Coalizione Italiana per la Diversità Culturale

Si è svolta mercoledì 22 giugno 2005 l’Assemblea Costituente per la creazione della Coalizione Italiana per la Diversità Culturale.
Nella Sala Capitolare del Chiostro del Convento di S.Maria sopra Minerva (Roma) si sono così riunite, per l’approvazione dello Statuto, associazioni e istituzioni che avevano preventivamente dato la loro adesione ufficiale. Tra queste, il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI, nonché gli enti promotori Società Italiana Autori Editori – SIAEAccademia Nazionale di Santa CeciliaIstituto Italiano per gli Studi FilosoficiAssociazione Nazionale Autori Cinematografici – ANAC.
Questa iniziativa era stata già avviata in altri paesi come Francia, Germania, Belgio, Australia e Canada, grazie all’interessamento delle varie Società di Autori.
Era nata questa esigenza poiché nel 2000, quando si aprirono i negoziati OMC per la conclusione del trattato per la liberalizzazione degli scambi dei servizi venne di nuovo messa in discussione una decisione già sostanzialmente presa: escludere dal campo di applicazione del GATT (General Agreement on Tariffs and Trade) i prodotti culturali audiovisivi, scegliendo così di non mettere sullo stesso piano prodotti commerciali e opere d’arte.

Tale questione non era dunque accettabile per tutte quelle organizzazioni culturali che facevano, e continuano a fare, della loro specificità un punto di forza, specificità concernente la diffusione libera diffusione internazionale delle idee e delle identità dei popoli di tutto il mondo.
Successivamente l’UNESCO ha dato seguito alla Dichiarazione Universale sulla Diversità Culturale aprendo dei negoziati internazionali che si dovrebbero concludere nell’ottobre 2005 con l’elaborazione definitiva di uno strumento giuridico mondiale “volto a dare alla cultura pari dignità, rispetto alle urgenze quali li libero scambio e la libertà d’impresa. I primi tre punti di questa Dichiarazione sono di fondamentale importanza.
Recitano così:

1) Il patrimonio culturale di ciascuno costituisce il patrimonio culturale di tutti
2) La libertà di espressione, il pluralismo dei media, il multilinguismo, l’accesso paritario all’arte e alla conoscenza culturale,scientifica e tecnologica, sono garanti della diversità culturale
3) Il diritto all’identità culturale è parte integrante dei diritti umani

Alla riunione del 22 giugno moltissime sono state le adesioni e le partecipazioni individuali. I lavori sono stati aperti da Gianni Profita, direttore Generale della SIAE, e dall’interessante e vibrante intervento di Francesco Caruso, Ambasciatore italiano presso l’UNESCO.
Di notevole impatto è stato il discorso di Claude Michel, Membro della Coalizione Francese per la Diversità Culturale, mentre Giulia Rodano, Assessore alla Cultura della Regione Lazio, ha concentrato le sue parole sulla questione del mercato, “che non può essere regola in materia di beni culturali e opere d’arte” e sul “riconoscimento della natura specifica dei beni culturali nazionali”.
Tra gli interventi più applauditi dall’Assemblea Costituente, quelli di Carlo Lizzani, Citto Maselli e Ugo Gregoretti.
Erano presenti anche molti personaggi del cinema e dello spettacolo: da Ettore Scola a Mariangela Melato, da Carla Fracci a Mogol.
Infine, non hanno voluto far mancare i loro appoggio tre artisti ed intellettuali italiani che portato il loro contributo di idee attraverso tre video-interviste: Bernardo Bertolucci, Ennio Morricone e Andrea Camilleri.


di Redazione
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