Karlovy Vary International Film Festival 2016

Al via l'edizione 2016 del KVIFF di Karlovy Vary, il più prestigioso festival cinematografico dell'Europa centrale e orientale: 64 paesi rappresentati, 206 titoli nelle varie sezioni.

Superata la boa della cinquantesima edizione del KVIFF di Karlovy Vary, i responsabili del Festival, con immutata voglia di fare hanno redatto un programma di sicuro interesse che occuperà nove intensi giorni.

Durante la serata del Gala inaugurale, il primo luglio, sarà proposta la prima mondiale di Anthropoid alla presenza degli attori Jamie Dornan, Toby Jones, Anna Geislerová, Alena Mihulová, Václav Neužil e Marcin Dorociński nonché dello sceneggiatore e regista Sean Ellis. Questa coproduzione, in cui è presente la Repubblica Ceca, è basata su uno degli eventi chiave della seconda guerra mondiale: l’assassinio del Reichsprotektor Heydrich. Il Gala di chiusura prevede la proposta dell’ultimo film diretto da Woody Allen – Café Society – che sarà distribuito in Italia a fine settembre.

Sessantaquattro  paesi presenteranno duecentosei titoli nelle varie sezioni, di cui tre prevedono la competizione. Quella ufficiale, composta da dodici titoli in concorso e cinque fuori, permetterà di vedere anche l’italiano Le confessioni di Roberto Andò, con Toni Servillo e Daniel Auteuil. Seconda sezione di grande interesse East of the West che, coi suoi dodici titoli, proporrà un excursus sul cinema del Est: dieci sono opere prime. Ed è quella che caratterizza maggiormente il KVIFF perché offre la possibilità di scoprire cinematografie meno note come quelle della Romania, Estonia, Kosovo, Macedonia, Slovenia, Lituania.Terza sezione, che prevede premi, è quella dedicata ai Documentari, anche qui con dodici opere.

La decisione di tenere sempre molto limitato il numero dei film in competizione, è dovuta alla scelta di proporre lavori interessanti, privilegiando qualità a quantità. Orizzonti proporrà trenta film già presentati in altri Festival, tra cui gli italiani Non essere cattivo di Claudio Caligari, Fuocoammare di Gianfranco Rosi e Fai bei sogni di Marco Bellocchio, non ancora uscito in Italia.

Another View è, invece, basato su documentari di grande impegno sociale o politico; ne saranno presentati ventiquattro, compreso Bella e perduta di Pietro Marcello. Imagina è composto da quattordici proposte con approccio non convenzionale alla narrazione e visioni originali del linguaggio cinematografico. Future Frames: Ten New Filmmakers To Follow, progetto organizzato in collaborazione con European Film Promotion, permetterà di visionare le ‘prove di esame’ di promettenti futuri registi.

Altri momenti di buon cinema si potranno vedere nella selezione fatta dai critici di Variety, compreso Lo chiamavano Jeeg Robot (2015) di Gabriele Mainetti, nel tributo ad Otto Preminger, nei sei corti e nei dodici lungometraggi cechi.

L’offerta sarà chiusa da Out of the past con otto appuntamenti con lavori del cinema classico, di culto o ingiustamente trascurati, proposti in versione originale e restaurata; qui è stato selezionato anche Rocco e i suoi fratelli (1960) di Luchino Visconti con  Alain Delon, Renato Salvatori e Annie Girardot.

Concludiamo con Sette Incontri ravvicinati in cui registi e produttori che hanno avuto loro titoli al Karlovy Vary IFF presenteranno uno dei loro film preferiti: tra questi, L’ultima donna (1976) di Marco Ferreri con Gérard Depardieu, Ornella Muti e Michel Piccoli.

Moltissime le prime mondiali, molte di più quelle europee, spesso presentate da attori e registi che daranno vita anche ad incontri, master con gli spettatori, soprattutto i più giovani; per loro, anche quest’anno è stata montata una tendopoli dove con 20/25 euro ci si può fermare per tutta la durata del Festival. Come sempre saranno assegnati riconoscimenti ad alcuni cineasti ed attori. A Jean Reno, nella serata in cui sarà riproposto Leon (1994) di Luc Besson, verrà consegnato il Premio del Presidente del Festival. Willem Dafoe sarà insignito del Globo di Cristallo per il contributo da lui dato al cinema mondiale.

Lo stesso meritatissimo riconoscimento sarà attribuito a Charlie Kaufman considerato uno degli sceneggiatori più innovativi: a lui si deve il bellissimo Anomalisa (2015) che in questa occasione sarà proposto a Karlovy Vary. In totale, il Festival ospiterà 134 registi, 67 attori e attrici. I numeri dell’organizzazione sono mastodontici e prevedono uno staff che lavora tutto l’anno per KVIFF, 50 lavoratori a tempo determinato e un team che si è espanso, addirittura, fino a 1200 persone.

Concorso Ufficiale

Dincolo de calea ferata
di Cătălin Mitulescu (Romania – Svezia, 2015, 88′)
Le confessioni
di Roberto Andò (Italia – Francia, 2016, 103′)
Ernelláék Farkaséknál
di Szabolcs Hajdu (Ungheria, 2016, 81′)
Babamın Kanatları
Regia di Kıvanç Sezer (Turchia, 2016, 101′)
La propera pell
di Isaki Lacuesta, Isa Campo (Spagna – Svizzera, 2016, 103′)
Nočno življenje
di Damjan Kozole (Slovenia – Macedonia – Bosnia ed Erzegovina, 2016, 85′)
Gleißendes Glück
di Sven Taddicken (Germania, 2016, 101′)
Učiteľka
di Jan Hřebejk (Slovacchia – Repubblica Ceca, 2016, 102′)
Fale
di Grzegorz Zariczny (Poland, 2016, 78′)
We’re Still Together
di Jesse Klein (Canada, 2016, 82′)
Vlk z Královských Vinohrad
di Jan Němec (Slovacchia – Repubblica Ceca – Francia, 2016, 68′)
Zoologiya
di Ivan I. Tverdovskiy (Russia – Francia – Germania, 2016, 87′)

East to the West (Est dell’ovest)

Kollektor
di Alexei Krasovskiy (Russia, 2016, 74′)
Päevad, mis ajasid segadusse
di Triin Ruumet (Estonia, 2016, 105′)
Dublu
di Catrinel Dănăiaţă (Romania, 2016, 100′)
Home Sweet Home
di Faton Bajraktari (Kosovo / Macedonia, 2016, 90′)
Skhvisi sakhli
di Rusudan Glurjidze (Georgia – Russia – Spagna – Croazia, 2016, 103′)
Houston, imamo problem!
di Žiga Virc (Slovenia – Croazia – Germania – Repubblica Ceca – Qatar, 2016, 88′)
Kamper
di Łukasz Grzegorzek (Polonia, 2016, 89′)
Tiszta szívvel
di Attila Till (Ungheria, 2016, 105′)
Polednice
di Jiří Sádek (Repubblica Ceca, 2016, 90′)
Luuraja ja luuletaja
di Toomas Hussar (Estonia, 2016, 95′)
Amžinai kartu
di Lina Lužytė (Lituania – Romania, 2016, 88′)
Eşik
di Ayhan Salar, Erkan Tahhuşoğlu (Turchia – Germania, 2016, 83′)

In foto: Café Society (2016), regia di Woody Allen. Film di Chiusura Karlovy Vary Film Festival 2016.


di Redazione
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