La classe – Entre les murs
Un giovane professore pieno di entusiasmo e professionalità. Allievi che esprimono più voglia di comunicare e di essere compresi che desiderio di apprendere. Un rapporto vivo, talvolta appassionante, più spesso difficile. Il film di Laurent Cantet, premiato quest’anno, con la Palma d’Oro a Cannes, ci restituisce uno sguardo sincero, disincantato ma non cinico, sulla scuola di oggi, in Francia e non solo. Anche perché il protagonista e sceneggiatore è un vero professore e i giovani interpreti sono autentici studenti, seppur chiamati a interpretare dei ruoli e a recitare un copione. Si va oltre la forma del documentario per cercare di arrivare al cuore del problema, per illuminare la sostanza di quella cosa necessaria e complessa chiamata scuola. François ha di fronte a sé una classe multietnica, in una scuola alla periferia di Parigi. Fa quello che può. Sbaglia di continuo. Vuol bene ai ragazzi, non mostra loro la faccia feroce, ma non può esimersi dal ricorrere agli strumenti disciplinari previsti dai regolamenti. Si scontra con le distanze culturali o con l’atteggiamento superficiali di certi allievi. Alla fine uno studente “difficile” su cui pure lui stesso aveva deciso di scommettere viene espulso, forse verrà rispedito dal padre in Mali: per la scuola è una sconfitta.
Cantet coniuga passione e rigore in questo lavoro di indubbio interesse, tutto ambientato fra i muri (“Entre les murs” è il titolo originale). Eppure resta il dubbio di una certa freddezza nel risultato, di una scuola troppo esaminata dal di dentro per poter davvero comunicare qualcosa all’esterno. Usare veri docenti e veri allievi non garantisce di per sé una maggiore “verità” artistica. A Cantet e Begaudeau va comunque il merito di aver provato.
di Anna Parodi