53. Mostra Internazionale del Nuovo Cinema – Pesaro
La nuova edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema diretta da Pedro Armocida (a Pesaro dal 17 al 24 giugno) prosegue il suo lavoro di ricerca sull’idea del “nuovo cinema”.
La 53. Mostra Internazionale del Nuovo Cinema diretta da Pedro Armocida, che si terrà a Pesaro dal 17 al 24 giugno, prosegue il suo lavoro di ricerca sull’idea del “nuovo cinema”, quello maggiormente legato alle forme più innovative del linguaggio cinematografico contemporaneo: «Film di finzione, critofilm, video-essay, cinema per il reale, film inteso proprio come pellicola in 35mm, 16mm e Super8, video installazioni, sonorizzazioni dal vivo; tutto questo è la Mostra lnternazionale del Nuovo Cinema senza barriere di formati, durate, catalogazioni. “Nuovo cinema” oggi è l’apertura più totale all’ibridazione delle forme cinematografiche segnate sempre da un’originale ricerca linguistica» dice Pedro Armocida, direttore del festival le cui linee del programma seguono quelle editoriali del comitato scientifico composto da Bruno Torri (presidente), Pedro Armocida, Laura Buffoni, Andrea Minuz, Mauro Santini, Boris Sollazzo e Gianmarco Torri.
Concorso Pesaro Nuovo Cinema – Premio Lino Miciché.
Sezione a concorso con opere prime o seconde in anteprima mondiale, internazionale o italiana, selezionate tra i centinaia di film arrivati al festival e tra quelli cercati in giro per il mondo. ll tentativo è di segnalare le opere cinematograficamente più libere, più nuove, lontane magari anche dall’idea che si ha dei film “da festival”, a cominciare da António Um Dois Três, opera prima del giovanissimo brasiliano Leonardo Mouramateus, appena ventiseienne, nel quale le storie di tre personaggi alla ricerca d’amore si intrecciano sullo sfondo di una Lisbona magica. Tre sono anche i protagonisti di The First Shot, diretto da Yan Cheng e Federico Francioni, dei quali la Mostra aveva selezionato nella scorsa edizione, all’interno della sezione “Satellite”, il corto Tomba del tuffatore. Tre esseri umani molto differenti, ma accomunati dalla ricerca della propria identità in una Cina in perenne mutamento. D’ambientazione cinese è anche Children are not afraid of death, Children are afraid of ghosts di Rong Guang Rong che mescola sapientemente documentario e sequenze d’animazione per raccontare il drammatico suicidio di un gruppo di bambini in un villaggio rurale, una ricerca dolorosa che diventa anche viaggio interiore e che ha portato il regista a venire arrestato dalle autorità cinesi. ll francese Jean-Gabriel Pério con Summer Lights imbastisce a Hiroshima una potente riflessione sulla Memoria ed esplora la condizione degli hibakusha, i reduci della bomba atomica, a lungo ostracizzati dalla società giapponese. Francese è anche Elise Girard, la regista di Strange Birds, opera sulla particolare relazione che si instaura per le vie di Parigi tra la giovane Maive e un anziano e disilluso librario interpretato dal grande Jean Sorel. L’incontro tra due solitudini porta allo sviluppo di una storia d’amore non convenzionale che aiuterà la protagonista a entrare nell’età adulta e a compiere scelte decisive per la sua vita. People that are not me, opera prima dell’israeliana Hadas Ben Aroya, è un vivido racconto della gioventù di Tel Aviv e di una ragazza, Joy (interpretata dalla regista stessa), che cerca di dimenticare il proprio ex abbandonandosi ogni notte tra le braccia di sconosciuti, alla ricerca di un senso intimità nel labirinto della solitudine metropolitana. Ci si sposta nei Balcani con Baba Vanga della polacca Aleksandra Niemczyk, allieva di Bèla Tarr, sulla figura realmente esistita che dà il titolo al film, una veggente che, dopo aver perso la vista, inizia a comunicare con le anime dei defunti e a predire il futuro, compresa la fine del mondo. ll Concorso si chiude con Sexy Durga di Sanal Kumar Sasidharan, un viaggio nella notte indiana in compagnia di una coppia in fuga e di un paio di criminali, le cui traiettorie convergono misteriosamente su un antico rituale in onore della dea Kali che si sta svolgendo in un villaggio del Kerala.
Satellite. Visioni per il Cinema Futuro.
Torna Satellite, la sezione panoramica e non competitiva che vuole scavare e restituire la superficie reale, complessa, imperfetta e indefinita della produzione audiovisiva italiana a bassissimo budget, extra-industriale. Diciotto opere prime o inedite, non necessariamente di giovanissimi, divise in sei percorsi: Cartografie transitorie; This is not a love song; Quello che non ho visto; Passaggi di stato; Manovra di compensazione; Zone temporaneamente autonome. Quello che la sezione si propone non è tanto scovare l’anteprima o l’esclusiva sul mercato dei festival, quanto piuttosto arrivare a mostrare quello che altrove spesso non viene mostrato, solo perché non rientra nelle categorie imposte da un concorso, da un formato, da una durata, da una modalità produttiva. Uno spazio aperto, insomma, uno spazio per opere disomogenee. ln questo momento il “nuovo cinema”, in ltalia come all’estero, ha bisogno di un luogo fisico per essere visto e discusso, anche nei suoi difetti, al di fuori dell’habitat virtuale del web, e Pesaro si propone di diventare tale luogo.
Evento speciale. L’attore nel cinema italiano contemporaneo.
È indubbio che, se la cinefilia si è nutrita del mito del regista, è attorno alla mitologia delle star che si è costruita la forza dell’immaginario popolare del cinema. Tuttavia è solo in tempi recenti che lo studio dell’attore e della sua immagine ha prodotto risultati rilevanti permettendo di osservare da prospettive inedite la storia del cinema italiano e del rapporto col pubblico. Da queste analisi, però, resta spesso escluso il panorama contemporaneo. ln che modo gli attori italiani di oggi definiscono le caratteristiche del nostro cinema? Quali modelli di recitazione propongono? ln che modo circola la loro immagine nello spazio pubblico e quanto orientano le scelte del pubblico? Che rapporto c’è tra l’idea di “nuovo cinema” e gli attori? Queste sono solo alcune delle domande che vengono affrontate nel volume edito per l’occasione a cura di Pedro Armocida e Andrea Minuz: L’attore nel cinema italiano contemporaneo. Storia, performance, immagine (Marsilio). Domande a cui risponderanno in prima persona gli interpreti, tra i quali Jasmine Trinca, Valentina Carnelutti, Blu Yoshimi, che saranno protagonisti di altrettante serate a Pesaro, durante le quali presenteranno i loro film più significativi e parteciperanno alla tavola rotonda conclusiva.
Omaggio a Roberto Rossellini.
La decisione di ricordare, nel quarantesimo anniversario della sua scomparsa, Roberto Rossellini è dovuta a diverse motivazioni, ma anche a sollecitazioni emotive riguardanti proprio la Mostra di Pesaro che, esattamente come a Pasolini, deve a Rossellini molta riconoscenza. L’autore, infatti, fu sempre presente nelle prime edizioni della manifestazione (quelle che Lino Miccichè molti anni dopo definirà il suo “periodo d’oro”), portandovi, assieme al suo prestigio, anche esperienza e concretezza nell’affrontare le questioni pratiche, e dando un contributo importante all’affermazione della Mostra stessa. L’Omaggio a Rossellini, a cura di Bruno Torri e realizzato in collaborazione con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, comprende la proiezione di sei film: Roma città aperta in versione restaurata dalla Cineteca Nazionale il 18 giugno in Piazza, Paisà il 24 giugno, Europa ’51 e India il 19, La presa del potere da parte di Luigi XIV il 24 e Cartesio il 20. A completare la retrospettiva anche una serie di “schegge” sul regista scelte da Fulvio Baglivi (dal 19 al 24, prima delle proiezioni delle 15 e di quelle la sera in Piazza) e una prestigiosa tavola rotonda alla quale interverranno Adriano Aprà, Fulvio Baglivi, Elena Dagrada, Virgilio Fantuzzi, Felice Laudadio, Andrea Martini, Paolo Mereghetti, Renzo Rossellini, Piero Spila, Roberto Turigliatto. l film scelti rappresentano un “campione”, piccolo ma rappresentativo, della vasta produzione cinematografica e audiovisiva di Rossellini e delle diverse stazioni del suo itinerario creativo-culturale, con la sua concezione di un cinema che ha sempre come proprio baricentro l’uomo, ripreso nel suo contesto e nel suo divenire storico-sociale, ma anche nel suo percorso individuale ed esistenziale; la prova certa dell’impegno umanistico sempre praticato da Rossellini.
Retrospettiva Pedro Aguilera.
Tra i cineasti più interessanti dell’altro cinema spagnolo, Pedro Aguilera (classe 1978) arriva per la prima volta in ltalia con i suoi tre film (dal 22 al 24 giugno), caratterizzati da una forte eterogeneità di contenuti e da una rigorosa ricerca formale e linguistica. La sua opera prima, La influencia, è stata presentata a Cannes nel 2007 all’interno della Quinzaine des Réalisateurs, mentre Naufragio (2010) ha partecipato al festival di San Sebastian e a quello di Rotterdam che ha ospitato quest’anno, in concorso, anche il suo terzo lungometraggio Demonios tus ojos, una riflessione sullo sguardo e sul fascino del proibito che arriva a lambire territori morbosi quando un regista scopre la sorellastra su un sito per adulti e decide di iniziare a filmarla ininterrottamente, rendendola ben presto un (oscuro) oggetto del desiderio. Tra un film e l’altro ha inoltre lavorato a stretto contatto in Messico con Carlos Reygadas, coproduttore del suo primo film, e con Amat Escalante.
Omaggio a João Botelho.
ll regista e sceneggiatore portoghese, che farà parte della rinnovata giuria del concorso Pesaro Nuovo Cinema, terrà una masterclass (il 24 giugno) e presenterà il suo ultimo film, omaggio a un grande collega e conterraneo, O cinema, Manoel de Oliveira e eu, inserito per l’occasione nella sezione “Critofilm”. Dopo un’esperienza da critico e alcune regie televisive João Botelho esordisce nel lungometraggio nel 1980 con Conversazione conclusa tra Pessoa e Sá-Carneiro, presentato a Cannes, mentre con il suo terzo lavoro, Tempi difficili (1987), è invitato in concorso a Venezia. Torna ripetutamente a entrambi i festival e i suoi film vengono distribuiti in tutto il continente. Tra le opere più apprezzate si ricordano Tráfico (1998), A Corte do Norte (2008) e Filme do Desassossego (2010).
Per il programma completo:
consultare il sito del Pesaro FilmFest.
di Redazione