46a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema – Pesaro – 20/28 giugno 2010
Alla fine degli anni Sessanta, la Mostra del Cinema di Pesaro, ancora giovanissima anagraficamente – fu fondata nel 1965 da Lino Micciché e Bruno Torri – era già un luogo d’elezione per i cinefili (e i cineasti) più accaniti. Non a caso tra i suoi frequentatori più appassionati c’erano due persone che rispondono al nome di Bernardo Bertolucci e Jack Nicholson. Quest’ultimo, in un’intervista a ‘Repubblica’ del 2008, raccontava infatti “Abbiamo iniziato entrambi giovanissimi, due topi da festival, ci vedevamo a Pesaro”; mentre il primo, all’epoca, era uno dei grandi protagonisti di una stagione felice del cinema italiano, anche grazie all’amicizia e al sodalizio creativo con Gianni Amico.
Diretta, dal 2000, da Giovanni Spagnoletti, a distanza di 45 anni la Mostra di Pesaro ha mantenuto la sua identità di manifestazione votata alla scoperta, di piattaforma da cui giovani registi e nuovi linguaggi prendono lo slancio verso il grande pubblico. Di festival in cui si può rinunciare ai lustrini e ai tappeti rossi ma non alla ricerca, alla cultura, alla curiosità e alla sperimentazione. E, nonostante l’età, la Mostra non ha perso la freschezza di festival giovane che propone uno sguardo inedito – “nuovo”, come vuole il suo nome – sui film nazionali e internazionali, e che invita lo spettatore a un viaggio nel cinema di oggi, per (pre)vedere quello di domani. Ideale filo rosso che collega le prime edizioni della Mostra a quella che si svolgerà dal 20 al 28 giugno 2010 è l’omaggio a Gianni Amico (che fu anche consulente del festival) e Bernardo Bertolucci; il regista de Il conformista sarà infatti a Pesaro per ricevere il Premio Pesaro Nuovo Cinema e rievocare, in compagnia del pubblico, un’epoca estremamente florida per il cinema italiano.
CINEMA RUSSO CONTEMPORANEO
La selezione del cinema russo,, in questa 46. edizione, fa la parte assoluta del leone, più di quanto mai in precedenza sia accaduto con le retrospettive nazionali.
Nel 1980 la Mostra di Pesaro portò all’attenzione del pubblico la cinematografia russa grazie a un’imponente retrospettiva, realizzata grazie alla preziosa collaborazione di Giovanni Buttafava, rimasta a distanza di trent’anni un momento fondamentale
di scoperta e comprensione della produzione dell’URSS per il grande schermo. Oggi una generazione di cineasti trenta-quarantenni si affaccia con successo ai grandi festival internazionali ottenendo ampi riconoscimenti ma, ancora, non sufficiente attenzione da parte dei distributori italiani. La retrospettiva sul “Cinema Russo Contemporaneo” sarà quindi l’occasione per scoprire una cinematografia
incredibilmente vivace e innovativa che dal 2003 – anno in cui Il ritorno vinse il Leone d’Oro a Venezia e Roads to Koktebel fece conoscere il talento di Boris Khlebnikov e Aleksey Popogrebsky – a oggi ha prodotto decine di film capaci di riflettere una situazione politica del tutto mutata e di offrire uno sguardo inedito e illuminante su un paese geograficamente sterminato e caratterizzato, da un punto di vista sociale, da mille contraddizioni. Le stesse che hanno stimolato la creatività di un nutrito gruppo di giovani autori.
La retrospettiva russa, composta da oltre venti lungometraggi, propone dunque le opere più significative prodotte nel nuovo millennio con un percorso che si snoda anche attraverso gli “Sguardi femminili” (in collaborazione con la Fondazione russa per la cultura e la Direzione dei programmi internazionali) portati da Larisa Sadilova, Renata Litvinova, Katiya Shagalova, Lidiya Bobrova, Marina Razbezhkina, Vera Storozheva. Oltre a quello, che arriva da “dentro lo schermo”, di Ksenia Rappoport, protagonista di Yuri’s Day di Kirill Serebrennikov ma anche giurata del festival. Un’altra traccia da seguire con attenzione è quella dell’Omaggio Koktebel, grazie al quale il pubblico potrà apprezzare la produzione completa (7 film fino a oggi) della società indipendente di cinema art-house fondata
dal produttore Roman Borisevich con i due registi Boris Khlebnikov e Aleksey Popogrebsky. Quest’ultimo porterà in piazza il film trionfatore all’ultima Berlinale con l’Orso d’Argento per la coppia di attori protagonisti e quello per la direzione
della fotografia: How I Ended This Summer.
Come di consueto, accanto ai lungometraggi sarà proposto un programma di videoarte russa – curato da Antonio Geusa – e tre programmi dedicati a Cine Fantom, il movimento nato a Mosca nel 1986 (ancora all’alba della Perestrojka), come
una sorta di samizdat non per la carta ma per lo schermo che dava voce, e immagini, al dissenso di artisti e filmmaker che cercavano strade espressive alternative fuori dai canoni del cinema ufficiale sovietico. La selezione di Cine Fantom – a cura del critico Olaf Möller – è totalmente inedita per l’Italia, e arriva a Pesaro per anticipare le celebrazioni del 25° anniversario della nascita del movimento.
Infine un evento speciale: la proiezione notturna a Palazzo Gradari de Il banchetto di Trimalcione, opera glamour e piccante ispirata al “Satyricon” di Petronio e firmata dal collettivo AES + F.
24. EVENTO SPECIALE – CARLO LIZZANI
Una retrospettiva completa, una lunga video-intervista inedita, un libro, una mostra fotografica, un convegno e un nuovo film in anteprima assoluta. Sono i ricchissimi contenuti del 24. Evento Speciale della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro – curato da Vito Zagarrio e organizzato insieme alla Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale – che
dal 20 al 28 giugno esplorerà il lungo percorso personale, politico, cinematografico e culturale di Carlo Lizzani, tra i registi italiani che meglio hanno saputo raccontare il nostro Paese.
La 46. edizione della Mostra proporrà la filmografia integrale del regista che esordì con Achtung banditi! nel 1951 e che da allora, con circa 60 tra film di finzione, documentari e opere per la televisione, ha offerto un significativo spaccato dell’Italia, dall’era del fascismo a quella, odierna, del piccolo schermo. Alcuni film, tra cui La vita agra, che sarà proiettato in Piazza del Popolo, saranno presentati al pubblico nella versione restaurata dalla Cineteca Nazionale.
Il cineasta ha realizzato, appositamente per il Festival di Pesaro, il film di montaggio Il mio Novecento, con cui ripercorre, attraverso i suoi stessi film, la storia politica, sociale e cinematografica del secolo scorso. Contemporaneamente testimone
e protagonista dei cambiamenti che hanno segnato l’Italia, Lizzani propone così una straordinaria rilettura meta-cinematografica del ricco repertorio di temi, generi e modelli produttivi con cui ha raccontato la storia del Paese. Accanto al nuovo film del regista sarà presentato poi Il cineasta multitasking. Carlo Lizzani, cinema e altro, una lunga video-intervista per la regia di Vito Zagarrio
(la cui trascrizione è contenuta nel volume “Carlo Lizzani. Un lungo viaggio nel cinema”), che ricostruisce il suo percorso politico e culturale e affronta il tema del suo essere “eclettico”, che ha provocato, a volte, un pregiudizio della critica. Inoltre, Lizzani è stato ed è un intellettuale a tutto campo, protagonista nei più diversi settori cinematografici: ha diretto la Mostra di Venezia in anni cruciali, ha
svolto attività di critico e di storico del cinema (da collaboratore di “Cinema” alla sua “Storia del cinema italiano”, ai volumi di saggi e memorie editi da “Bianco & Nero”, Marsilio ed Einaudi), e ha partecipato attivamente alla politica cinematografica (è stato anche per alcuni anni presidente dell’Anac). A completamento della retrospettiva sarà pubblicato un libro monografico (Marsilio), mentre domenica 27 giugno è in programma una tavola rotonda sulla vita e l’opera del regista.
CONCORSO E CINEMA IN PIAZZA
Sono sei i film in competizione, in questa 46. edizione, nel Concorso Pesaro Nuovo Cinema – Premio Lino Miccichè, la sezione competitiva (al vincitore 6.000 Euro) istituita sei anni fa. Una selezione rappresentativa di luoghi del mondo – geograficamente e cinematograficamente – agli antipodi tra loro, come Messico e Giappone, Argentina e Corea del Sud, o ancora Russia e Germania.
Fresco di partecipazione al Festival di Berlino, il tedesco The Robber, di Benjamin Heisenberg è un thriller adrenalinico che racconta la storia (vera) del ladromaratoneta Pump Gun Ronnie, mentre l’opera prima del messicano Alejandro Gerber Bicecci Vaho è un ritratto sociale di un angolo dimenticato di Città del Messico visto attraverso gli occhi di tre ragazzini. Sono esordienti anche il sud-coreano
Jang Kun-jae, che con il suo Eighteen ha vinto il Vancouver International Film Festival, e l’argentina Clara Picasso, che con El pasante ha raccontato una storia in bilico tra mistero e sentimento ambientata all’interno di un hotel. La Russia è presente in concorso con il film Oxygen, opera sperimentale che fonde la musica pop con il linguaggio teatrale e il videoclip; mentre dal Giappone arriva il biopic sul
Manga Artist Abe Shinichi dal titolo Miyoko, un’opera talmente licenziosa da essere catalogata, su alcuni siti giapponesi, come un soft porno.
I sei film saranno giudicati da una giuria composta dal giornalista e critico cinematografico Enrico Magrelli, dal regista Marco Risi e dall’attrice Ksenia Rappoport, protagonista anche di un film della retrospettiva russa che sarà proposto in Piazza (Yuri’s Day di Kirill Serebrennikov). Il Cinema in Piazza proporrà una selezione dei titoli presenti nelle sezioni principali del festival adatti per un pubblico meno specializzato ma altrettanto curioso. Tra le anteprime italiane saranno proiettate a Piazza del Popolo (storico centro della
vita civile pesarese) Yuri’s Day di Kirill Serebrennikov e The Robber di Benjamin Heisenberg.
BANDE À PART
La sezione non competitiva Band à Part propone quest’anno titoli all’insegna della sperimentazione, dell’impegno sociale e dell’analisi politica. Il documentario (già di culto) Budrus di Julia Balcha, presentato con successo al Sundance, al London International
Film Festival e a Dubai, evoca l’emozionante storia di Ayed Morrar, il leader della comunità locale del villaggio che dà il titolo al film, che ha compiuto il miracolo di mettere insieme palestinesi di tutte le fazioni e israeliani nella missione di salvare la cittadina dalla devastazione che sarebbe derivata dalla costruzione della Barriera di Separazione Israeliana. Insieme alla figlia 15enne, Morrar ha dato
vita a un movimento che sta assumendo un’importanza sempre maggiore nei Territori Palestinesi Occupati. Tilda Swinton, protagonista di Cycling the Frame e The Invisible Frame, ci accompagna in due viaggi in bicicletta – fatti a distanza di circa 20 anni l’uno dall’altro – lungo i territori poco conosciuti che costeggiano quello che era il Muro di Berlino, per la regia di Cynthia Beatt, mentre Jean-Gabriel
Périot monta sulle note di “This is Not a Love Song” le immagini di repertorio di vari pestaggi di civili ad opera della polizia con L’art délicat de la matraque.
Nella “Bande à Part” ci sono poi due italiani: Daniele Vicari e Andrea De Sica (nipote di Vittorio), autori di Foschia Pesci Africa Sonno Nausea Fantasia, ispirato alle sei parole del celebre brano di Paolo Conte associate alle storie di sei ragazzi liguri alle prese con la precarietà e le incertezze della vita.
I linguaggi e i meccanismi narrativi più insoliti e innovativi si ritrovano poi in film come Symbol di Hitoshi Matsumoto, dal tono comico, surreale e inquietante, su un uomo che si risveglia in una stanza bianca vestito da clown; nel “musical silenzioso” di Pablo Stoll Hiroshima e nella raccolta di corti su un viandante invisibile The Travelogues di Dustin Thompson. E poi ancora il regista lituano Sharunas Bartas con Eastern Drift, tra sentimenti forti e mafia russa, Daniel Schmid – Le chat qui pense degli svizzeri Pascal Hoffman e Benny Jaberg, in cui prende vita, tra realtà e finzione, il mondo poetico di Schmid, e il coreano I Came from Busan, il cui regista Jeon Soo-il ha vinto, con
tutti i suoi film, premi nei maggiori festival internazionali.
LA SIGLA DI PAOLO GIOLI
Dopo il ricco e articolato omaggio che la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro ha dedicato, lo scorso anno, al fotografo, filmmaker e sperimentatore visuale Paolo Gioli, l’artista ha regalato al festival la sigla della sua 46/a edizione. Un video della durata di un minuto in cui Gioli condensa alcune delle immagini più significative di molte sue opere, tra cui Traumatografo e Hilarisdoppio, sulla falsariga della grande retrospettiva di questa edizione sul cinema russo contemporaneo.
IN RICORDO DI LINO MICCICHÈ
Al fondatore della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, scomparso nel 2004, il festival dedica un volume edito da Marsilio dal titolo “Patrie visioni – Saggi sul cinema italiano 1930-1980) a cura di Giorgio Tinazzi e Bruno Torri in cui, attraverso i saggi di Lino Miccichè, si ripercorre mezzo secolo di cinema italiano.
L’iniziativa è promossa insieme al Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani e la 25a Settimana Internazionale della Critica (1-11 settembre 2010).
PREMIO AMNESTY ITALIA 2010
Istituito nel 2007, il Premio Amnesty Italia 2010 – Cinema e Diritti Umani segnalerà anche quest’anno il film che meglio avrà saputo coniugare i molteplici temi relativi ai diritti umani. A sceglierlo (tra i titoli presentati nelle sezioni Pesaro Nuovo
Cinema, Bande à Part, Cinema russo contemporaneo) sarà la Giuria composta da Riccardo Noury, Daniele Vicari, Isabella Aguilar, Alberto Negri e Serafino Murri.
DOPOFESTIVAL
Giunto alla quarta edizione, il Dopofestival torna a proporre (come sempre Around Midnight, nel cortile di Palazzo Gradari) i nomi più interessanti della videoarte contemporanea, stavolta al “ritmo dell’immagine”, con un’indagine sulle forme, i linguaggi e le declinazioni del videoclip.
NUOVE PROPOSTE VIDEO & L’ATTIMO FUGGENTE
Internazionale, ma anche radicata nel territorio: la Mostra di Pesaro rivolge tutti gli anni un’attenzione speciale agli autori delle Marche presentando e patrocinando le molteplici iniziative dell’Accademia delle Belle Arti di Urbino, del LEMS (Laboratorio
Musica Elettronica del Conservatorio G. Rossini) e del Liceo artistico/Scuola del libro di Urbino (sezione cinema d’animazione).
Con l’Attimo Fuggente tutti i filmmaker provenienti dalle scuole elementari, medie, superiori e dalle Università della Regione sono chiamati a realizzare un cortometraggio a tema libero, della durata massima di 3 minuti: il lavoro vincitore verrà proiettato nella serata conclusiva del Festival.
PESARO A ROMA
Per il settimo anno consecutivo, all’interno della manifestazione “I grandi festival” nell’arena di Piazza Vittorio a Roma, in collaborazione con ANEC Lazio, si terrà “Pesaro a Roma” (1-4 luglio 2010) che comprenderà una selezione esaustiva delle varie sezioni del Festival insieme a diversi eventi speciali in presenza dei registi e degli attori dei film.
AVANFESTIVAL
Come un “assaggio” cinematografico che animerà Piazza del Popolo il giorno prima dell’inaugurazione ufficiale della Mostra, il pubblico pesarese (e non) potrà assistere alla proiezione di Valentina Postika in attesa di partire di Caterina Carone, Miglior Documentario all’ultimo Festival di Torino e di Mostar, Storia della città divisa di Predrag Delibasic.
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