Qumra 2025 – Un resoconto
Paola Casella firma un reportage del Qumra 2025.

Qumra è più che un evento cinematografico: è una rete di appassionati di cinema che, quale sia il loro coinvolgimento nella Settima arte, trovano a Doha, in Qatar, terreno fertile per i loro progetti, nonché la possibilità di dialogare della loro passione e partecipare alle Masterclass dei grandi autori della cinematografia internazionale. Come ha detto il regista brasiliano Walter Salles, fresco dell’Oscar al miglior film straniero per il suo I am still here, Qumra è per i filmmaker contemporanei quello che per lui è stato il Sundance Institute: una finestra su possibilità che nel suo Paese sarebbero state impensabili, una miniera di contatti e una grossa mano per la realizzazione dei suoi progetti.
È questo infatti quello che fa Qumra, l’incubatore di talenti che funziona da “piattaforma per consentire ai filmmaker emergenti di affinare le loro capacità e portare avanti i loro progetti sotto la guida di cineasti già affermati ed esperti dell’industry cinematografica”, come ha detto Fatma Hassan Alremaihi, CEO del Doha Film Institute, l’istituzione organizzatrice dell’evento la cui 11esima edizione ha avuto luogo nella capitale del Qatar dal 4 al 9 aprile, con un prolungamento online dal 12 al 14. Il Doha Film Institute è l’organizzazione culturale no profit la cui mission è sostenere la comunità cinematografica internazionale, sorpattutto nel Sud globale, e lo sviluppo dell’industria creativa in Qatar.
È commovente verdere sciamare con entusiasmo verso le Masterclass a sala strapiena – che oltre a Walter Salles quest’anno hanno visto sfilare i registi Johnnie To e Lav Diaz, il direttore della fotografia Darius Khondji e la costumista Anna Terrazas – una colorata folla di oltre 250 professionisti del cinema (e aspiranti tali) provenienti da oltre cinquanta Paesi (un record anche per Qumra) e formare un gioioso network in una sorta di Babele produttiva e per nulla conflittuale, composta da registi, produttori, distributori, rappresentanti delle vendite, direttori artistici, selezionatori e programmatori di festival, sceneggiatori, esercenti, rappresentanti delle piattaforme e dei network: tutti insieme appassionatamente a parlare di cinema, magari davanti ad un piatto di hummus o di kibbeh.
Una situazione dinamica che potenzia il cinema, soprattutto quello al di fuori delle major hollywoodiane, in modo esponenziale, perché il lavoro di mentoring offerto dal Doha Institute e lo scambio di conoscenze e opinioni crea una sinergia che è molto più della somma delle sue parti. A Qumra si ha l’impressione che tutto sia possibile, dato l’impegno e la volontà di tutti i partecipanti e la generosità dei professionisti affermati nel condividere il loro sapere. “La presenza degli esperti a Qumra è più che una guida – è un catalizzatore per la trasformazione, che dà alle nuove voci nel cinema mondiale il potere di trovare il proprio legittimo posto nel mondo”, dice Hassan Alremaihi.
“Qumra continua a rendere possibile il passaggio dei film dalla sceneggiatura allo schermo, fornendo ai cineasti gli strumenti per navigare in un’industria in continua evoluzione”, afferma la sceicca Sheikha Al Mayassa bint Hamad bin Khalifa Al Thani, presidentessa del Doha Film Institute. A Qumra sono visibili i work in progress realizzati grazie ai laboratori di scrittura, di regia (presidiati da nientemeno che dal documentarista cambogiano Rithy Panh), di produzione cinematografica e seriale: quest’anno erano 27 lungometraggi, dieci serie e 12 cortometraggi in varie fasi di sviluppo, produzione o postproduzione, e fra i mentori non manca mai il regista palestinese Elia Suleiman, storico consulente artistico del Doha Institute.
Il mentoring continua durante Qumra, sia in presenza che online, e riguarda anche la possibilità di accedere ad un budget, magari attraverso una coproduzione internazionale nata a Doha, o grazie a uno dei tanti finanziamenti elargiti direttamente dal Doha Film Institute. E a Qumra quest’anno si è potuto assistere a vari progetti realizzati grazie al sostegno dell’organizzazione: Demba, East of Noon, MA – Cry of Silence, Moondove, Red Path e Rising Up at Night.

di Paola Casella