Festival Palazzo Venezia – I Premi

Il Festival di Palazzo Venezia nelle sue giornate finali, lascia un segno ben più forte di una qualsiasi manifestazione temporanea.

Sull’onda delle ultime immagini d’arte del Festival di Palazzo Venezia, si chiude il lavoro che per oltre un anno ha impegnato la Doc Fest nella ricerca del meglio di quanto sia stato e sia prodotto nell’ambito della documentaristica d’arte in Italia e nel mondo. Gli oltre 300 film proposti rispondono in modo inequivocabile non solo su quanto sia stato fatto ma su come. La più vasta rassegna di opere di recente produzione mai organizzata in Italia, ha mostrato al pubblico in questi giorni 150 documentari inediti provenienti da oltre 20 paesi dall’Australia, l’Austria, il Belgio, il Canada, la Costa Rica, la Francia, la Germania, il Giappone, Israele, l’Italia, il Messico, l’Olanda, il Portogallo, la Romania, la Russia, la Spagna, gli Stati Uniti e la Svizzera. Il comitato è stato inoltre orgoglioso di aver ospitato il cortometraggio di Michelangelo Antonioni “Lo sguardo di Michelangelo” che ha inaugurato, con enorme successo, la rassegna e che in seguito è stato candidato all’Oscar dall’Istituto Luce.

Nelle sale affollate di Palazzo Venezia, gli incontri con la stampa e gli addetti ai lavori hanno contribuito ad accrescere la conoscenza di autori quali Storaro, Emmer, Berruti, Kestenholtz, Criscenti; di artisti come Pedro Cano e Arnaldo Pomodoro; di istituzioni quali RAI, Istituto Luce, Cineteca Nazionale.

Una variopinta kermesse di cultura e d’arte che, complessivamente, ha visto sfilare nelle varie sale oltre 35.000 spettatori, tanto da aver avuto l’esigenza di ripetere alcune proiezioni. Un dato che è andato ben oltre le aspettative di una manifestazione alla prima edizione il cui obiettivo primario non era l’audience, ma semmai il riscontro rispetto ad un pubblico costituito da addetti.

Il Festival ha dato, quindi, la possibilità ad un ampio pubblico di poter visionare film, documentari, cortometraggi di recente produzione, ma anche storici che altrimenti non avrebbe avuto modo di vedere; la RAI ha ristampato per l’occasione numerosi reperti d’archivio per le rassegne collaterali “50 anni d’arte in tv” a cura di Annamaria Cerrato, “Filmare l’arte” a cura si Paola Scremin e “L’arte del costruire” a cura di Antonella Greco.

Partono con grande entusiasmo il presidente del festival Carlo Fuscagni e il direttore artistico Rubino Rubini nell’organizzazione della prossima edizione, sempre prevista nell’ambito della settimana della Cultura nel maggio 2005. Il successo della manifestazione ha portato anche un grande riscontro tra gli addetti ai lavori, per cui già molte sono le richieste e le proposte per il fitto programma 2005. Gli intenti degli organizzatori, ossia rivalorizzare e incentivare la produzione del documentario d’arte, si stanno dunque concretizzando. Il Festiva di Palazzo Venezia nelle sue giornate finali, lascia un segno ben più forte di una qualsiasi manifestazione temporanea. E’, infatti, tra gli scopi degli organizzatori la realizzazione di un archivio aperto al pubblico sui documentari d’arte, sia quelli protagonisti al Festival stesso, sia quelli storici, che quelli degni di menzione provenienti da altre rassegne.

Primo Premio assoluto
DOV’E’ LA FENICE regia di Nino Bizzarri

Premio Regione Lazio al miglior filmato de “Lo spirito del tempo”
CAROLA RAMA, DI PIU’, ANCORA DI PIU’ regia Simone Pierini

Targa del presidente della Repubblica al miglior documentario
MICHELANGELO PISTOLETTO regia Ignazio Agosta

Miglior filmato categoria Arte
GIFTED BEAUTIES regia Anne Kjiersti Bjorn

Miglior filmato categoria Artisti
PEDRO CANO. LA MIA VOCE regia Giulio Berruti

Miglior filmato categoria Architettura
RAFAEL MONEO. COURAGE AND CONVINTION (IN Praise of Light) regia Juan M. Martin de Blas

Miglior filmato categoria Esperimenti
I COLORI DEL CORPO regia di Paolo Pisanelli

Premio RAI per il miglior montaggio
MANUEL ALVAREZ BRAVO. PELLEGRINO NELLE COSE DI QUESTA VITA regia Jesùs Garcès Lambert


di Redazione
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