Nonostante

La recensione di Nonostante, di Valerio Mastandrea, a cura di Francesco Parrino.

Un uomo, Lui (Valerio Mastandrea), vaga dentro e fuori un ospedale, divertendosi ad interagire con i suoi occupanti – medici, infermieri, pazienti – senza esserne visto. Quell’uomo è in coma, e mentre il suo corpo giace in un letto ospedaliero la sua essenza va in giro e parla con altri pazienti (Lino Musella, Laura Morante, Justin Alexander Korovkin) e al momento separati dai loro corpi mortali. Ma quando Lei (Dolores Fonzi), vittima di un incidente automobilistico, entra in stato comatoso e viene ricoverata in quella che era stata la sua stanza, tutto cambia per Lui che fino a quel momento prendeva la propria solitudine come un gioco. Questo è Nonostante, opera seconda di e con Valerio Mastandrea, che dopo la presentazione in anteprima mondiale all’81ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nella sezione Orizzonti di cui era il film d’apertura, arriva al cinema dal 27 marzo con BiM Distribuzione.

E che parte da una dedica che ci dice molto della sua importanza e dei temi in gioco, perché Mastandrea ha dichiaratamente dedicato il film al padre scomparso, Alberto, nel 2023. Ci sentiamo di dire: un modo con cui provare a elaborarne il lutto. Un dolore autentico e lacerante che ingloba tutto Nonostante percorrendone sottotraccia le immagini, e che riguarda proprio la paura della morte, di sé e delle persone che abbiamo intorno. Nella cornice del mondo sospeso, allegorico surreale e sognante di Nonostante, questa si traduce nella paura di risvegliarsi e di svanire, di finire nell’oblio ed essere dimenticati da coloro che amiamo. Infatti, in tal senso, più che un film sulla vita, la morte e l’amore come unica e sola forza salvifica, quello di Mastandrea è un film sul modo giusto di vivere. Sul non fare dei salti sul posto, ma in lungo, sul rompere la propria bolla e riuscire ad uscire dai propri schemi, e sull’avere il coraggio di saper vivere fino in fondo le proprie emozioni nonostante tutto.

Che poi è proprio questo il senso della particolare scelta di parole – l’unica – del titolo del film. Parlare ai Nonostante di tutto il mondo, ovvero a quelli che ci provano sempre e comunque a saltare l’ostacolo. E lo fa con leggerezza Mastandrea. Forse perfino troppa in certi momenti, al punto da attutirne una ruvidezza di toni e una profondità invece necessaria alle circostanze. Una leggerezza che però non fa male a Nonostante e alla sua narrazione in (im)perfetto bilico tra commedia e dramma a metà tra Il Sesto Senso e Paradiso Amaro, finendo con il garantirgli un’ingenuità dolce di fondo che della bella opera seconda di Mastandrea è la specialità e il tratto distintivo. Un film piccolo ma dal cuore grande, di cui ci sentiamo di consigliarvi la visione.


di Francesco Parrino
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