Passioni e desideri

Il regista brasiliano Fernando Meirelles, noto per l’apprezzato City of God – realizzato nel 2001 e ambientato in una favela di Rio de Janeiro – compone con il suo ultimo film un grande mosaico in cui molti personaggi differenti e distanti intrecciano frammenti delle loro storie personali attraverso una complessa trama di relazioni sentimentali, fatte di tradimenti, bugie e desideri, amori e disamori. Il lungometraggio richiama – come lascia intuire il titolo originale 360 – Girotondo, testo scritto dal drammaturgo austriaco Arthur Schnitzler alla fine dell’Ottocento. Qui entravano in scena due alla volta una serie di personaggi, diversi per cultura ed estrazione sociale, e il confronto tra loro, che avveniva su un piano tutto intimo e sensuale, finiva per azzerare in un certo senso le differenze che li caratterizzavano. Meirelles scompone questa trama rigida – ma efficace nella sua “programmaticità” dimostrativa – e rimescola un po’ le carte, sull’onda di quel cinema che predilige le storie corali e la frammentazione dell’azione sul piano spaziale e temporale (pensiamo ad esempio ai film più noti di Alejandro González Iñárritu).
I protagonisti di Passione e desideri sono una giovane slovacca che diventa una prostituta d’alto bordo, l’uomo d’affari che sta per incontrarla e la moglie di lui che ha una relazione con un ragazzo più giovane; la fidanzata di questo ragazzo che scoprendosi tradita torna in Brasile, un ex carcerato e un uomo alla ricerca della figlia scomparsa che lei incontra all’aeroporto; ancora, una donna russa sposata con l’autista di un malavitoso, un dentista musulmano innamorato di lei che si sente scisso tra i doveri della fede e i desideri del cuore; infine, la sorella della giovane donna slovacca che per caso incontra l’autista con cui subito nasce un’intesa. E non a caso, gli ultimi due personaggi scelgono di fare un giro in auto proprio sulla Ringstraße, strada di origine ottocentesca che circonda il centro di Vienna, come a ribadire e simboleggiare la circolarità degli eventi.
Un sottile filo rosso lega tutti i personaggi in questa trama invisibile e segreta fatta soprattutto di coincidenze e casualità; è proprio il caso infatti che nel panorama descritto da Passioni e desideri sembra essere l’unico grande motore dell’azione, custode ultimo del destino umano. Un po’ come accade anche in Schnitzler, i mondi di appartenenza dei personaggi sembrano qui perdere di consistenza e appannarsi di fronte all’impellenza dei loro desideri, non sempre facili da realizzare e spesso capaci di porli in contrasto con se stessi (è il caso del dentista che, invece di abbandonarsi a un amore che sarebbe stato felicemente corrisposto, lotta tormentosamente contro i propri sentimenti). Risalta, tra i molti interpreti, Anthony Hopkins nel ruolo di un padre composto ma energico che – dopo la misteriosa scomparsa della figlia – cerca dignitosamente di scendere a patti con la drammatica e dolorosa realtà e di accettare quanto accaduto.
Con ottimi spunti nella colonna sonora (Tom Waits, Lhasa De Sela) Passioni e desideri riflette sulla fragilità e sull’instabilità dei sentimenti o meglio su quanto questi sappiano mettere in crisi – a volte in maniera radicale, a volte solo per un istante – le convenzioni e le leggi non scritte (sociali, culturali, religiose) di cui troppo spesso le nostre vite sono in fondo prigioniere. Ben recitato dai numerosi attori (ricordiamo i volti noti di Jude Law e Rachel Weisz, ma citiamo anche il convincente e capace Vladimir Vdovichenkov nei panni dell’autista), l’ultimo film di Meirelles è costruito con solidità e precisione, efficace nella sua analisi di certi aspetti della nostra contemporaneità.
Trama
Una giovane slovacca posa per un servizio fotografico erotico per poi diventare una prostituta d’altro bordo; l’uomo d’affari che sta per andare a letto con lei viene scoperto e ricattato; la moglie di lui lo tradisce con un giovane ragazzo brasiliano; la fidanzata di questo si scopre tradita e torna in Brasile; all’aeroporto incontra un pericoloso ex detenuto e un padre in cerca della figlia scomparsa. Il padre in seguito incrocia di sfuggita una donna russa sposata all’autista di un malavitoso; un medico musulmano è innamorato di lei ma non sa che la donna vorrebbe lasciare il marito; nel frattempo il marito di lei (cioè l’autista) incontra la sorella della ragazza slovacca, che casualmente si trova in albergo proprio con il malavitoso.
di Arianna Pagliara