Tekfestival 09

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tekfestival_09Ottanta titoli in programma, il meglio della produzione italiana e internazionale di cinema indipendente e sociale, documentari e lungometraggi narrativi, numerosi ospiti, incontri con il pubblico, mostre, feste: dal 7 al 13 maggio 2009 torna il Tekfestival “Ai confini del mondo… dentro l’Occidente”. Con la sua natura polimorfa capace di mischiare generi e soggetti differenti, il Tekfestival si è ormai affermato nel panorama della promozione cinematografica italiana e internazionale. Un appuntamento sempre più apprezzato dal pubblico e dalla critica soprattutto per l’appassionato lavoro di ricerca a tutto tondo di cui è frutto (che si snoda tra la frequentazione e la solida relazione con importanti festival internazionali, istituti di cultura, case di produzione, autori e autrici, network di filmakers) e per il clima di scambio e circolazione di esperienze che si respira durante i giorni dell’evento. Memorie collettive e individuali, speranza di nuove patrie e ricerca delle proprie radici, il rapporto tra libertà e religione, l’impatto della guerra sulla vita quotidiana, l’ostinazione di essere felici, le nuove forme di genitorialità, i corpi che pulsano… questi sono solo alcuni dei temi portati sugli schermi dall’edizione 2009 nelle sue nove sezioni.

Eventi Speciali: cinque titoli di particolare pregio che saranno accompagnati in sala dai registi e dalle registe. Iniziamo con l’anteprima italiana di My Marlon and Brando di Huseyin Karabey (Turchia, 2008, 93’), vincitore di ben dieci premi internazionali, tra cui spiccano il Best Director Award al Tribeca International Film Festival 2008 e quelli vinti al Sarajevo Film Festival e al Jerusalem Film Festival. Scenari mozzafiato, personaggi complessi e appassionanti, il film racconta la storia vera di un amore tra un’attrice turca ed un attore curdo, divisi dalla guerra in Iraq. Da segnalare anche il film greco Diorthosi di Thanos Anastopoulos, vincitore di più premi al Thessaloniki Film Festival e al Geneva Cinéma Tout Ecran, accompagnato in sala dal regista. Uno sguardo intimo all’esplosiva mistura di nazionalismo e tifoserie, di grande attualità. Assolutamente spiazzante il film di Marco Wilms presentato all’ultima edizione della Berlinale, Comrade Couture/Ein Traum in Erdbeerfolie, viaggio nello stupefacente quanto sconosciuto mondo di stilisti, parrucchieri, fotografi e artisti che all’ombra del muro furono artigiani di forme di sopravvivenza creativa nella Berlino Est prima del 1989.

Ci portano in Italia, invece, gli altri due titoli che compongono la sezione Over the rainbow di Maria Martinelli e Simona Cocozza, che fa scorrere conflitti, delusioni, e speranze di una coppia lesbica italiana che non si nasconde e che rivendica il desiderio della maternità, in viaggio obbligato all’estero per raggiungere i propri sogni; Uso improprio, di Luca Gasparini e Alberto Masi, che segue attraverso lo sguardo di un cinquantenne con la passione per il rugby le vicende del centro sociale Acrobax di Roma. Diothosi, Comrade Couture, Over the Rainbow e Uso improprio saranno presentati e discussi in sala dai registi e dalle registe.

Panorami: sezione curata dall’intero collettivo del festival: una selezione di circa venti titoli (sia documentari che fiction) provenienti dai più importanti festival internazionali e dedicati ad alcuni temi di attualità. Tra gli altri lavori presentati nella sezione si distinguono quelli della regista ucraina Naomi Uman, che sarà ospite del Tekfestival. La video artista da anni lavora tra Stati Uniti e Messico ed i suoi lavori sono stati presentati nei principali festival internazionali, come il Sundance Film Festival ed esibiti al Museum of Modern Art, al Guggenheim, alla Viennale. Il programma della sezione, poi, offrirà un’incursione nella vita quotidiana di una famiglia poligamica iraniana grazie al prezioso documentario Four wives – one man, già apprezzato in prestigiosi festival internazionali come Rencontres Internationales Documentary Film Festival (Montreal), Locarno Int’l Film Festival (Settimana della critica), Los Angeles Film Festival.

Ironico e allo stesso tempo amaro, Carmen meets Borat di Mercedes Stalenhoef, presentato all’ultima edizione del prestigioso International Documentary Film Festival di Amsterdam e Hot Docs Toronto 2009. Il documentario segue la progressiva sete di rivalsa di un caseggiato gitano rumeno, rappresentato come l’arcaico e rozzo villaggio del Kazakhstan nel film Borat della 20th Century Fox. Colpisce al cuore, come gran parte dei suoi precedenti lavori, l’ultimo film del regista israeliano Avi Mograbi, Z32 presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (2008), al San Francisco International Film Festival, all’IDFA 2008, al Festival dei Popoli 2008: un’autoriflessione che è anche un’intervista sulla responsabilità personale, a partire dal racconto davanti ad una telecamera di un ex-soldato israeliano che ha preso parte a un’operazione di rappresaglia dove sono stati uccisi due poliziotti palestinesi.

Zoom.it: Una zoomata sulla produzione della nuova leva di documentaristi italiani che ormai da qualche anno si è affermata nei principali festival nazionali. A portare nelle sale del Tekfestival 2009 i loro ultimi film e documentari saranno Daniele Gaglianone, Cesar Meneghetti, la Fluid Video Crew, Simone Amendola, Cane CapoVolto e molti altri. Siamo onorati di presentare in anteprima cittadina Rata Nece Biti (la guerra non ci sarà) di Daniele Gaglianone, il ponderoso documentario girato tra Sarajevo, Tuzla e Srebrenica che in modo magistrale, tenendo insieme dolore e delicatezza, momenti struggenti e poesia, coglie in modo compiuto l’eredità della guerra civile in Bosnia. Il lungometraggio documentario, dopo essersi già aggiudicato il Torino Film Festival 2008 ed essere stato presentato a Locarno, ha appena vinto il David di Donatello 2009, massimo riconoscimento cinematografico italiano.

Una sana denuncia politica, poi, quella offerta da Quando combattono gli elefanti di Simone Amendola (presente in sala), che si sofferma sui frequenti incidenti di cui sono stati vittime i ferrovieri. Il protagonista principale è Dante De Angelis, il macchinista sindacalista licenziato ad agosto dell’anno scorso, dopo aver denunciato lo “spezzamento” degli Eurostar. In programma, poi, Terrorista, l’ultimo lavoro del film-maker italobrasiliano Cesar Meneghetti (ospite del festival) che nel suo viaggio intorno alle memorie perdute questa volta ha incontrato l’oggi settantenne Percy Sampaio Camargo, un professore universitario accusato nel 1969 in Brasile di terrorismo e costretto all’esilio. Il lavoro è stato premiato come miglior documentario al Vitoria Cine Video 2008 (Brasile).

Concorso doc italiano: è la sezione competitiva del festival, ormai giunta alla sesta edizione. Dieci i titoli ammessi al concorso, selezionati tra le oltre 300 iscrizioni arrivate. Dieci lavori tutti presentati in sala dagli autori e dalle autrici, espressione del miglior cinema giovane italiano. Questi i selezionati: Memoria esterna di ZimmerFrei; Provini d’amore_viaggio in Sicilia per capire l’Italia di Danilo Monte, Zucco; Tradurre di Pier Paolo Giarolo; Miss Little China di Vincenzo de Cecco, Riccardo Cremona; L’assenza di Tommaso Vecchio; Ishak di Marcello Dapporto, Miguel Gatti; Colomba Passion di Massimo Amici, Carlo Stoppa; Inshallah Beijing! di Francesco Cannito, Luca Cusani; Roma intorno a Roma, lavoro collettivo; Olga e il tempo: parte seconda Equinozio del pomeriggio di Manuele Cecconello.

Rassegna di cinema delle donne: la finestra dedicata all’approfondimento delle figure femminili che hanno lasciato l’impronta nella cinematografia contemporanea: ospite di quest’anno sarà Helke Sander, la pioniera del cinema femminista tedesco diventata nel tempo una delle più apprezzate registe europee. Helke Sander sarà ospite del Tekfestival e potrà presentare al pubblico romano alcune delle sue opere più apprezzate e discusse. Si segnala tra queste BeFreier und Befreite (Le libertà che si prendono i liberatori), un’inchiesta-documentario sugli stupri di guerra a partire da quelli perpetrati durante il secondo conflitto mondiale.

1989-2009: La memoria del presente è la visione. In occasione del ventennale della caduta del muro di Berlino, un viaggio cinematografico nell’Europa della cortina di ferro, per non dimenticare cosa significhi vivere divisi da muri. La finestra porterà sugli schermi Der Rote Kakadu (Il pappagallo rosso), di Dominik Graf (2004) un’escursione tra i sogni e la passione artistica di alcuni giovani di Dresda alla vigilia della costruzione del muro; Wie Feuer und Flamme (Fuoco e fiamme) di Connie Walther (2001), l’incontro tra una brava ragazza di Berlino Ovest e un punk di Berlino Est…; Go Trabi go! Di Peter Timm, (1991), che ci fa seguire la famiglia Struutz di Bitterfeld (GDR), che dopo la caduta del muro coglie l’occasione per andare in vacanza con la propria macchina, una vecchia Trabant… Nella sezione saranno presentati anche due cortometraggi di Gerd Conrad (Cartoline dall’Est e dall’Ovest e In-sight), per l’originale sguardo che offrono sulla vita quotidiana della Berlino divisa dal muro.

Agender: rappresentazioni metrosessuali nella cinematografia contemporanea allo scader di Phag Off. Un appuntamento ormai atteso con passione dal pubblico del Tekfestival: uno sguardo radicale sui concetti di identità di genere e di orientamento sessuale. La sezione quest’anno si snoda lungo tre percorsi: il primo è Emoporn, rassegna d’amore sesso e disperazione. Importanti presenze del Tekfestival saranno i corpi e desideri della regista francese Laurance Chanfro, del regista americano Charles Lum, del videoartista toscano Pier Giorgio De Pinto, del film-maker sperimentale Mancuniano Kevin Rolfe, del performer F-to-M canadese Tobaron Waxman, del collettivo fotografico e video queer My Jemma Temp che ci faranno sondare le zone più ignote dell’emozione.

Nell’ambito di Agender torna, poi, Bears on film che ha come titolo di punta la commedia nera Chuecatown di Juan Flahn (Spagna, 2007), ospite del Tekfestival: la storia di un agente immobiliare, Victor, disposto a tutto, soprattutto a strangolare vecchiette, pur di impossessarsi dei vecchi appartamenti di Chueca, il quartiere più “in” e più gay di Madrid, per ristrutturarli e venderli, ovviamente a cifre stratosferiche, a ricchi omosessuali snob. Infine, la finestra ospita Agenderphobia, una riflessione sulla violenza sessuofobica che ha come cuore il documentario Dreams Deferred: The Sakia Gunn Film Project. Un urlo di rabbia per la morte di Sakia Gunn, ragazza afroamericana quindicenne queer del New Jersey uccisa da un afromericano adulto, solo per il piacere di distruggere una persona che non aveva un’identità di genere definita nei suoi vestiti hip hop extra large.

Pericolosamente ad Est: film narrativi e documentari provenienti dall’Est Europa. Uomini e donne in movimento, che restano, che sperano di partire, ostinatamente radicati. Cuore della sezione sarà il film bulgaro The World is Big and Salvation Lurks Around the Corner (Bulgaria, 2007, 105’) di Stephan Komandarev, presentato al Karlovy Vary FF, Warsaw FF, Vilnius international FF. Il film, trainato dall’interpretazione di Miki Manojlovic (l’attore icona dei film di Kusturica) racconta con delicatezza il viaggio in tandem, attraverso mezza Europa, di un ragazzo e di suo nonno, alla ricerca della memoria e della storia perduta del primo. Vincitore del premio del pubblico al Zurich Film Festival e al Sofia Film Festival, e del premio della giuria al Bergen International Film Festival.

Banda larga: un’incursione tra i gusti, le difficoltà, i sogni delle nuove generazioni nell’era della globalizzazione e del precariato. Anteprima nazionale per Tribù di Jim Libiran, (Filippine, 2007, 105’) una fiction ambientata nel quartiere Tondo di Manila, e interpretata dagli abitanti del posto, che riproduce la vita delle gang giovanili di questo moderno ghetto, in bilico tra globalizzazione e tradizione. Vincitore del Cinemalaya Independent Film Festival, del Cinemanila International Film Festival, e dei Gawad Urian Awards. Altro film presentato nella sezione è Half Nelson di Ryan Fleck, che narra le difficoltà esistenziali di un giovane professore nel confrontarsi con la vita “adulta”. Il film è stato premiato nei festival di Boston, Deuville, Gotham, Las Palmas, Locarno, New York, Philadelphia e San Francisco. Ryan Gosling è stato candidato all’Oscar per la sua intepretazione del protagonista.


di Redazione
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