Michael Mann, tra serie di culto e noir metropolitano

In occasione della partecipazione (nell’ambito di una “lezione di cinema” ) di Michael Mann al Festival Internazionale del Film di Roma, proponiamo una breve scheda critica dedicata a quello che può essere considerato uno dei cineasti più interessanti della cinematografia contemporanea.

Precursore di quella autorialità televisiva oggi rappresentata, tra gli altri, da J.J. Abrams, Michael Mann è uno dei più grandi registi contemporanei, capace di creare un suo inconfondibile stile estetico e narrativo.
Legato fin da subito al noir  metropolitano, Mann ne riscrive le regole riuscendo come pochi altri ad elevare al rango di vero e proprio personaggio il territorio e l’ambiente circostante all’azione.
Già in Manhunter, Mann racconta l’importanza dei luoghi, ciò che essi custodiscono, ciò che possono raccontare o nascondere. Concentrandosi più sull’impatto disturbante che l’orrore ha sull’ambiente Mann lascia quasi in secondo piano quel personaggio di Hannibal Lecter che troverà la fama grazie alla splendida interpretazione di Anthony Hopkins nel capolavoro di Jonathan Demme Il silenzio degli innocenti.

Mann produce e dirige la serie di culto Miami Vice che cambierà per sempre il mondo delle serie televisive. Attenzione ai personaggi, ai luoghi, stile personalissimo di regia spesso caratterizzato da ralenti e macchina a mano,  predilezione per tematiche forti e disturbanti fanno di Miami Vice una delle prime serie d’autore destinata ad essere imitata e ad influenzare serie come C.S.I.  non a caso interpretata da quel William Petersen già protagonista di Manhunter.
Con Heat-La Sfida, Mann realizza il suo capolavoro. Stilisticamente impeccabile e con una coppia di attori straordinari come Robert De Niro e Al Pacino, qui perfettamente gestiti, il film incrocia diverse storie e sviluppa la psicologia dei personaggi senza mai schierarsi, come sempre una Los Angels impassibile fa do sfondo condizionando le azioni e i pensieri dei personaggi.

Dopo Heat, Mann abbandona temporaneamente il genere da lui prediletto per realizzare delle ottime pellicole come L’ultimo dei Mohicani, Insider e Alì.  Malgrado la differenza di genere Mann rimane legato al suo stile regalandoci degli splendidi affreschi di personaggi profondi in contatto con il loro ambiente.
Nel 2004 Mann torna al noir con Collateral, regalando uno sguardo nuovo e in altissima definizione digitale della notte losangelina e spingendo il divo Tom Cruise in una delle sue interpretazioni più riuscite. Sulle atmosfere di Collateral Mann costruisce la trasposizione cinematografica, aggiornata agli anni 2000, del suo Miami Vice.

Il suo ultimo film, Nemico Pubblico, ripropone l’epopea del fuorilegge John Dillinger, qui interpretato da Johnny Depp, ancora una volta Mann  stupisce azzardando un corto circuito stilistico nel rappresentare il passato con l’altissima definizione del cinema digitale. Il risultato è straniante e insieme affascinante e pone le basi per nuovi orizzonti stilistici.

Attualmente a lavoro su nuovi progetti cinematografici e televisivi, Mann rappresenta uno dei grandi innovatori del cinema e, insieme a Brian de Palma, uno dei registi più affezionati all’estetica delle immagini.


di Redazione
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