Pino Daniele – Nero a metà
La recensione di Pino Daniele - Nero a metà, di Marco Spagnoli, a cura di Ignazio Senatore.
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E se Euterpe, figlia di Zeus e Manemosine, Musa della musica. fosse nata a Napoli? Lo attestano le immortali melodie della canzone classica partenopea di fine Ottocento, i brani scacciapensieri di Renato Carosone, l’esplosione negli ultimi anni dei rapper napoletani. E come dimenticare, il romantico Peppino Di Capri, il melodico Massimo Ranieri e il rockettaro Edoardo Bennato? Ma a ben vedere, a rivoluzionare il panorama musicale italiano è stato Pino Daniele. A dieci anni dalla sua scomparsa gli rende omaggio il regista Marco Spagnoli, con il suo accorato doc Pino Daniele – Nero a metà (al cinema il 4, 5 e 6 gennaio), titolo che rimanda, inevitabilmente, a uno degli album musicali più famosi dell’artista partenopeo, pubblicato nel 1980.
A condurre per mano lo spettatore è Stefano Senardi, produttore discografico e amico di Pino Daniele. Tantissimi gli artisti intervistati, a partire dai componenti della storica band del bluesman napoletano: James Senese, Tullio De Piscopo, Tony Esposito, Gigi De Rienzo, Tony Cercola, Enzo Avitabile.
Il pregio maggiore di Pino Daniele è stato quello di creare un sound mediterraneo, nel quale mescola la melodia napoletana con il blues e il jazz, Inconfondibili, poi, i testi delle sue canzoni nelle quali, fonde l’italiano, la lingua napoletana e quella americana. In una delle tante interviste di repertorio che arricchiscono il doc, Daniele dichiara: “Vivo per suonare e quando non suono aspetto il momento per suonare.” Valente chitarrista, dotato di una voce calda, nel raccontare senza enfasi la sua Napoli, afferma: “La canzone ci ha sempre permesso di dire la verità delle cose, sin dai tempi di Masaniello”.
Sfilano sullo schermo Teresa De Sio, Lino Vairetti, Miram Candurro e i critici musicali Carlo Massarini, Gino Castaldo e Carmine Aymone. Diversi i filmati che mostrano Daniele ospite di programmi televisivi condotti da Gianni Minà, Renzo Arbore e Jocelyn. Tanti i brani cantati dallo stesso Daniele. Da segnalare le toccanti interpretazioni di artisti che interpretano alcune delle sue hit: Gragnanello (Cammina cammina), Gabriele Esposito: (Yes I know my way), Andrea Radice (Chi tene ‘o mare), Chiara Ianniciello (Je sto vicino a te), Fausta Vetere (Napul’è) e Pietra Montecorvino (Terra mia). Non poteva mancare un riferimento alla storica amicizia con Massimo Troisi, per il quale, Daniele ha composto la colonna sonora dei suoi film più famosi Numerosi gli aneddoti. Su tutti la rivelazione che Daniele lo stesso giorno che firma per la Emi, aveva ricevuto la comunicazione di assunzione come steward per l’Alitalia. Un doc non celebrativo, ironico e appassionato, che restituisce l’immagine inedita di un artista che, nel corso della sua fulgida carriera, è sempre stato divorato dalla voglia di sperimentare nuovi linguaggi.
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di Ignazio Senatore