Karlovy Vary International Film Festival 2014


La quarantanovesima edizione del KVIFF (Karlovy Vary International Film Festival) sarà inaugurata dall’ultimo film diretto Mike Cahill, Origins I, presentato con successo al Sundance Film Festival. Film di fantascienza, è il secondo da lui realizzato dopo avere ottenuto un ottimo riscontro con il suo primo lavoro, Another Earth del 2011 sempre di fanta-realtà. Interpretato da Michael Pitt, parla di un ricercatore che fa una scoperta scientifica che potrebbe cambiare il mondo, e va in India alla ricerca di una ragazza che può provare la sua teoria. È uno dei tre film presentati fuori concorso nella Sezione Ufficiale ed è una prima internazionale.
Dal 4 al 12 luglio la tranquilla vita della bella località termale di Karlovy Vary sarà completamente rivoluzionata dal Festival importantissimo soprattutto per la vetrina che offre al cinema dell’Est, non necessariamente proveniente dai paesi ex URSS. Completamente dedicato a questo tipo di prodotto è East of the West, sezione di film opere prime e seconde in competizione che per la prima volta avrà tra i partecipanti la Grecia e la Turchia assieme alle produzioni dei Balcani, dei paesi dell’ex Unione Sovietica, delle Repubbliche Baltiche, del blocco della ex Yugoslavia. Il festival del cinema di Karlovy Vary è il più prestigioso dell’Europa centrale e ha un’atmosfera particolare anche perché riesce a coinvolgere anche migliaia di giovanissimi accampati per tutto il periodo in tende fornite dagli organizzatori. La prima edizione si è tenuta nel 1946 a Marienbad, un anno dopo si è trasferito a Karlovy Vary; da quel momento, senza interruzioni, tra fine giugno e metà luglio diventa un importantissimo palcoscenico che ospita centinaia di giornalisti e di addetti ai lavori nonché un pubblico proveniente da mezza Europa e da oltreoceano.
Quest’anno sono presentati 240 titoli tra cui un buon numero sono o in prima assoluta o in prima visione internazionale: quelli in concorso appartengono a queste due categorie. Il cinema italiano è rappresentato da ben 22 titoli, meglio di noi la Germania con 25. Nessun titolo in competizione nella sezione ufficiale ma una solida presenza in quasi tutte le altre sezioni.
Il numero dei film è così alto perché comprende anche un tributo a Elio Petri che proporrà 12 titoli. Con questa scelta il Karlovy Vary IFF continua la sua tradizione nel proporre i più interessanti scrittori-registi di oggi e di ieri, il cui lavoro è poco conosciuto al pubblico internazionale.
Anche se il regista ha vinto la Palma d’Oro a Cannes con La classe operaia va in paradiso (1971) e il premio Oscar come miglior film in lingua straniera con Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1969), è stato volutamente emarginato fino a poco tempo orsono per le sue idee.
La sua affascinante personalità ha fatto sì che numerose figure chiave del cinema italiano siano divenuti suoi amici. Tra i tanti sono da ricordare gli sceneggiatori Tonino Guerra e Ugo Pirro, il compositore Ennio Morricone che ha scritto la colonna sonora di sette suoi film, Gian Maria Volonté e Marcello Mastroianni. Il direttore artistico Karel Och da anni cercava di realizzare questo tributo, ora ci è riuscito con la collaborazione della figlia Paola Petri e della Cineteca di Bologna.
Altri tributi sono presenti e riguardano il quarantunenne regista, sceneggiatore e produttore Anurag Kashyap cineasta più rappresentativo dell’attuale produzione indiana, l’artista sperimentale inglese Ben Rivers a cui sono dedicati ben 24 titoli comprendenti non solo opere cinematografiche.
La sezione ufficiale è composta nel settore in competizione di 12 film di cui 7 prime assolute e 5 prime internazionali. Competeranno per l’assegnazione dei Globi di Cristallo: Dira u Hanusovic (Nowhere in Moravia) di Miroslav Krobot (Repubblica Ceca), Du goudron et des plumes (Patchwork Family) di Pascal Rabate (Francia), Je Suis a Toi (All Yours) di David Lambert (Belgio), París norðursins (Paris of the North) di Hafsteinn Gunnar Sigurdsson (Islanda), Priklyuchenie (Adventure) di Nariman Turebayev (Kazakhstan, Francia), Rocks in My Pockets di Signe Baumane (Usa, Lettonia), Simindis kundzuli (Corn Island) di George Ovashvili (Georgia, Germania, Francia, Repubblica Ceca, Kazakhstan), Fair Play di Andrea Sedlackova (Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Germania), Low Down di Jeff Preiss (Usa), Szabadeses (Free Fall) di Gyorgy Palfi (Ungheria, Francia, Corea del Sud), La Tirisia (Perpetual Sadness) di Jorge Perez Solano (Messico), Welkome Home di Angelina Nikonova (Russia). Nella stessa sezione fuori concorso, oltre al film inaugurale Origins I, saranno presentati:Relatos salvajes (Wild Tales) di Damián Szifrón (Argentina, Spagna), Zejtra napořád (All My Tomorrows) di Rudolf Havlík (Repubblica Ceca), prima assoluta.
Nella sezione EAST OF THE WEST, in competizione 12 film di cui 9 prime assolute e 3 prime internazionali, con l’Italia rappresentata da un titolo realizzato in coproduzione con Albania e Kosovo: Axınla Asagı (Down the River) di Asif Rustamov (Azerbaijan), Bota di Iris Elezi, Thomas Logoreci (Albania, Italia, Kosovo), Drevo (The Tree) di Sonja Prosenc (Slovenia), Kebab & Horoscope di Grzegorz Jaroszuk (Polonia), Kirsitubakas (Cherry Tobacco) di Andres Maimik e Katrin Maimik (Estonia), Norviyia (Norway) di Yannis Veslemes (Grecia), Utoelet (Afterlife) di Virag Zomboracz (Ungheria), VAN Valami Furcsa es Megmagyarazhatatlan (For Some Inexplicable Reason) di Gabor Reisz (Ungheria), Varvari (Barbarians) di Ivan Ikic (Serbia, Montenegro, Slovenia), Klass korrekcii (Corrections Class) di Ivan Tverdovsky (Russia, Germania), Rozkos (Delight) di Jitka Rudolfova (Repubblica Ceca), Spomenik Majklu Dzeksonu (Monument to Michael Jackson) di Darko Lungulov (Serbia, Germania, Macedonia, Croazia).
Altra sezione che prevede un premio ufficiale è il Forum degli Indipendenti con 12 titoli tra cui una coproduzione italiana, La mezza stagione, diretta da Fabrizio Caputo. Sedici film in competizione per il Documentario con premi interessanti anche a livello squisitamente economico. Anche qui presente una coproduzione italiana, Il treno va a Mosca, realizzato da Federico Ferrone e Michele Manzolini.
Nella sezione Orizzonti, che non prevede competizione, sono presenti 28 produzioni recenti provenienti da tutto il mondo, tra cui film alcuni premiati in importanti festival. La presenza italiana è garantita da Il capitale umano di Paolo Virzì, Le meraviglie di Alice Rohrwacher e Incompresa di Asia Argento. Le due registe accompagneranno a Karlovy Vary i loro lavori.
Another view propone 33 titoli che hanno quale comune denominatore l’avere insoliti approcci artistici, film d’essay non necessariamente recentissimi. Due sono i titoli italiani selezionati, L’arbitro di Paolo Zucca e La mafia uccide solo d’estate di Pierfrancesco Diliberto (Pif).
In Imagina saranno presentati 15 film che hanno un approccio non convenzionale alla narrazione e stile, visioni distintivi e radicale del linguaggio cinematografico.
Molte altre le sezioni presenti, ma quello che interessa al grande pubblico è anche la presenza di personalità del mondo del cinema famose, da potere incontrare e conoscere personalmente. Ci saranno, tra gli altri, Mel Gibson a cui è assegnato un Globo di Cristallo alla carriera e che presenterà Apocalypto (2006), la sua ultima prova come regista che lui ama molto ma che non ha avuto grosso riscontro al box office. Fanny Ardant presenterà il suo terzo film come regista e sceneggiatrice, Cadences obstinées (Obsessive Rhythms, 2013), che ha tra gli interpreti Asia Argento e Franco Nero: il film non è ancora stato distribuito in Italia.L’attrice americana Laura Dern presenterà il film cult di David Lynch Cuore selvaggio (Wild at Heart, 1990), in cui è co-protagonista con Nicolas Cage. Il film ha vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes lo stesso anno.
Oltre duecento tra attori e registi accompagneranno le produzioni a cui hanno dato il loro apporto, ma i nomi sono meno noti poiché normalmente appartengono a cinematografie emergenti. Tra loro, oltre alle italiane Asia Argento ed Alice Rohrwacher. Terrà uno stage e molti incontri coi giovani il regista coreano Bong Joon-ho che presenterà il suo Snowpiercer (2013), trasposizione cinematografica della graphic novel Le Transperceneige di Jacques Lob, Benjamin Legrand, Jean-Marc Rochette, presentato a febbraio in Italia e che ha raggiunto lo status di cult. Molto interesse per la presenza del polacco Pawel Pawlikowski, autore di uno dei migliori film europei della stagione, Ida (2013), che sarà presente alle due proiezioni del suo film.
di Redazione