I Fantastici 4 – Gli inizi
La recensione di I Fantastici 4 - Gli inizi, di Matt Shakman, a cura di Christian D'Avanzo.

I Fantastici 4 – Gli inizi (The Fantastic Four – First Steps) è un film diretto da Matt Shakman, già regista della miniserie televisiva WandaVision (2021), distribuito nelle sale cinematografiche in Italia a partire da mercoledì 23 luglio 2025. Con il lancio di questo nuovo titolo il MCU giunge al 37esimo film della saga e avvia la Fase Sei, diffondendo tra il pubblico la speranza di vedere, finalmente, il grande disegno del Multiverso. Puntando su un cast d’eccellenza composto da Pedro Pascal, Vanessa Kirby, Joseph Quinn ed Ebon Moss-Bachrach, il quartetto di supereroi più amato di sempre nel mondo dei fumetti fa leva su dei volti molto in voga negli ultimi anni. Per realizzare una trasposizione che alzasse decisamente di più l’asticella rispetto alle ultime uscite della Marvel, sono stati assunti per l’occasione due premi Oscar: la costumista Alexandra Byrne e il compositore Michael Giacchino.
Ambientato nella New York degli anni Sessanta sulla Terra 828, I Fantastici 4 – Gli inizi comincia introducendo in medias res il quartetto di supereroi, sfruttando l’espediente narrativo di un programma televisivo in cui si celebra l’anniversario dei quattro anni dalla prima collaborazione de I Fantastici 4 per salvaguardare insieme il mondo. Infatti, dopo aver mostrato una serie di imprese svolte da loro in questo lasso di tempo, Mister Fantastic (Pedro Pascal), la Donna Invisibile (Vanessa Kirby), la Torcia Umana (Joseph Quinn) e la Cosa (Ebon Moss-Bachrach) si ritrovano a fronteggiare il più grande pericolo mai visto fin qui, rappresentato da Galactus (Ralph Ineson) e dal suo araldo Silver Surfer (Julia Garner). Come se ciò non bastasse, Sue Storm – alias la Donna Invisibile – è in dolce attesa, per cui la difesa del pianeta dal divoratore cosmico diventa anche una questione personale. Tra insidie da sventare e piani da organizzare meticolosamente ma allo stesso tempo rapidamente, i Fantastici 4 dovranno riscoprire loro stessi per sconfiggere Galactus e, di conseguenza, salvare la Terra 828.
Con la realizzazione e la distribuzione di I Fantastici 4 – Gli inizi, è come se la Marvel avesse giocato il tutto per tutto, avviando una nuova e decisiva fase attraverso un film di un’importanza cruciale. Il caos e l’assenza di una struttura omogenea, che invece contraddistingue la Saga dell’Infinito, non lasciano ben sperare per il futuro, quindi Kevin Feige e chi con lui pianifica il MCU sono consapevoli di dover aggiustare velocemente il tiro. Come un improvviso raggio di sole, la nuova trasposizione del primo team storico nel mondo dei fumetti Marvel potrebbe essere una svolta decisiva o il suo contrario, tutto dipenderà dal futuro, ma a distanza di diversi anni finalmente è sopraggiunto un film dove sono i dettagli a fare la differenza, elevandone la qualità. I Fantastici 4 – Gli inizi condivide con il Superman di James Gunn (curioso che siano usciti entrambi nello stesso periodo) l’amore per i fumetti, strutturando l’intera narrazione come se si stessero sfogliando le pagine di un albo: succede di tutto, il ritmo è perennemente incalzante e la tensione palpabile. L’estetica, a metà tra lo stile retrò e il futuristico, viene evocata non solo dai costumi e dalla scenografia, ma anche dalla colonna sonora di Giacchino al suo meglio. Infatti, orchestrazioni e cori conferiscono un’epicità emotivamente toccante, specie nei momenti chiave del film.
Per quanto riguarda la caratterizzazione del villain, sul piano iconografico Galactus ricorda Thanos, e per rilanciare il brand non c’è niente di meglio che riportare alla mente dei fan ciò che in passato ha fatto la storia della saga. Il trono, la devastazione che si porta alle spalle e quel senso di imminente apocalisse, sono tutti segni di una minaccia (quasi?) ineluttabile. Anche l’uso che viene fatto del personaggio di Silver Surfer è intelligente, lasciandolo emergere in tutta la sua complessità psicologica e non rilegandolo al ruolo di semplice scagnozzo. A proposito di caratterizzazione, il punto forte de I Fantastici 4 – Gli inizi è proprio l’alchimia tra i quattro protagonisti, a dimostrazione che il più delle volte basta poco per costruire e trasmettere l’identità, sia individuale che di gruppo. Si tratta, non a caso, di personaggi approfonditi sia dal minuzioso lavoro espressivo del cast che dalle azioni che li qualificano positivamente sul piano morale, nonché dai semplici ma memorabili dialoghi, arricchiti da una comicità degna delle migliori sitcom, combinazione di quattro aspetti che consente di percepire le rispettive personalità, qui già rodate, mature e perciò assolutamente funzionali. Il tocco finale è dato da un contenuto a tratti implicito (connotazione politica) e a tratti esplicito (connotazione morale), per cui risulta fondamentale ricordare, anche al mondo d’oggi, che l’unione fa la forza. In tal senso, un’inquadratura del film è parlante: durante il lancio della navicella, si intravede l’incisione su di essa della scritta “United States”, ma soltanto la parola “States” è illuminata, mentre “United” è completamente in ombra. In I Fantastici 4 – Gli inizi, dunque, i particolari fanno la differenza, e attraverso un frame di pochissimi secondi è possibile cogliere il messaggio che verrà poi trasmesso nella seconda parte del film, ovvero che nessuno viene abbandonato a se stesso e che l’unione fa la forza.

di Christian D'Avanzo