Documenti e apparecchi cinematografici d’epoca – Una mostra

Il cinema e i giovani, è la frase con la quale si potrebbe dare inizio al nostro articolo. Sì, perché la bella e suggestiva mostra Tra Eros e Utopia, realizzata nelle sale dell’Imbarcadero del Castello Estense di Ferrara, è stata voluta e realizzata da un gruppo di giovani che amano il cinema in tutte le sue componenti e che, nel novembre 2005, hanno dato vita al Comitato “Prima Visione”, con il suo presidente, Maria Rebecca Bottoni e un consigli di ben organizzato, che prevede anche addetti alla comunicazione, alla manutenzione apparecchiature, all’ufficio stampa e così via.
Nella mostra abbiamo potuto ammirare proiettori delle periodo muto, francesi e italiani, delle case Gumont e Pathé, della Cinemeccanica Modelli, come il Victoria III° e macchine cinematografiche a lettura ottica e magnetica per il sonoro, come Victoria IV B della Cinemeccanica e Micro 30 della Microtecnica, una moviola Prevost e alcuni apparecchi che mostrano il lavoro del protezionista in cabina.Attraverso una macchina da presa, installata su un carrello, sono stati proiettati set di film e documentari dei primi decenni del secolo scorso che ritraggono anche l’operatore in presenza di uomini di cinema, come Florestano Vancini, Carlo Rambaldi e Renzo Ragazzi. Locandine originali alle pareti, per i film Il sorpassoLa lunga notte del ’63 e foto di scena di Ossessione.

Il progetto della mostra, come ci ha spiegato il presidente del Comitato Prima Visione, Maria Rebecca Bottoni, è nato dall’interesse scaturito da poche riche scritte da Gian Piero Brunetta nel suo libro “Avventure dei mari del cinema” (Bulzoni Editore, Roma, 2001). “… certo l’esempio della fine fatta dalla cineteca e dai materiali donati da Eros Menegatti al Comune di Ferrara alcuni anni fa, ha agito da deterrente negativo per tutti coloro che intendevano seguire una strada analoga …..”.
Ciò perché il progetto di Menegatti, scomparso nel 2005, era quello di dare vita, assieme alle istituzioni, a una struttura stabile in cui esporre . Materiale – prosegue Maria Rebecca Bottoni – dimenticato dalle istituzioni e rimasto a lungo nascosto da cumuli di polvere, come un vero tesoro. Nel realizzare la mostra, i ragazzi di Prima Visione hanno voluto dare alla stessa l’etichetta del “dietro le quinte” del cinema, perché i visitatori – e naturalmente il pubblico – possano valutare l’aspetto artigianale del cinema, quello meno divistico e appariscente, per evidenziare la natura estetica insita in ogni macchina, liberare gli apparecchi dallo stato di prodotti industriali per elevarli al rango di macchine senza le quali – la lunga e gloriosa storia del cinema, non sarebbe esistita.

I collezionisti

Come abbiamo accennato i giovani di Prima Visione hanno sentito il dovere, per questa bella e originale mostra, di richiamarsi alle collezioni di privati e interessati amanti del cinema, alcuni dei quali, come Eros Menegatti, hanno per anni inseguito il sogno di creare a Ferrara un museo del cinema. Ma spinta per la mostra e il suo materiale commemorativo, non richiama soli il nome di Eros Menegatti ma anche quelli di Antonio Sturla e Valerio Centolani, altri collezionisti che hanno avuto un ruolo importante per la comprensione della grande industria cinematografica.

Eros Menegatti

Non è stato solo un tecnico né un semplice appassionato. Nel 1972 ha organizzato la Cineteca Comunale di Ferrara; nel 1973 fonda il Centro Etnografico Ferrarese, portando il cinema d’autore e quello di ricerca nelle scuole della città e della provincia.

Antonio Sturla
br> Direttore della fotografia, documentarista, titolare de produzione cinematografica, Fu l’iniziatore, fino dai primi decenni del secolo scorso, di una produzione cinematografica, tutta ferrarese, che avrebbe poi coinvolto Michelangelo Antonioni, Florestano Vancini, Carlo Rambaldi, Renzo Ragazzi, Massimo Sani, Arnoldo Foà, Renzo Renzi e altri. Attraverso le sue opere, i suoi documentari fu il massimo divulgatore del delta del territorio ferrarese.

Valerio Centolani

Nel 1936, assieme alla famiglia, fondò una sala cinematografica a Saletta (Ferrara). Nacque così il famoso “Cinema Centolani”. Il giovane Valerio non smise mai la sua attività attorno al cinema: protezionista, noleggiatore, la sua attività venne intensificata al massimo attorno agli anni ’60. Con viaggi settimanali, Centolani portava film di successo tra Bologna e Padova per poi proiettarli in vari paesi di quella zona del Delta del Po. E’ anche attraverso questi personaggi, alcuni dei quali sconosciuti ai più, che il cinema ha percorso il cammino. Le loro storie, le loro passioni, l’attaccamento a pellicole e macchinari costituiscono una pagina da non dimenticare come la bella mostra ferrarese ci ha dimostrato.


di Redazione
Condividi