36mo Festival Internacional del Nuevo Cine Latinoamericano. Cuba

L’Avana si trasforma nella capitale del cinema latinoamericano con la 36° edizione del Festival del Nuevo Cine Latinoamericano.

Dal 4 dicembre, per undici giorni L’Avana si trasforma nella capitale del cinema latinoamericano. La 36° edizione del Festival del Nuevo Cine Latinoamericano quest’anno è dedicata a Gabriel García Márquez, grande scrittore, giornalista e saggista colombiano, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1982 e presidente della giuria nella prima edizione del festival nel 1979. La partecipazione di massa dei cubani alle proiezioni è possibile grazie anche a un pass che lo scorso anno per 15 film costava 20 pesos nacionales, circa un euro.

La corposa sezione ufficiale prevede vari premi assegnati da giurie in cui sono presenti, oltreché specialisti del cinema, intellettuali di buon nome. Normalmente i titoli in competizione sono 21. I Gran Coral, il premio che simboleggia il corallo delle grandi barriere particolarmente diffuse nel Mar dei Caraibi, sono assegnati ai lungometraggi, cortometraggi, opere prime, animazione, sceneggiature, manifesti di cinema. Come spesso capita, molti momenti interessanti si trovano anche nelle sezioni senza competizione dove vengono inseriti sia titoli troppo sfruttati per essere scelti partecipare che altri realizzati da indipendenti che non hanno la forza di imporsi nella scelta della rosa di quelli in concorso. Altre latitudini è una delle più ricche e racchiude svariate sottosezioni, ognuna con sette titoli. Si occupa di animazione giapponese, cine indipendente afronordamericano con titoli dal 1926 al 1939, cortometraggi selezionati al Premio BAFTA (British Academy of Film and Television), propone titoli scelti dai direttori artistici di Festival quali il brasiliano Gramado, Trinidad y Tobago con titoli della produzione caraibica in lingua inglese, Vancouver. Ma non manca nemmeno una rassegna sui documentari nordamericani oggi, l’omaggio ai due cineasti indipendenti Jim Jarmusch e Sara Driver, una carrellata sul cinema tedesco, su quello canadese e spagnolo.

La parte su cui puntano di più gli organizzatori racchiude una rassegna del documentari che coprono aree geografiche non presenti nelle altre sezioni, una rassegna del cinema sperimentale nordamericano, un settore dedicato ai compratori con alcune anteprime mondiali, retrospettive ed omaggi a Gabriel Garcia Márquez, Mario Handler, Ulrich Seidl, Jorge Cedrón, Eugene Jarecki e Raoul Peck.

Vi sono esposizioni quali il Cinema in 35 manifesti nella retrospettiva dedicata a Rafael Morante, Harakiri che permette di valutare l’evoluzione attraverso il manifesto ed in mezzo secolo del personaggio creato dal disegnatore cubano Antonio Fernández Reboiro per il regista giapponese Masaki Kobayashi, trenta manifesti sul cinema ceco.

Ultima sezione di cui parliamo – ma forse la più interessante di tutte, è Latino America in prospettiva, che racchiude ben 18 sottosezioni. Latinoamérica en perspectiva, il nome in originale di questo enorme contenitore, mira a fornire una panoramica della produzione cinematografica contemporanea di quest’area geografica del mondo.

Racchiude tutte quelle opere che non sono in competizione per i premi che vengono assegnati al Festival: tutti i titoli hanno caratteristiche di qualità sufficiente per essere apprezzato anche dal pubblico più esigente. Negli anni passati  erano raggruppati nelle categorie di fiction o documentario straniero, ma da quest’anno il Festival ha voluto presentarli in maniera più visibile.

A sala piena propone i film preferiti del pubblico di Cuba, L’ora del cortometraggio proporrà anche produzioni di Puerto Rico nonché Trinidad e Tobago, Città e altri paesaggi con uomini e natura che riacquistano la loro importanza di protagonisti, Colori della diversità e la differenza nei suoi molteplici significati. Questione di fede si occupa di opere che ruotano attorno al sacro con gli echi nel privato e nel pubblico. Tra le fiction e i documentari presenti spicca Francesco di Buenos Aires, coproduzione italo argentina sulla vita di Papa Francesco, firmata da Miguel Rodríguez Arias.

Memoria vede la storia come possibilità di salvezza anche attraverso un approccio generazionale, Storie di violenza su marginalità, frattura familiare e intolleranza, Esodi sulle migrazione in America Latina, Nella Società che si occupa di incontro/scontro tra privato e pubblico,

SOS ambiente é incentrato sul degrado dell’ambiente, e l’attivismo ambientale nella regione caraibica,  Sportivamente presenta omaggi a noti atleti di questa zona del mondo, Arte e tradizione è incentrato sui microcosmi di circo, di musica, di pittura, d’arte, Musica, camera, azione ed il suono di un continente, Cineteca latino americana con documenti che vanno dal 1927 ad oggi, Per tutte le età racconta l’universo dei bambini e degli adolescenti.

Avanguardia racchiude opere visionarie che esplorano temi attuali attraverso il linguaggio della fiction e del documentario, A mezzanotte, un raid nel campo della fantasia e del terrificante attraverso suspense, thriller, horror.

Il Festival si pone come obiettivo principale la diffusione e la premiazione di quelle opere che, per il loro significato e valore artistico, possono contribuire ad arricchire e ad affermare l’identità culturale latinoamericana e caraibica. Il suo fondatore e presidente è stato Alfredo Guevara, mancato nel 2012 e sostituito degnamente da un nome noto nel mondo del cinema cubano nonché collaboratore di Guevara, Iván Giroud.

In foto:
Refugiado, regia di Diego Lerman (2014) – Selezione ufficiale Festival Internacional del Nuevo Cinema Latinoamericano


di Redazione
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