39ª edizione de Il Cinema Ritrovato: 454 sfumature filmiche
Roberto Baldassarre firma un resoconto del Cinema Ritrovato 2025.
Giunto alla 39ª edizione, Il Cinema Ritrovato si conferma come una maxi prospera isola per cinefili e addetti ai lavori, di ogni parte del mondo. Annualmente vengono proposti film perduti e ritrovati, pellicole restaurate e piccole chicche documentaristiche. Non soltanto film, però, ma anche masterclass con protagonisti alcuni tra i migliori autori della Settima arte. Quest’anno ospite atteso e che non ha deluso le aspettative è stato Jim Jarmusch, che con il suo estro tanto esistenziale quanto rocker old style ha espresso la sua passione cinefila e registica. Il Cinema Ritrovato 2025, che si è svolto dal 21 al 29 giugno, quest’anno ha proposto ben 454 opere. Un mastodontico programma che ha raccolto cinema alto, cinemabis, film muti, cult e un paio di film hard. In questo modo il rinomato Festival annualmente si propone di fare una ricognizione a 360 gradi, dando la possibilità di scoprire, studiare e ricontemplare il cinematografo. E punto massimo di questo evento, con certificato sold-out, la proiezione serale in Piazza Maggiore. Il cinema ritorna alle origini: sul grande schermo, a volte musicato dal vivo, con pubblico pagante (dentro le transenne) oppure in piedi fuori dallo spazio prestabilito dal Festival. Non va nemmeno dimenticato che quest’anno, altro evento collaterale ma di egual importanza, è stata la mostra “Georges Simenon. Otto viaggi di un romanziere”.
Immagine cinematografica scelta per racchiudere – anche – l’essenza di questa 39ª edizione è quella estrapolata dal film Il diavolo è femmina (Sylvia Scarlett, 1935) di George Cukor e con Cary Grant e Katharine Hepburn. Un omaggio a uno dei classici hollywoodiani incentrati sulla lotta dei sessi, ma in particolare tributo alla Hepburn, a cui il Festival ha dedicato la retrospettiva “Katharine Hepburn: femminista, acrobata e amante”. Durante questi pregni 9 giorni di cinema, annualmente si onora un anniversario a cifra tonda, e quest’anno diversi indimenticabili film hanno raggiunto un’età importante, senza perdere minimamente il loro fascino. L’omaggio più importante è stato quello a Barry Lyndon (1975) di Stanley Kubrick, pellicola che ha raggiunto i 50 anni ma rimane sublime ancora dopo oltre 5 decadi. Stessa età Qualcuno volò sul nido del cuculo (One Flew Over the Cuckoo’s Nest, 1975) di Milos Forman, che ancora oggi rimane un pugno nello stomaco. Più giovane Brazil (1985) riproposto con la presenza dello stesso Terry Gilliam. Una pellicola visionaria, di una forza registica e narrativa unica. Altrettanto magnifica la proiezione de La febbre dell’oro (The Golden Rush, 1925) di e con Charlie Chaplin, che è stato proiettato con l’accompagnamento dell’orchestra dal vivo, sotto uno splendido cielo stellato. Altre pietre miliari del cinema riproposte in in 4K sono state Duello al sole (Duel in the Sun, 1948) di King Vidor, Il salario della paura (Sorcerer, 1977) di William Friedkin e Strade violente (The Thief, 1981) di Michale Mann. Mentre tra le riscoperte storiche più interessanti, il film muto The Scarlet Drop (1918) di John Ford. Ritrovato soltanto recentemente, è ancora mancante di alcune parti, ma ha dato modo di scoprire come già in quell’acerbo film c’è molto del Ford futuro. Riscoperte anche nel cinema di genere, attraverso il camorristico Lo sgarro (1962) di Silvio Siano o il poliziesco Contro la legge (1950) di Flavio Calzavara. Non proprio una riesumazione, ma comunque un ottimo recupero quello di Hanno cambiato faccia (1972) di Corrado Farina, un film che rilegge il mito di Dracula applicandolo al crescente consumismo di derivazione caroselliana. Infine, connesso sia alla riscoperta, al restauro in 4K e all’anniversario, la proiezione di The Story of Johanna (1975) di Gerard Damiano, un raffinatissimo hard che mostra come ci siano stati seri tentativi di innalzare ad arte i prodotti cinematografici.
di Roberto Baldassarre