Budapest Classic Film Marathon 2025

Un resoconto a cura di Paola Casella.

Quale luogo migliore per ospitare l’Assemblea Generale della Federazione Internazionale della Critica (FIPRESCI) della Budapest Classic Film Marathon, l’annuale rassegna di cinema restaurato che ha avuto luogo dal 16 al 21 settembre nella capitale ungherese, sotto l’egida del Direttore Artistico György Ráduly? Giunta alla sua ottava edizione, oltre a presentare film classici restaurati digitalmente, la Maratona ha ospitato concerti, proiezioni all’aperto, workshop e incontri con registi internazionali e leggende del cinema in vari luoghi storici di Budapest.

I superospiti di quest’anno erano i registi David Cronenberg e Atom Egoyan, che hanno partecipato ad una masterclass insieme al Direttore Artistico György Ráduly; il regista ungherese István Szabó e il produttore magiaro-canadese Robert Lantos, di cui è stata proiettata la versione restaurata del film Being Julia (2004) nella magnifica sala dell’Uránia National Film Theater, e il Direttore Artistico del Festival di Cannes Thierry Frémaux, qui in veste di Direttore Artistico dell’Istituto Lumière di Lione e di regista del documentario Lumière – L’avventura del cinema, di cui è anche voce narrante: un documento indispensabile non solo per i cinefili puri, come quelli che popolano la Budapest Classic Film Marathon, ma anche per il grande pubblico che vuole ricordare un mondo e un’epoca carichi di energia innovativa, di speranza e creatività.

La rassegna ungherese ha celebrato con la proiezione del documentario, preceduta da una lunga conversazione sul cinema fra Ráduly e Frémaux, i 130 anni dalla prima proiezione dei Lumière, ma anche dalla nascita della casa di produzione francese Gaumont, nonché del pittore, illustratore e costumista ungherese Marcel Vertès, doppio premio Oscar per le scenografie e i costumi del film Moulin Rouge (1952) diretto da John Houston.

Nella Piazza Szent István sono invece stati proiettati Frank Costello faccia d’angelo (1967) di Jean-Pierre Melville, Subway (1985) di Luc Besson, il corto di animazione ungherese Okos làni (1957) di Gyula Macskassy e Flashdance (1983) di Adrian Lyne. Una vera chicca per cinefili è la sezione Open Archives, che ogni anno propone alla Budapest Classic Film Marathon le versioni restaurate di saggi dedicati alla storia del cinema e di capolavori del muto con accompagnamento musicale dal vivo.

Fra i classici restaurati anche Stromboli (1949), Viaggio in Italia e Paura (entrambi 1954) di Roberto Rossellini, nelle edizioni restaurate dal progetto Rossellini, frutto della collaborazione tra Istituto Luce Cinecittà, la Fondazione Cineteca di Bologna, la Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia e la Coproduction Office. 


di Paola Casella
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