Lettera appello al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali On. Dario Franceschini

Riproponiamo il testo della lettera unitaria inviata al Ministro Franceschini, dopo le forti preoccupazioni relative al DDL n. 2287 per la minima considerazione che il testo rivolge al cinema di qualità attraverso i contributi selettivi.

Nel corso del convegno “Il cinema indipendente e d’autore nella nuova legge” – tenutosi a Venezia il 5 settembre scorso nell’ambito delle Giornate degli Autori e organizzato dalle otto associazioni firmatarie del presente appello – sono emerse alcune questioni irrisolte relative al DDL n. 2287 che sarà presto votato in Senato, e che hanno suscitato forti preoccupazioni tra i numerosi professionisti presenti. L’aspetto più sconcertante riguarda la minima considerazione che il testo licenziato dalla Commissione cultura rivolge al cinema di qualità attraverso i contributi selettivi.

Se si considera l’iter del decreto legge, si è partiti da una percentuale non superiore al 15% del fondo, si è passati al 25% in forza dell’emendamento n. 11.22 condiviso con gli uffici del Ministero e successivamente ritirato, mentre l’ultimo testo ha stabilito una quota compresa tra il 15% e il 18%. Concretamente, però, avendo incluso all’interno di questa percentuale i costi relativi all’Istituto Luce e al nuovo Museo del cinema di Roma a Cinecittà, alla Biennale Cinema, al Centro Sperimentale di Cinematografia, al Museo del Cinema di Torino, alla Cineteca di Bologna, per un cumulo totale pari a circa 40milioni di euro, le reali risorse destinate ai contributi selettivi (comprensivi di quelli alla produzione, all’esercizio e alla distribuzione) si riducono drasticamente a una cifra compresa tra i 20 e i 22 milioni di euro. Tradotto in percentuale, il ruolo riconosciuto dalla riforma alla parte più delicata del cinema, quella meno commerciale e d’intrattenimento, la più legittimata ad essere sostenuta con risorse pubbliche, supera di poco il 5% di tutte le risorse che lo Stato prevede di destinare annualmente al cinema e all’audiovisivo.

L’Associazione Giovani Produttori Cinematografici Italiani, l’Associazione Nazionale Autori Cinematografici, la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa – Cinema e Audiovisivo, la Federazione Italiana Cinema d’Essai, la Federazione Italiana Circoli del Cinema, l’Italian Film Commissions, il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografi univocamente ripropongono la lettera unitaria firmata da tutte le associazioni degli autori (100Autori, Aidac, Anac, Anart, Asifa, Writers Guild Italia) inviataLe il 6 giugno scorso, nella quale Le si chiedeva formalmente di riproporre l’emendamento n. 11.22 con la sua formulazione “FERMO RESTANDO CHE L’IMPORTO COMPLESSIVO PER I CONTRIBUTI SELETTIVI NON POSSA ESSERE INFERIORE AL 25% DEL FONDO MEDESIMO” affinché sia data la giusta considerazione alla componente più rappresentativa della diversità artistica e creativa di ogni industria culturale e, nello specifico, di quella cinematografica.

Certi che Lei non voglia lasciare inascoltata la nostra richiesta, confidiamo nella Sua capacità di mediazione e di intervento affinché venga accolta la suddetta istanza che, tra l’altro, si trova in linea con la maggior parte delle legislazioni vigenti in Europa in materia di cinema.


di Redazione
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