della storia. Così se il nodo narrativo centrale restano le dinamiche affettive ed esistenziali dei protagonisti, il film non dimentica di mostrare la dura vita dei pescatori costretti a rischiare la denuncia pur di portare avanti le lotte sindacali per aumentare le quote comunitarie del pesce. Una realtà filmata con un linguaggio diretto ed essenziale che inserisce a pieno titolo Angèle et Tony in quella corrente del cinema francese in grado di saldare l’osservazione del reale con l’analisi dei sentimenti.

Alix Delaporte, sceneggiatrice e regista, ha debuttato nel 2003 con il cortometraggio Le Piège. Ha firmato la sceneggiatura di due note serie televisive, Léa Parker (2003) e Plus belle la vie (2004). Come regista ha realizzato il documentario Zinedine Zidane, comme dans un rêve (2001). Nel 2006 il suo cortometraggio Comment on freine dans una descente? ha vinto il Leone d’Oro a Venezia. Angèle et Tony è il suo debutto nel lungometraggio di finzione.


di Redazione
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