In ricordo di Paolo Micalizzi
Franco Montini, del SNCCI, sinceramente ricorda la persona e il lavoro di Paolo Micalizzi.

Innamorato del cinema, vissuto come passione, meglio come ossessione (e al film di Visconti, non a caso, ha dedicato uno dei suoi libri), Paolo Micalizzi, spentosi a 86 anni, sabato 19 ottobre a Ferrara, fino all’ultimo non si è risparmiato. Aveva appena organizzato nella sua città a Palazzo Rovella, una serata per celebrare il 50° anniversario dell’uscita del film Amore amaro di Florestano Vancini, il regista, insieme ad Antonioni, che, anche per ragioni di affinità geografica, ha più amato e studiato, come testimoniano i volumi: Florestano Vancini fra cinema e televisione; Al di qua e al di là delle nuvole: Ferrara nel cinema; Là dove scende il fiume: il Po e il cinema.
A lungo collaboratore per Il Resto del Carlino, Micalizzi non si è limitato a svolgere una normale attività di critico cinematografico e recensore, ma è stato un effervescente organizzatore culturale, fondando e dirigendo la rivista on line Carte di Cinema, dando vita a rassegne, kermesse, manifestazioni, premi, generosamente attivo con moltissime associazioni cinematografiche ed in particolare con la Fedic. La sua cultura enciclopedica e lo sviscerato interesse per tutto ciò che riguardava Ferrara e il suo territorio, ne hanno fatto il maggior esperto in assoluto dei film realizzati in quell’ambito. Così è stato per anni consulente e curatore delle retrospettive del Ferrara Film Festival, nonché Direttore del Centro Studi e Ricerche del Cinema Ferrarese, a cui aveva donato la sua corposa collezione di libri, fotografie, locandine, raccolte nel corso di una lunga attività.
Il coronamento e la celebrazione della sua attività professionale è testimoniato dalla nomina, nel dicembre 2022, a Cavaliere al Merito della Repubblica, titolo che lo riempì di orgoglio. Ma non si pensi ad un intellettuale spocchioso, come a volte accade soprattutto in provincia: al contrario, dal punto di vista personale, il tratto saliente di Paolo era la vivacità, la già ricordata inesauribile passione e l’energia, mai venuta meno negli anni, con cui si gettava in ogni avventura cinematografica. Per il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani è stato fiduciario e responsabile del gruppo emiliano e successivamente presidente del collegio dei sindaci, ma soprattutto è stato uno dei soci più attivi e maggiormente presenti in tutte le iniziative dell’associazione. Un modo per ribadire che il cinema era davvero la sua ragione di vita.
di Franco Montini