Biografilm 2023: i vincitori
Anna Di Martino riassume la cerimonia di premiazione del Biografilm 2023.

Si è conclusa la 19a edizione del Biografilm con il grande successo del film After the Bridge di Davide Rizzo e Marzia Toscano, che ha conquistato il premio del pubblico, il premio come migliore doc nella sezione dei documentari italiani e il premio Ucca.
Sostenuto dall’Emilia-Romagna Film Commission, After the Bridge racconta la storia di Valeria Collina, una donna bolognese libera e ribelle in gioventù, che a un certo punto della sua vita ha deciso di voltare pagina, abbracciare l’islamismo e andare in Marocco, dove si è sposata e ha dato alla luce Youssef. Una storia come un’altra se Youssef non fosse diventato il terrorista che il 3 giugno del 2017 ha ucciso diverse persone a Londra ed è poi stato ucciso dalla polizia. Valeria si interroga sul suo passato e sul presente, sulle scelte fatte, sui sensi di colpa, ora vive in Italia, sulle colline intorno a Bologna e cerca la sua nuova dimensione. Il film ricostruisce la storia di Valeria grazie anche a dei filmati d’archivio di Home Movies e a delle riprese fatte dal cineamatore Mauro Mingardi che era amico di Valeria. Una storia che trova un giusto equilibrio nella realizzazione attenta dei due registi, nella fotografia di Andrea Vaccari e nelle musiche di Marco Biscarini e Alessio Vanni, che arricchiscono e aiutano a dare uno spessore alla storia di Valeria.
Il premio al miglior film nel concorso internazionale è stato attribuito a Sieben Winter in Teheran della regista tedesca Steffi Niederzoli su Reyhaneh Jabbari, arrestata e condannata a morte per aver ucciso un uomo che aveva tentato di violentarla. La storia di Reyhaneh è stato un caso eclatante che ha scosso l’opinione pubblica a livello internazionale e la regista ci mostra le contraddizioni di una società violenta e non giusta con le donne, di una famiglia unita e allo stesso tempo divisa nell’aiutare la ragazza in carcere. Il film, che utilizza materiali registrati segretamente in Iran da alcuni parenti e interviste ad alcuni familiari, era già stato premiato alla Berlinale 2023.
Tra i tanti premi attribuiti ai film presentati nelle due competizioni ricordiamo il Premio Nuovi Talenti Hera assegnato al documentario internazionale a Une vie comme une autre di Faustine Cros che rappresenta, grazie anche ai filmini girati dal padre, la vita della sua famiglia, soffermandosi soprattutto sulla vita della madre, che più in là tenterà il suicidio, ma che già prima aveva dato segni di stanchezza e insofferenza e che Faustine e gli altri familiari avevano sottovalutato. In questo caso le riprese fatte dal padre e analizzate e riviste nel tempo dalla figlia offrono spunti di analisi e riflessioni sulla vita di una donna insoddisfatta e non del tutto appagata dalla propria vita domestica.
di Anna Di Martino