Promozione e orari

Pubblichiamo l’editoriale che il Presidente SNCCI Franco Montini ha recentemente scritto per Il Giornale dello Spettacolo.
A giudicare dai risultati di qualche singolo film sembrerebbe che il box office italiano goda di ottima salute. L’ultimo capitolo di Twilight ha incassato più di ogni precedente episodio della saga. Il nuovo 007 ha surclas- sato gli esiti degli altri film con Daniel Craig. Il Batman de Il cavaliere oscuro-Il ritorno ha funzionato meglio dei precedenti film con lo stesso protagonista. Il problema è che si tratta di casi isolati e il mercato nel suo complesso, come testimoniano i dati 2012, è in recessione.
Con la crisi economica l’andare al cinema si è trasformato da normale consuetudine, in scelta attentamente ponderata; si frequenta meno la sala e lo si fa solo per film ritenuti, a torto o a ragione, irrinunciabili.
Così mentre i titoli evento non hanno subito penalizzazioni, si è fortemente abbassata la quota di incasso di tutto il resto dell’offerta: film di qualità e pellicole di genere, senza distinzione fra produzioni nazionali e internazionali.
I film dei nostri autori più popolari, che si erano stabilizzati su cifre attorno ai 5/6 milioni di euro, hanno generalmente dimezzato i propri numeri. Il prodotto medio hollywoodiano, che fino ad un paio d’anni fa rastrellava sul mercato italiano cifre milionarie, oggi non riesce più ad intercettare il proprio pubblico di riferimento e scompare dalla programmazione con estrema rapidità.
Di fronte a questa realtà diventa più che mai necessario un approfondito lavoro di promozione, che accresca la lista dei film capaci di incuriosire il pubblico. Per attirare l’attenzione degli spettatori sarebbe necessario caratterizzare ogni singolo titolo, mettendone in evidenza gli aspetti inconsueti ed originali, cosa che le campagne promozionali tendono a ignorare. Del resto le modalità di promozione sono ancora troppo simili e generalizzate; non ha molto senso utilizzare gli stessi strumenti e le stesse modalità per film completamente diversi fra loro per genere, modalità produttive e target di riferimento. Sarebbe utile puntare su modalità promozionali maggiormente differenziate. Soprattutto per un certo genere di film, ma anche di sale-mi riferisco alle pellicole e ai locali specializzati nella qualità-sarebbe opportuno puntare maggiormente su attività di sostegno, come presentazioni critiche, distribuzione di materiale informativo, incontri con gli autori, tutte cose per le quali il Sindacato Critici Cinematografici, attraverso i propri soci, offre agli esercenti interessati la propria disponibilità a collaborare. Così come sarebbe utile organizzare, o intensificare laddove esistono, forme di abbonamento che favoriscano una fidelizzazione del pubblico.
I cinema dovrebbero ispirarsi al modello teatro e le singole sale dovrebbero essere mes- se in grado di annunciare, con il maggior anticipo possibile, i film che saranno programmati nel corso della stagione. La presenza di titoli di richiamo favorirebbe la vendita di abbonamenti e a beneficiarne sarebbero anche quelle pellicole prive di immediati richiami commerciali, insomma quei titoli spesso meritevoli, condannati ad un’insufficiente visibilità.
Proprio per richiamare l’attenzione sul cinema di qualità, il Sindacato Critici ha intanto organizzato l’iniziativa I Film della Critica, che assegna una sorta di marchio di garanzia attribuito da un ristretto gruppo di quotidianisti.
Un’altra raccomandazione per gli esercenti è rivedere e modificare gli orari delle programmazioni, che spesso, soprattutto nelle grandi città, non favoriscono affatto l’accesso del pubblico. In questi anni le modalità della vita sociale si sono profondamente modificate: è necessario che il cinema ne tenga conto.
Per concessione del Il Giornale dello Spettacolo
di Franco Montini