Last Vegas
Las Vegas, luogo dalle mille tentazioni, dimensione atemporale dell’intrattenimento, spietato, diabolico, concitato. Casinò, spettacoli, diversivi tra i più inconsueti, studiati per fare in modo di far spendere più denaro possibile ai turisti. Luogo celebrato cinematograficamente in più occasioni: “Che t’ha portato a Las Vegas? Incontro d’affari?” chiede Sara a Ben nel loro casuale incontro nella città in cui destinano la loro vita; “Stavo solo vagando sotto l’effetto di qualche droga? O ero davvero venuto a Las Vegas per scrivere un pezzo?” si domanda Raoul Duke a un certo punto del suo soggiorno…”Ricordati: a Las Vegas puoi diventare quello che vuoi…” afferma Jill Taylor facendo del luogo il tempio del proprio business.
In questa commedia dai toni bizzari e smaliziati nei caratteri di quattro amici pensionati, Billy, Paddy, Archie e Sam, si ritroveranno dopo 30 anni nella spumeggiante Sin City e diventeranno i protagonisti di imbarazzanti disavventure e gag situazionali, sviluppate attorno la parabola dell’amicizia. Un modo per dare voce agli impulsi emotivi relegati all’ombra di quell’età in cui ogni cosa era a loro permessa: la giovinezza. Un cast stellare che però non brilla come avrebbe potuto, a causa della superficialità con la quale il regista Jon Turteltab affronta il caso, poiché, piuttosto che analizzare il disincanto dell’esistenza nel confronto tra passato e presente ne esalta, invece, gli aspetti festaioli e le situazioni imbarazzanti in cui i vari personaggi si imbattono.
La recitazione regge una sceneggiatura solida e cadenzata con stile che diverte abbastanza, soprattutto grazie alla bravura dei quattro attori (Michel Douglas, Robert De Niro, Morgan Freeman e Kevin Kline) che si esprimono con eleganza e, talvolta, con ingenua innocenza nei palcoscenici più disparati: piscine, discoteche, suite d’elite dove il punto centrale è il “divertimento” che si impone costantemente, fino a svelarne fragilità e debolezze. E’ in quell’occasione che, romanticamente, sopraggiunge la riflessione, come necessario sentire rispetto ad un’insofferenza del cuore, un tabù perso lungo la strada della biografia umana che, magicamente ritrova la propria limpida visione.
E’ interessante notare, come il cinema americano anche nella sua “sconsideratezza” più estrema (vedi Wolf of Wall Street) riesca a caratterizzarsi, con intelligente semplicità, mostrando le intime sfumature dell’essere umano, lungi da ogni tipo di pregiudizio anagrafico che fa del “vecchio attore”, un soggetto patetico da escludere.
Trama
I quattro pensionati Paddy, Archie, Sam e Billy, amici da sempre, si trovano a Las Vegas per festeggiare l’addio al celibato di Billy, che sposa una giovane donna. Per l’occasione, organizzano una serie di festeggiamenti che li vedranno protagonisti di rocambolesche avventure in imbarazzanti scenari…
di Lorenzo Muscoso