MaTiFF, il festival della Matera che resiste

Il resoconto del Matera International Film Festival a cura di Francesco Di Brigida.

Mi è capitato di passare alcuni giorni al Matera International Film Festival. Da non confondersi con il vicinissimo Matera Film Festival, il MaTiFF è una piccola kermesse con l’ambizione di coniugare intorno a sé, un po’ come il cinema del resto, tutte e sei le arti primarie. Parliamo di festival con neanche un lustro d’età, entrambi alla quarta edizione e con la voglia di stupire il proprio territorio con ospiti e proiezioni di buon cinema, ma soprattutto di continuare con creatività il lavoro iniziato nel 2019, quando insieme alla bulgara Plovdiv, Matera era stata nominata per lo stesso anno Città Europea della Cultura. Da quella esperienza a stelle blu che ha aperto ulteriormente le porte del turismo di massa per la città di pietra piena di tesori da scoprire quanto di sogni da realizzare, Matera ha iniziato anche a far bella mostra di cinema internazionale.

Nella città lucana sono stati girati blockbusters degli ultimi anni come The Passion di Mel Gibson, Wonder Woman di Patty Jenkins e No Time To Die di Cary Fukunaga. Ma la sua storia con in cinema ha radici nel novecento. Gli anni Ruggenti di Luigi Zampa, I Basilischi di Lina Wertmüller, Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, Cristo si è fermato a Eboli di Francesco Rosi, Il sole anche di notte di Paolo e Vittorio Taviani e L’uomo delle stelle di Giuseppe Tornatore sono solo alcune delle pellicole girate tra i Sassi di Matera. E la magia di alcuni di questi set del passato, quelli di Pasolini, fu immortalata negli scatti del lucano Mimì Notarangelo, e recentemente esposti in una personale al Museo MAXXI di Roma. Anche quest’anno il figlio di questo fotografo che lavorò anche per L’Unità, Giuseppe Notarangelo, insieme all’imprenditore locale Leonardo Fuina ha organizzato e diretto il MaTiFF per parlare alla loro città di cinema e arte.

Se nelle scorse edizioni sono stati premiati ospiti come Gabriele Salvatores, Leo Gullotta, Antonio Aiazzi (fondatore e tastierista dei Litfiba), Pupi Avati, Giancarlo Giannini, Marco Tullio Giordana e il fotografo Giovanni Gastel, per questa nuova edizione, svoltasi tra il 24 e il 30 settembre, a pochi metri dai Sassi di Matera sul palco del Cinema Piccolo sono stati presenti Giancarlo De Cataldo per il Premio Scotellaro alla Letteratura, Enrico Vanzina per il Premio alla Carriera, Ricky Tognazzi e Simona Izzo, il critico Alberto Crespi, l’attore nato da Nuovo Cinema Paradiso Marco Leonardi e Stefano Poda, regista teatrale che da 25 anni rivoluziona l’opera lirica con le sue messe in scena. A lui il Premio Visconti.

Tra i diversi cortometraggi in concorso sono emersi lavori come Luisa è al mare, di Giuseppe Caponio, regista giovane quanto promettente che mostra la fantasiosa reazione di una ragazzina al disagio adolescenziale. Lavoro votato dalla giuria come Miglior corto. Invece la Migliore animazione è andata a Il viaggio di Alan di Solenn Le Marchand, docufiction che utilizza la tecnica del passo-uno con i puppet per integrare i difficili racconti di vita di ragazzini in balia dei barconi verso l’Europa. E riguardo alla sezione lungometraggi, la presenza a sospresa di Armand Assante, in collegamento skype all’ultimo momento e premiato come Migliore attore per Don Q di Claudio Bellante, storia bizzarra e malinconica di un goffo boss di Little Italy alla ricerca di antichi fasti malavitosi alla Scorsese e alla Coppola.

Gli altri premi per i lungometraggi sono stati assegnati per il Miglior film a Ciuré, di Giampiero Pumo, e Miglior attrice a Vedrana Egon per il film Whenever I’m alone with you, di Guillame Campanacci e Vedrana Egon. Sui corti invece Miglior sceneggiatura a Big Noise, di Andrea Antonio Vico, Miglior regia documentario a Sacha, di Giulio Caresio, Miglior documentario Call me when it rains, di Patrizia Santangeli. E per i formati diversi da quelli più classicamente cinematografici, Miglior film spot-advertising a Franciacorta – A Golden Feeling, di Enea colombi, e Miglior videoclip a Les Ronces, di Muriel Brunier.

#Peace


di Francesco Di Brigida
Condividi

di Francesco Di Brigida
Condividi