Charlot soldato

La recensione di Charlot soldato, di Charlie Chaplin, a cura di Michela Manente.

Il tema attuale della guerra era ancora più attuale nel 1918 quando uscì questo film prodotto, diretto e interpretato dalla maschera più conosciuta del cinema muto, Charlie Chaplin. Charlot soldato (Shoulder Arms, USA, 1918) è ambientato al tempo della Prima Guerra Mondiale e si conclude con un tocco surreale, anche a parziale conforto di quel periodo di distruzione e povertà. Il film è una denuncia non propriamente dell’assurdità della guerra in termini filosofico-esistenziali ma della grottesca, in quanto presentata con vis comica, vita nelle trincee, interamente ricostruite ad Hollywood, in cui alcuni specifici problemi rendevano la vita delle reclute americane sul fronte francese ancora più complesse: fango, allagamenti, malnutrizione, impreparazione all’arte della guerra, incubi sugli assalti dei nemici, nostalgia di casa.

Il MoMA di New York, che ha presentato in prima mondiale alle 44. Giornate del Cinema Muto a Pordenone (4-11 ottobre 2025) il nuovo restauro della pellicola da una copia superstite derivante dall’originario negativo A, ha promesso un film “diverso” rispetto alle copie finora circolate grazie a una meticolosa ricostruzione che permette di apprezzare appieno la magistrale prova di Chaplin. Charlot soldato fu girato con la guerra in corso (le riprese iniziarono il 27 maggio del 1918 e terminarono a settembre) e la prima proiezione si tenne il 20 ottobre di quell’anno con gli spettatori ancora traumatizzati dagli eventi bellici e in lotta contro l’esplosione di epidemie e malattie a livello globale. Chaplin propose una rivoluzionaria satira antimilitarista sul mito dell’eroismo del soldato, al posto dei film nazionalisti e di propaganda che imperversavano sugli schermi, offrendo una pausa di conforto comico al pubblico che, dopo un iniziale non apprezzamento per essere una proposta oltraggiosa, lo premiò come pellicola più vista della stagione.

Tra gli altri interpreti annoveriamo Syd Chaplin, fratello di Charlot, nel ruolo del sergente, e Edna Purviance, la ragazza di campagna francese che il protagonista incontra nella sua casa distrutta, primadonna della troupe di Chaplin dal 1915 al 1923, che mantenne con lui un rapporto di amicizia durato tutta la vita. Appassionato di musica e autore delle colonne sonore di molti suoi film, che si faceva arrangiare dai musicisti che collaboravano con lui, anche questo film vanta la partitura di Chaplin, musica eseguita dal vivo alle Giornate del cinema muto da Daan van den Hurk, con un tocco potente, ciclico, esaltante.


di Michela Manente
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