Un colpo di fortuna – Coup de Chance
Le recensioni di Chiara Nicoletti e Mariangela Di Natale, seguita dalla rassegna stampa a cura di Simone Soranna, riguardo Un colpo di fortuna - Coup de Chance, di Woody Allen, Film della Critica per l'SNCCI.
Un colpo di fortuna – Coup de Chance, di Woody Allen, distribuito da Lucky Red, è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI con la seguente motivazione:
«Inoltrandosi di nuovo nei meandri più oscuri delle persone, Woody Allen codifica una brillante commedia “gialla”, all’apparenza romantica nel caratteristico scenario parigino, con toni da cinismo malvagio di un personaggio al di sopra di ogni sospetto, delegando il senso e la conclusione di un inaspettato ménage à trois al destino più beffardo».
La recensione
di Chiara Nicoletti
Per il suo 50esimo film, Un colpo di fortuna – Coup de Chance, presentato fuori concorso in anteprima all’80 Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, Woody Allen si consacra come cineasta europeo, girando interamente in francese nella Parigi già a lui cara per Midnight in Paris. Con un cast di attori ben conosciuti oltralpe composto da Lou de Laâge, Valérie Lemercier, Melvil Poupaud e Niels Schneider, Allen mette in scena una storia noir, d’amore e d’adulterio affine per tematiche a Match Point seppur meno oscuro e più incline alla commedia e al giallo.
Fanny e Jean sono in apparenza la coppia perfetta, una vita agiata, un appartamento lussuoso in un quartiere centrale di Parigi, amici con cui condividere scampagnate, weekend fuori porta e battute di caccia. Un giorno Fanny incrocia per strada Alain, ex compagno di liceo che da subito svela la sua infatuazione per lei ai tempi e il suo rinnovato interesse. Fanny perde la testa e rischia di rompere l’idillio della sua vita da sogno.
Ancora una volta Woody Allen si interroga sul ruolo del fato e delle coincidenze nella vita di ognuno di noi e per farlo, contrappone dei fatalisti e passionali come Alain e Fanny ad un uomo che si vanta di essere l’artefice della propria fortuna, Jean. Senza battute di arresto, narrative ed emotive, a pieno ritmo, Un colpo di fortuna – Coup de Chance è prima storia di passioni e finestre su altre vite possibili e poi mistero da risolvere in un veloce cambio di registro che avviene con la fluidità che solo un Maestro può gestire. Quando tutti i giochi sembrano fatti, Allen scrive e dirige la vittoria del caso sulla volontà e le previsioni dell’essere umano e confeziona un 50esimo film lucido, blu elettrico, comico, romantico e grottesco.
La recensione
di Mariangela Di Natale
Woody Allen in un thriller romantico, ironico e sorprendente, porta sul grande schermo l’Amore. Un colpo di fortuna – Coup de Chance, presentato fuori concorso alla 80ª Mostra internazionale d’Arte cinematografica di Venezia, arriva finalmente nelle sale italiane distribuito da Lucky Red. Colmo di passione e ferocia il cinquantesimo film, scritto e diretto da Allen, e probabilmente l’ultimo da regista, girato a Parigi e per la prima volta in lingua francese, riprende i temi chiave dell’autore come fortuna, rimpianti, dinamiche di coppie mescolandoli all’umorismo sottile e impalpabile di Manhattan o di Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni.
Ancora una volta il maestro del cinema parla dell’ineffabile forza del caso e della sorte, elementi ricorrenti nella sua filmografia, del ruolo che giocano nella nostra vita, capaci di stravolgerla per sempre. Fanny (Lou de Laâge) e Jean (Melvil Poupaud), coppia di sposi ideale, ricchi e professionalmente realizzati, vivono in un appartamento di un elegante quartiere di Parigi. Tutto va bene finché Fanny incontra “per caso” Alain (Niels Schneider), un ex-compagno di liceo, da sempre innamorato di lei ma mai rivelatosi. I due si frequentano, diventando sempre più intimi, creando scompiglio nell’armonia coniugale.
Un “colpo di fortuna” accende così un triangolo amoroso che lega inseparabilmente le vite dei tre protagonisti. Una storia romantica, brillante e drammatica, ambientata nella Ville Lumière contemporanea, che si rivela all’altezza delle aspettative soprattutto per la colonna sonora incalzante che rimanda al Jazz di Miles Davis, nonché per una sceneggiatura magistrale di un mix tra commedia e dramma, passando dall’ironia della prima metà a una drammaticità sempre più palpabile nel corso del secondo tempo.
In una Parigi autunnale, rimarcata dai toni caldi delle luci del direttore della fotografia premio Oscar Vittorio Storaro (giunto alla quinta collaborazione con Allen), ogni quartiere, ogni situazione ha un proprio colore e sfumatura.
Un giallo gradevole, leggero e garbato che insegna quanto il mondo sia indifferente rispetto al nostro destino. Un’impareggiabile lezione di buon senso e di nobile delicatezza, una lettura della vita come feedback della realtà, humour e fatalità.
Una breve rassegna della stampa italiana sul film
(a cura di Simone Soranna)
Sin dalla sua presentazione al Festival di Venezia, la critica italiana ha accolto favorevolmente il film di Woody Allen. In primo piano viene analizzata la “relazione” tra il regista e la capitale francese. «Ritorna a Parigi il cinema di Woody Allen – scrive Simone Emiliani su Sentieri Selvaggi – Non è solo una ricorrenza in occasione del suo 50° film, ma un atto d’amore nei confronti della sua New York europea. Non è più magica come Tutti dicono I Love You né misteriosa nel suo viaggio nel passato di Midnight in Paris, ma è solare, quasi accecante fin dal primo incontro in Avenue Montagne tra Fanny e Alain». Sulla medesima sequenza si concentra anche Roberto Manassero, il quale, sulle pagine di Cineforum, afferma: «che Woody Allen sia ancora oggi un grande regista lo si capisce dalla prima sequenza di Un colpo di fortuna – Coup de Chance, in cui i due futuri amanti Fanny (Lou de Laâge) e Alain (Niels Schneider), lei impiegata in una casa d’aste, lui scrittore, si incontrano per strada a Parigi dopo essersi conosciuti anni prima in un liceo di New York. La camera di Vittorio Storaro regge un morbido piano sequenza che prima coglie di sfuggita l’incrocio tra i due personaggi e poi dopo un attimo il saluto e la conversazione, introducendo lo spettatore nello spazio della città e nella accidentalità dell’incontro».
Elisa Battistini inserisce il film nel percorso autoriale del regista. Scrive infatti così su Quinlan: «il cinquantesimo film dell’instancabile Woody Allen riprende dilemmi assai cari all’autore newyorchese fin dai tempi di Crimini e misfatti ma che hanno contraddistinto moltissimo gli ultimi vent’anni del suo cinema a partire da quel Match Point cui Un colpo di fortuna – Coup de Chance in qualche misura si riallaccia. Nel cupo dramma con Scarlett Johansson del 2005 eravamo a Londra mentre qui siamo Parigi, ma la Ville Lumière è molto differente da quella, nostalgica e magica, messa in scena in Midnight in Paris e ricorda quasi più la fredda capitale britannica». Le fa eco Mariuccia Ciotta, che su Film Tv rimarca il fatto che «lungo i marciapiedi calpestati da Léaud in Baci rubati, Allen ha trovato la sua nuova New York in un meraviglioso thriller d’amore che vira in noir, senza il solito alter ego balbettante».
Dello stesso parere è Matteo Mazza, il quale, sulle pagine di Duels, afferma che «l’Allen parigino (Midnight in Paris ma non si dimentichi la squisita parte finale di Tutti dicono I Love You) non è mai stato così pragmatico e razionale e tragico come qui in Un colpo di fortuna – Coup de Chance, suo cinquantunesimo film da regista, primo ad essere girato in lingua francese. Mentre nei due titoli menzionati prevaleva una componente onirica e surreale finanche magica e immaginifica, sorprendentemente in quest’ultima sua opera emerge uno sguardo disincantato e spietato, rigoroso e imperturbabile nei confronti delle cose serie della vita, un po’ come accadeva nei cupi e tragici film londinesi (Match Point soprattutto ma pure Sogni e delitti e Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni)».
di Chiara Nicoletti e Mariangela Di Natale