Karlovy Vary 2018 – Presentazione

Karlovy Vary spegne le cinquantatré candeline, confermandosi come uno degli appuntamenti cinematografici più interessanti del panorama estivo europeo. Tra opere in competizione e altre fuori concorso il festival ceco mantiene la sua posizione di centralità.

Karlovy Vary 2018 - Presentazione

Giunti alla cinquantatreesima edizione del KVIFF di Karlovy Vary, con immutata voglia di fare i responsabili del Festival – confermati in blocco – hanno redatto un programma di sicuro interesse che occuperà nove intensi giorni.
Qui dal 1948 si tiene un Festival internazionale del cinema che è il più importante nella Repubblica Ceca e uno dei più apprezzati appuntamenti cinematografici nel panorama internazionale. Il programma propone ogni anno una dozzina di film che partecipano alle tre competizioni principali, oltre ad altri fuori concorso.
Durante il periodo della Guerra Fredda, con la Cecoslovacchia parte integrante del blocco sovietico, la manifestazione aveva cadenza biennale alternandosi con il Festival che si teneva a Mosca. È una delle rassegne più antiche d’Europa. Il festival è importante per le cinematografie dei paesi solitamente considerati meno dalle grandi manifestazioni che qui trovano un’attenzione particolare tanto che un’intera sezione è dedicata all’Est of the West, con film prodotti negli ex paesi dell’area sovietica e a quelli, spesso erroneamente, ritenuti marginali realizzati in nazioni quali quelle che compongono i paesi baltici, o la Finlandia e la Norvegia.

Proiezioni dalle 8 del mattino fino alle 2 di notte e oltre, dieci sale per il pubblico festivaliero dai 250 posti agli oltre 2000 per una manifestazione in cui i giovani sono presenti in maniera considerevole (è anche allestito in periferia un enorme campeggio in cui si può dormire per poche Corone, il controvalore di circa 20 euro per 9 notti).
Ogni anno Karlovy Vary presenta oltre 200 film provenienti da tutto il mondo e ospita regolarmente cineasti e registi. Il festival è destinato sia ai professionisti (Hotel Thermal con 5 sale dedicate) che al grande pubblico e offre ai visitatori un programma accuratamente studiato, con strutture a livello dei migliori competitori europei.
In questi giorni si vive non solo di Cinema ma anche di musica (si suona all’aperto fino alle 4 del mattino…) e di arte (molteplici le mostre organizzate).
Davanti all’Hotel Thermal, sede ufficiale del KVIFF, un enorme piazzale ospita decine di strutture che comprendono negozi, bar, ristoranti e un paio di discoteche: la tranquilla vita di questa località termale viene scossa ma non eccessivamente disturbata da una ventata di vita molto informale.

Ogni anno il festival assegna anche il Globo di Cristallo per il contributo artistico al Cinema Mondiale: in questa edizione verrà consegnato a Barry Levinson e a Tim Robbins. Sarà anche l’occasione per incontrare altri personaggi e vedere i loro più recenti film. A cominciare da Terry Gilliam che presenterà The Man Who Killed Don Quixote presentato a Cannes e previsto sui nostri schermi da novembre (ma sarà da valutare l’esito della questione legale che sta accompagnando il film), la Premio Oscar Anna Paquin e Stephen Moyer (qui all’opera prima) per The Parting Glass in prima mondiale, Rory Cochrane che si sottoporrà anche a una Master Class assieme al produttore John Lesher per Hostiles, la ventottenne Thomasin McKenzie per il bel dramma Leave No Trace diretto da Debra Granik, il regista Romain Gavras per Le monde est à toi con Isabelle Adjani, Caleb Landry Jones per To the Nights. Queste sono le presenze al momento confermate, a cui si aggiungeranno come sempre accade qualche nome per ora in dubbio.

La serata inaugurale il 29 giugno sarà dedicata alla memoria di Milos Forman con la proiezione de Gli amori di una bionda. Seguirà il concerto di apertura di fronte all’Hotel Thermal con vari brani tratti da film del grande regista. Il pubblico potrà ascoltare la Czech National Symphony Orchestra diretta da Libor Pešek che eseguirà musiche di Al fuoco, pompieri!, Taking Off, Valmont, Amadeus e Hair.
La serata di chiusura prevede la proposta dell’ultimo film diretto da Gilles Lellouche, la commedia Le grand bain presentato a Cannes, che sarà distribuito in Italia a fine anno.
Oltre 60 paesi saranno presenti nelle varie sezioni, di cui tre prevedono la competizione.
La ufficiale, composta da 12 titoli in concorso (sarà presente la coproduzione italiana History of Love diretta da Sonja Prosenc) e 3 fuori.
Seconda sezione di grande interesse East of the West che, coi suoi 12 titoli, proporrà un excursus sul cinema del Est: sono quasi tutte opere prime.
La terza sezione che prevede premi è quella dedicata ai documentari, anche qui con 12 titoli.
Orizzonti proporrà 37 film già presenti in altri Festival tra cui gli italiani Una questione privata dei fratelli Taviani, Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli, Troppa grazia di Gianni Zanasi, Lazzaro felice di Alice Rohrwacher, Euforia di Valeria Golino, Figlia mia di Laura Bispuri.

Another View è basata su documentari di grande impegno sociale o politico; ne saranno presentati 29. Imagina è composta da 16 proposte con approccio non convenzionale alla narrazione e visioni originali del linguaggio cinematografico.
Future Frames: Ten New Filmmakers To Follow, progetto organizzato in collaborazione con European Film Promotion, permetterà di visionare le ‘prove di esame’ di promettenti futuri registi compresa la produzione italiana Il legionario di Hleb Papou, già visto alla Settimana Internazionale della Critica di Venezia.
Altri momenti di buon cinema si potranno vedere in altre sei sezioni che spaziano dal corto a Made in Texas: Tribute to Austin Film Society per cui saranno presenti alcuni autori di punta.
L’offerta sarà chiusa da Out of the past con 12 appuntamenti con titoli del cinema classico, di culto o ingiustamente trascurato proposti in versione originale e restaurata.
Concludiamo con Sette Incontri ravvicinati in cui registi e produttori che hanno avuto loro titoli al Karlovy Vary IFF hanno selezionato uno dei loro film preferiti.
Moltissime le prime mondiali, molte di più quelle europee, spesso presentate da attori e registi che danno vita anche ad incontri, master con gli spettatori, soprattutto i più giovani.
I numeri dell’organizzazione sono mastodontici e prevedono uno staff che lavora tutto l’anno per KVIFF, 50 lavoratori a tempo determinato e un team di volontari con oltre 1200 persone.


di Furio Fossati
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