I Film della 31. SIC nel Triveneto e in Alto Adige: il programma

A pochi giorni dalla chiusura della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, prende il via l’edizione 2016 de “Le Giornate della Mostra del Cinema di Venezia. I Film della Settimana della Critica”.

Settimana Internazionale della Critica

Giona Nazzaro
Delegato Generale SIC

Solo i numeri  e le statistiche credono  alla crisi (che non c’è ma si vede). Il cinema,  quello per cui vale la pena scendere in campo, si continua a fare. La SIC è da sempre interlocutrice privilegiata di questo rinnovamento. I festival sono o dovrebbero essere il luogo-narrazione delle cose del cinema. L’arena del farsi di un pensiero che riflettendo su ciò che si può ancora realizzare con le immagini in movimento, offra anche qualche idea sullo stato del mondo in cui viviamo. Non è un’idea nuova, questa. Rossellini faceva  così. E se possiamo osare ispirarci a un solo tratto della poetica rosselliniana, questo è la sua totale assenza di qualsiasi nostalgia cinematografica. Il suo essere sempre al presente indicativo, calato nel farsi della Storia. Talmente calato nel presente del suo tempo da essere forse l’unico cineasta che ha pensato il futuro  del cinema  (e non solo).

Ecco. Questa determinazione a stare nel presente, a non cedere né a nostalgie né a mitologie, è la prima spinta propulsiva della 31. Settimana internazionale della critica. Il novero di titoli di quest’anno, individuati fra più di 500 film iscritti, è all’insegna del “piacere filmico” che si attiva a partire da un rimettersi in gioco rispetto alle convenzioni della visione e del quale  il rischio e lo stupore sono gli elementi fondanti. A partire da Prevenge – geniale slasher movie postfemminista diretto da Alice Lowe – passando  per Le ultime cose di Irene Dionisio – tesa rivisitazione dell’umanesimo neorealista – si opera una ri-mappatura non delle cose viste, ma di quelle ancora da vedere.

Keywan Karimi, cineasta iraniano condannato a un anno di carcere e 223 frustate per offesa all’Islam, firma  con Tabl un noir metafisico  ed espressionista, mentre Ala Eddine Slim, documentarista   e videoartista tunisino, con Akher wahed fina rilancia con grande audacia un cinema sperimentale e astratto, avventuroso e addirittura schiettamente  fantascientifico. Perché, in fondo il cinema  è un’arte giovane per definizione.  E non solo in senso anagrafico. Basti pensare  a Los nadie di Juan Sebastián Mesa, girato in sette giorni fra le strade più inaccessibili di Medellín, o a Prank di Vincent Biron, ex direttore della fotografia di Denis Côté, apologo di nichilismo hardcore postsalingeriano. E se il cinema è sempre anche un riprendere (o un riperdere) il proprio posto nel mondo,  Jours de France di Jérôme Reybaud ipotizza un sensuale viaggio sentimentale, utilizzando un navigatore d’eccezione come Grindr, per ritrovare i nomi dimenticati  delle cose. Pepe Smith è probabilmente la presenza più sorprendente: protagonista di Singing in Graveyards assieme  a Lav Diaz, si offre  come immagine e specchio del complesso rapporto con la modernità e la democrazia del suo paese. Infine, in chiusura, Are We Not Cats di Xander Robin, un melodramma  horror viscerale, una favola dark scandita dalla musica dei Funkadelic, di Yvonne Fair, dei Lightning Bolt e di Albert Ayler. Sorpresa proveniente dagli Stati Uniti, si ricollega alla new wave dei primissimi anni Ottanta reinventando pulsioni e calligrafie oniriche.

Senza dimenticare lo splendido  mucchio selvaggio di cortisti italiani di SIC@SIC, sinergia   attivata in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà; autrici e autori lanciati alla conquista  del futuro armati solo del loro sguardo. E patrocinati da Marco Bellocchio, il più giovane e vitale dei maestri italiani. Segnateveli  oggi i nomi di Chiara Leonardi ed Edoardo Ferraro, Valentina Pedicini e Rossella Inglese, Maria Giovanna Cicciari, Fatima Bianchi e il collettivo  Caruso,  Falanga, Lombardi, Tenace. La 31. Settimana internazionale della critica non è una proposta chiusa ma un invito al viaggio. Si pongono oggi le premesse per immaginare il cinema  che è ancora tutto da inventare.

Calendario proiezioni Triveneto e Alto Adige

Sono complessivamente quattordici le sale coinvolte nelle tre Regioni. In Veneto, il MultiAstra (lunedì 26 settembre) e il Multisala Pio X-Mpx (giovedì 29 settembre) di Padova, il Multisala Corso di Treviso (martedì 27 settembre), il Multisala Cinergia di Rovigo (giovedì 6 ottobre), il Cinema Pindemonte di Verona (lunedì 10 ottobre), il Cinema Odeon di Vicenza (lunedì 17 ottobre) e il Cinema Italia di Belluno (mercoledì 19 ottobre).

Trento la rassegna farà tappa al Multisala Astra (lunedì 3 e 10 ottobre) e al Multisala Modena (martedì 4 e 11 ottobre) mentre, a Bolzano, al Multisala Capitol (lunedì 3 e 10 ottobre, martedì 11 ottobre).

In Friuli Venezia Giulia, le proiezioni si terranno al Cinema Ariston di Trieste (mercoledì 28 settembre), al Multisala Visionario di Udine (mercoledì 5 ottobre), al Multisala Cinemazero di Pordenone (mercoledì 5 ottobre) e al Multisala Kinemax di Gorizia (martedì 11 ottobre).

Per informazioni sul programma completo:
legiornatedellamostra.agistriveneto.it
www.fice.it


di Redazione
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