Proclamati i vincitori del Reggio Film Festival 2024
Annunciati i cortometraggi premiati. Ecco i nomi, aspettando il gran finale della sezione Family, in programma domenica 24 novembre.
Una partecipatissima serata di festa al Cinema Teatro San Prospero di Reggio Emilia ha sigillato, ieri, la ventitreesima edizione del Reggio Film Festival, ricca di proposte e soddisfazioni per Alessandro Scillitani e per l’appassionato staff da lui diretto.
La Giuria Internazionale del Reggio Film Festival 2024 (composta da Boris Seewald, Marco Righi e Lorenzo Caravello) ha assegnato il Premio al miglior cortometraggio a Room taken di T.J. O’Grady – Peyton (Irlanda, 2023): «Attraverso la messa in scena poetica e silente, l’autore narra l’incontro tra due individui sostanzialmente distanti e in difficoltà. A volte gli errori aprono la strada a soluzioni affascinanti e inaspettate: infatti una serie di circostanze casuali creerà in breve tra i due protagonisti vicinanza e legami».
Room taken si è aggiudicato anche il Premio della Giuria Popolare Internazionale, mentre quello della Giuria Popolare Emilia-Romagna, assegnato dal pubblico presente in sala, è andato a La cosa più importante di Davide Ghizzoni.
Il cortometraggio di T.J. O’Grady – Peyton si è aggiudicato anche il Premio Visioni Interculturali assegnato a un’opera con spiccata visione interculturale (giuria composta da Madi Ouedrago, Greta Tofanelli e Momar Gueye) «per aver saputo rappresentare molti dei temi caldi della società contemporanea come il disagio che vivono le fasce considerate più marginali, gli svantaggi della disabilità, la solitudine, l’emergenza abitativa e l’insufficienza dei servizi sociali e aver trasmesso un messaggio di speranza che pone al centro lo scambio spontaneo tra due persone apparentemente sconosciute e fa sì che si crei un’opportunità di condivisione valoriale e spazio-temporale che costruisce coesione sociale e nel tentare di rispondere ai bisogni di entrambi sopperisce ai vuoti lasciati dai servizi pubblici e da una società dell’individualismo».
Menzione speciale a Monochrome di Cédric Prévpst (Francia 2023) «per aver rappresentato la costruzione di muri, di barriere socio-culturali e di avversione alle diversità in un mondo globale in cui l’utilizzo di nuove tecnologie di comunicazione dovrebbe facilitare gli scambi, ridurre le distanze spazio-temporali e creare nuove occasioni d’incontro, laddove spesso, purtroppo, primeggiano ancora l’individualismo, la prevaricazione e l’ignoranza intesa come inconsapevolezza del prossimo».
Premio Laicità a Circle di Joung Yumi (Corea del Sud 2024): «Nella sua apparente semplicità, Circle lancia diversi spunti di riflessione su tanti argomenti: tra cui l’omologazione, i limiti che vengono imposti o che ci autoponiamo, la mancanza di un pensiero critico e diverso» riflette Simona Silvestri, Presidente di Iniziativa Laica «Ci suggerisce anche che è bello uscire dalle costrizioni: è significativo che il processo di omologazione è autocostrizione si dissolva quando una bimba decide di proseguire sulla sua strada. Forse è nei giovani la speranza di un pensiero critico ormai precluso agli adulti?».
Premio UNIMORE (deciso da una giuria composta da studenti del Dipartimento di Comunicazione ed Economia, UNIMORE): ancora a Room taken di T.J. O’Grady – Peyton e a Komplikasjoner (Complications) di Ivar Aase (Norvegia 2023).
Anche il Premio USAC, assegnato dagli studenti di University Studies Aborad Consortium, è andato a Room taken: «Abbiamo ritenuto che questo film sia riuscito molto bene a rappresentare il tema del festival: abbiamo osservato molti errori commessi dal protagonista (maschio), il principale dei quali è stato la sua permanenza nella casa di una donna cieca senza che lei ne fosse a conoscenza. Tuttavia, man mano che il film progredisce, si sviluppa una relazione complessa tra l’uomo e la donna, aggiungendo strati e profondità alla storia».
Premio Chierici, assegnato dalle ragazze e dai ragazzi del Liceo Chierici di Reggio Emilia a The Steak di Kiarash Dadgar (Iran, Canada 2023) «per la profondità del soggetto, l’attenzione meticolosa alla regia, la qualità della fotografia e la raffinata cura del suono. In soli otto minuti, il film riesce a capovolgere la nostra prospettiva e a scuotere la nostra passività di spettatori, spingendoci a riflettere su dove scegliamo di posizionarci di fronte al dolore altrui».
Lo stesso cortometraggio vince anche il Premio SNCCI gruppo Emilia-Romagna, attribuito dalla giuria composta da Barbara Belzini, Luisa Ceretto e Gianluca Stanzani: «Nell’intensità del racconto, che si dispiega in un quasi ininterrotto piano-sequenza, il regista è riuscito a condensare drammaticità e violenza che irrompono nella quotidianità di una madre e di sua figlia, sconvolgendone le vite. Avvalendosi di una scena fissa, il regista proviene infatti da esperienze nelle produzioni teatrali, dell’uso sapiente del sonoro, privo di dialoghi, unitamente a rimandi banksyani (Balloon Girl) e atmosfere artefatte alla Roy Andersson, lo spettatore diviene la quarta parete della narrazione, generando una stridente dicotomia teatro/finzione e guerra/realtà, entrambe frutto della mente dell’essere umano».
La giuria ha altresì assegnato una menzione speciale a Been there di Corina Schwingruber Ilić (Svizzera, 2023) «per lo sguardo implacabile ma mai giudicante con cui racconta la violenza invisibile del turismo massivo e gli squilibri sociali di un contemporaneo dove nulla esiste se non viene ripreso e fotografato, dove non siamo stati in un luogo se non ci siamo immortalati in quel luogo. Una visione illuminante sui nostri comportamenti».
Altri riconoscimenti.
Premio Sound, assegnato al miglior cortometraggio che si distingue per un uso particolarmente originale ed espressivo del suono, sia esso musica, parola o rumore (in collaborazione con RCF) a Next? di Christel Guibert (Francia 2024).
Premio Alessandra Mizzi, assegnato da AIMA – Associazione Italiana Malattia Alzheimer Reggio Emilia, a Somewhere in Between di Dahlia Nemlich (Francia 2023).
Premio FEDIC assegnato al miglior corto italiano da parte della Federazione Italiana dei Cineclub a Benzina di Daniel Daquino (Italia 2023).
Premio Aosta, assegnato dalle ragazze e dai ragazzi della scuola Aosta a Estonie sur Seine di Roger Gariépy (Canada 2024) e Premio Leonardo, assegnato dalle ragazze e dai ragazzi della scuola Leonardo Da Vinci, a Chat mort di Annie-Claude Caron e Danick Audet (Canada 2024).
Premi del concorso per giovani videomaker promosso dal Servizio Officina Educativa – Partecipazione Giovanile e Benessere del Comune di Reggio Emilia.
La giuria Unimore ha premiato Questo mondo non ha posto per me di Alan Giarnese e ha assegnato una menzione speciale a Right Line di Collettivo Frame.
Quest’ultimo ha vinto la call «per la freschezza della messa in scena e la precisione formale con la quale è stato elaborato il tema dell’errore nel percorso creativo, attraverso una sapiente gestione dell’immaginario artistico».
Secondo posto a Quando fuori piove di Luca Mallardo, terzo premio a Questo mondo non ha posto per me di Alan Giarnese e menzione speciale a Il prossimo di Everybody Collective.
«Non finisce qui» conclude Alessandro Scillitani «domenica 24 novembre al Centro Internazionale Loris Malaguzzi, in occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, presenteremo molti cortometraggi d’autore della sezione Family. Vi aspettiamo!». Info e programma dettagliato sul Reggio Film Festival 2024: http://www.reggiofilmfestival.it/.
di Redazione