Prevenge – SIC 2016 (Apertura)
La vendetta e la follia, il destino di una donna e la fine tragica di un amore, l’angoscia del passato e la rabbia del presente, l’essere e il non essere, la vita e la morte.
Prevenge è un film costruito su tali feroci dualismi; è un’opera basata su una scansione perfettamente logica che si estende all’interno di una vicenda in cui il non razionale prende il sopravvento, lasciando senza vie d’uscita la giovane protagonista.
La donna ha perso il suo uomo durante una drammatica arrampicata e porta in grembo una figlia che non conoscerà mai suo padre.
Ruth, questo il nome del personaggio centrale, è una figura umana senza più un centro di gravità, alla deriva. La sua visione del mondo è ormai ingabbiata in un tunnel dal quale non sembra poter più uscire.
Una voce (quella della bambina che nascerà) la invita a vendicarsi, a togliere dalla faccia della terra non solo colui che sembra essere responsabile della fine del suo amore ma anche tutte quelle persone che consumano la loro esistenza in un vuoto ancor più devastante della morte che le attende.
In Ruth convivono due anime, quella sofferente di chi non è in grado di elaborare il lutto e quella reattiva ma demoniaca, vitale ma distruttrice di chi non accetta lo schifo del mondo. I suoi omicidi, così, saranno così sempre più efferati, e insensati a loro volta.
Prevenge è una sorta di thriller-horror che non si limita a colpire lo spettatore grazie a scene di violenza inaudita. Certo, le gole tagliate, i colpi inferti con coltelli affilati e oggetti, testimoniano un’evidente vicinanza a certo splatter a cui siamo abituati da molto tempo.
Ma il vero orrore che intende mostrare la regista, nonché protagonista, Alice Lowe non è solo quello che scaturisce dal sangue (e dalla sua visione ripetuta).
L’opera dell’autrice britannica inquadra una realtà mostruosa e deforme quanto apparentemente normale. Da ciò nasce in modo potente la sensazione di orrore che si prova davanti alle sequenze di Prevenge.
Solitudine, cinismo, alienazione, angoscia, stucchevole gentilezza, freddezza interpersonale. Gli esseri umani che si imbattono nella inquietante Ruth sono caratterizzati dalla stessa condizione: sono a un passo dal baratro (esistenziale) ma fanno finta di percorrere una strada sicura.
Nonostante alcune incertezze iniziali e qualche passaggio un po’ compiaciuto (vedi la scena del parto cesareo), Prevenge si manifesta come un’opera già solida e contraddistinta da brusche virate verso il visionario (crudele e toccante) che rappresentano un valore aggiunto e fanno già intravedere il probabile percorso artistico futuro di Alice Lowe.
TRAMA
Una donna incinta cerca vendetta, in preda ad una furia omicida tanto feroce quanto spassosa. Cosa porterà la maternità alla spietata Ruth – rendenzione o distruzione?
di Maurizio G. De Bonis