Film on line, le strategie promozionali sulla rete

Harry Potter

Harry PotterLe buone intenzioni del cinema di presenziare la rivoluzione Internet c’erano tutte. Le possibilità che si erano create per il film on line erano diverse e dal punto di vista economico e da quello creativo. Essere sul web sarebbe stato il minimo, una nuova sfida, un’ampia gamma di emozioni da affrontare con nuovi linguaggi su un mezzo ancora in parte sconosciuto. Non esserci avrebbe voluto dire sconfitta per un sistema complesso e strutturato culturalmente ed economicamente come il cinema. L’ipertestualità della multimedialità e dell’interattività, tipici del web, associati alle nuove risorse tecnologiche disponibili, avrebbero potuto costruire un terreno di gioco creativo di portata storica. Ma la realtà non testimonia nulla di quanto sperato.

La realtà racconta che, oltre alla semplice presenza a scopo promozionale dei siti di alcuni film di successo e delle case di distribuzione o di produzione, non è accaduto molto altro. Privilegiare le ragioni economiche rispetto a quelle creative quindi, è questa la mission che fino ad oggi il cinema ha dedicato alla Rete.
Il web è utilizzato come vetrina per veicolare informazioni e potenziare la visibilità del film, per presentarne trailer, proporre merchandising, riportare critiche o pettegolezzi sulle star. Nulla di più di quanto non avremmo potuto vedere altrove, su magazine o televisione. Oggi ciascun film importante ha un suo sito che, in qualche modo, lo completa di una dimensione interattiva e multimediale. L’importanza di tale presenza, seppur primitiva, è ancor più evidente quando si tratta di film che sappiano creare aspettative, prima, discussioni e senso di appartenenza ad una comunità dopo, favorendone magari la seconda vita in home-video, supportando azioni di merchandising o simili utilizzi commerciali.

Io non ho pauraUno strumento particolarmente in uso per promuovere on line potenziali successi cinematografici è il minisito.
Si tratta di siti che nascono intenzionalmente con una durata prestabilita a priori, funzionale alla promozione del prodotto cinematografico. L’obiettivo classico di chi realizza un’iniziativa di questo tipo consiste proprio nella ricerca di maggiori gradi di libertà della pellicola lanciata, tenendo la stessa distinta rispetto all’immagine e alla comunicazione tipicamente corporate (il sito della casa di distribuzione o produzione). E’ anche possibile che i film siano ospitati dai portali delle case di distribuzione, come è avvenuto per il sito del Pinocchio di Benigni per Medusa.it.
Una riflessione però sull’hosting dei siti va fatta. Il sito ospitato sembra indicare, ma andrebbe fatta una ricerca più approfondita per affermarne il contrario, un’attenzione non particolare rispetto al titolo, ma soprattutto ne evidenzia una subordinazione forte rispetto alla sfera produttiva.
Forse è solo una semplice ipotesi, ma un sito dedicato interamente ad un film dà l’impressione, al contrario, di maggiore riguardo rispetto all’opera in questione. Dietro ciò potrebbe ben celarsi, in realtà, l’intenzione del produttore di fare gli interessi dell’opera in quanto tale, sottolineandone l’originalità, l’unicità e l’importanza, caratteri più facilmente associati ad un sito dedicato, rispetto ad uno ospitato.

Caso a parte rappresentano siti come Harry PotterIl Signore degli Anelli, veri e propri cult movie, dato il successo riscosso presso l’opinione pubblica, sia come fenomeni letterari sia cinematografici. Un sito di un cult movie deve ricevere, intrattenere e invitare al ritorno i fan sites, deve creare una comunità, motivarla e ampliarla. Le grafiche accattivanti curate in minuziosi particolari, fedeli all’immagine del film, arricchiscono e rendono piacevole e interessante la visita del sito, strutturato in maniera pressoché standard ai canoni della web usability. Utilizzano un’indicizzazione per argomenti ad albero molto completa, perché basata sui criteri di ricerca più vari e una forma di lettura ipertestuale fluida e targettizzata. La presenza di community, forum, merchandising, download, giochi e quant’altro, si discosta nettamente dalla struttura dei siti italiani. www.iononnhopaura.it un sito emozionale, dove la scarsa presenza di informazioni sulla pellicola è messa in secondo piano dall’originale entrèe, una sorta di minitrailer (due scene del film arricchite da un sonoro suggestivo) in linea con l’immagine thriller che del film si è messa in risalto nella comunicazione. Il sito di Pinocchio invece è un sito informativo. Povero dal punto di vista interattivo, poche animazioni e di mediocre qualità, riesce però a colmare tutte le curiosità che possono sorgere sul film (attori sceneggiatura, tempistica, scenografia, regia, fotografia). In questo modo ne vengono evidenziate le qualità artistiche, comunicando l’opera come un evento culturale, non riducendola a mero veicolo commerciale.


di Redazione
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