9×10 Novanta, un documentario sull’Istituto Luce

Una galleria di storie per raccontare l’Italia di ieri e di oggi, una mappatura per immagini del nostro paese riletta dalla meglio gioventù del cinema documentaristico dei nostri giorni.

Ci sono la fantastoria e la poesia, le parole di grandi scrittori, accanto alle voci di persone comuni, la favola e il diario. Con personaggi reali e altri di finzione. Una galleria di storie per raccontare l’Italia di ieri e di oggi, una mappatura per immagini del nostro paese riletta dalla meglio gioventù del cinema documentaristico dei nostri giorni. Con uno sguardo proiettato nell’immediato futuro. Una sfida in parte riuscita (alcuni episodi sono suggestivi e ben confezionati, altri poco incisivi), lanciata da Marlon Pellegrino che ha prodotto il film documentario ‘9 x10 Novanta’, in occasione del novantesimo compleanno dell’Istituto Luce. Una lunga storia che ha accompagnato l’Italia attraverso il cinema, e con quel patrimonio di immagini unico al mondo. Per festeggiare questo anniversario nove tra i più interessanti documentaristi e registi italiani emergenti (Marco Bonfanti, Claudio Giovannesi, Alina Marazzi, Pietro Marcello e Sara Fgaier, Giovanni Piperno, Costanza Quatriglio, Paola Randi, Alice Rohrwacher, Roland Sejko), sono stati invitati a realizzare un piccolo film, ciascuno con dieci minuti di immagini dell’Archivio, scelte tra le migliaia di ore di filmati che esso contiene. Ne è nato un quadro eterogeneo, un album di narrazioni diverse, e un gioco combinatorio di incroci, contrasti, analogie. In comune solamente il filo rosso delle immagini d’Archivio: ‘9 x 10 Novanta’ si dispiega in una narrazione diversificata per stili e generi in cui, in particolare, emerge un punto di vista femminile sia per il maggior numero di registe coinvolte, sia per le storie raccontate che spaziano dalla condizione delle donne e la sessualità, al significato di una canzone, della Luna, dalle invocazioni di pace ai crolli e alle ricostruzioni, tra memorie di paesaggi e realtà perdute, miracoli, superstizioni e sogni.

Le donne sono al centro del  corto di Paola Randi, ‘Progetto Panico’ che, recuperando le immagini dell’indottrinamento fascista e della rivolta femminista degli anni ‘70, fino alle statistiche attuali sul femminicidio, rilegge la condizione femminile in Italia dal punto di vista di un marzian. Particolare anche il lavoro di Claudio Giovannesi che ci restituisce il dispiacere e il dolore di una moglie italiana ne ‘Il mio dovere di sposa’, storia vera di una donna che non riesce a consumare le proprie nozze; mentre Giovanni Piperno in ‘Miracolo italiano’, forse il più riuscito, si sofferma sulle visioni della Vergine Maria, raccontate da voci e volti prevalentemente femminili. Ma il film  porta in scena, in un crescendo narrativo, anche la difficoltà di essere un sognatore in Italia (‘Tubiolo e la luna’ di Marco Bonfanti, l’autore de ‘L’ultimo pastore’); le grandi migrazioni (il particolare e originale ‘Confini’ di Alina Marazzi); la devastazione e successiva ricostruzione dopo i terremoti (‘Girotondo’ di Costanza Quatriglio); il lavoro nei campi (‘L’umile Italia’ di Pietro Marcello e Sara Fgaier); l’’Entrata in guerra’, raccontata dall’albanese Roland Sejko (autore del documentario ANIJA). Il meno coerente al progetto, nella sua capacità di restituirci un aspetto del carattere nazionale è ‘Una canzone’ firmato da Alice Rohrwacher, in cui voci fuori campo parlano del canto su immagini mute di ballo e movimento, a cui si aggiungono alcune sequenze acrobatiche di paracadutisti dell’epoca. L’originalità del progetto poggia sulla particolarità del lavoro fatto dai registi con le immagini che riprendono scene di vita quotidiana con un taglio che non somiglia per nulla ai classici cinegiornali.

Ma l’eterogeneità di stili e idee che caratterizza qualsiasi film collettivo, si misura con messe in scena complesse e se l’occasione permette il confronto del cinema documentaristico italiano con le radici del genere, il risultato è un montaggio poco organico la cui continuità narrativa è affidata alla forza delle immagini del passato dell’archivio, immagini forti e profetiche  che ci proiettano in un futuro che è già presente.

Autori

Marco Bonfanti, Claudio Giovannesi, Alina Marazzi, Pietro Marcello, Sara Fgaier, Giovanni Piperno, Costanza Quatriglio, Paola Randi, Alice Rohrwacher, Roland Sejko.
Documentario, durata 94 min. – Italia (2014).


di Patrizia Rappazzo
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