Paul & Paulette Take a Bath

La recensione di Paul & Paulette Take a Bath, di Jethro Massey, a cura di Ignazio Senatore.

Una ragazza è inginocchiata sul punto dove la regina Maria Antonietta, fu decapitata nell’ottobre del 1793. Un ragazzo la fotografa, di nascosto, I due scambiano qualche parola. Lei è Paulette (Maria Benati); lui, Paul (Jeremie Galiana), un americano sbarcato da un po’ a Parigi. Lui le racconta che il boia, prima di decapitare la regina, nel timore che la lama della ghigliottina s’inceppasse, le aveva tagliato la chioma. Un attimo dopo, Paulette estrae una forbice dalla borsa e chiede a Paul di accorciare di gran lunga i suoi lunghi capelli.

Questo è l’incipit del tenero, romantico e bizzarro Paul & Paulette Take a Bath di Jethro Massey. Il regista anglo-francese Jethro Massey pedina con la mdp i due protagonisti e lascia che Paul mostri all’amica alcuni storici luoghi di Parigi dove, in passato, furono compiute alcune efferatezze; un muro dove venivano fucilati i comunisti; un ponte sulla Senna dove venivano annegati gli algerini ribelli, e un’area, una sorta di “zoo umano”, dove i borghesi curiosi si divertivano a sbirciare i nativi africani delle nazioni colonizzate. Paulette lo segue curiosa e divertita, ma s’intuisce che ha l’anima in subbuglio. Ama Margherita, ma, dopo un banale litigio, è in rotta con lei. Paul, dal canto suo, ha una sbiadita relazione con il suo capo, una donna matura verso la quale non prova alcun trasporto. Paul e Paulette sono inseparabili e lui, mostrandosi dolce, e a volte anche un po’ troppo arrendevole, l’asseconda, nel tentativo di espugnare il suo cuore. L’accompagnerà in auto, persino a Salisburgo dove vivono i burberi e respingenti genitori di lei, custodi di un passato oscuro da dimenticare.

Il film è ricco di dialoghi frizzanti (a volte non-sense) e l’appassionata amicizia che lega i due protagonisti, rimanda, in qualche modo, a quella freschezza che pervadeva l’indimenticato Jules e Jim di Francois Truffaut. Massey descrive Paul e Paulette come due giovani, strambi e trasgressivi, accomunati da un pizzico di macabra perversione. Ciò che li lega è il desiderio di vivere la vita tutta d’un fiato, dimentichi degli orrori compiuti dagli umani sia nel passato che di recente (la strage del Bataclan). In questa deliziosa commedia borghese dalle ambientazioni eleganti, arricchita da un’accattivante colonna sonora (su tutti il brano Total control dei Motels) tutto è oleato alla perfezione. Benati (attrice strepitosa, da non perdere di vista) e Galiani si calano perfettamente nel ruolo. Unico neo: un titolo che non tiene il passo travolgente del film.


di Ignazio Senatore
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