Corto Potere – Short Film Festival a Bergamo – X edizione
Più di 1100 cortometraggi provenienti da tutto il mondo, 50 lavori selezionati di cui 40 per il concorso internazionale e 10 per il concorso nazionale, 4 categorie di appartenenza – fiction, documentario, animazione e opere di ricerca: questi i primi numeri della X edizione di Cortopotere ShortFilmFestival, il festival del cinema dedicato al mondo del cortometraggio in programma dal 24 al 31 ottobre all’Auditorium di Piazza della Libertà di Bergamo.
Tra gli autori protagonisti di questa edizione: -Apichatpong Weerasethakul – vincitore della Palma d’Oro a Cannes 2010 -Laslo Nemes – giovane assistente alla regia del noto Bela Tarr -Barbara Meter – fondatrice storica del gruppo olandese Electric Cinema -Khaled Lakhdar Benaissa – Vincitore al FESPACO, importante festival di cinema del continente africano -Adriano Giannini – vincitore del Nastro d’Argento 2009 -Susanna Nicchiarelli – vincitrice alla sezione Controcampo della Mostra del Cinema di Venezia 2009 -Simone Massi – uno degli esponenti più rappresentativi del movimento neopittorico Da segnalare le collaborazioni instaurate con importanti realtà produttive e distributive internazionali, come Sixpackfilm – viennese, co-fondata dal regista Peter Tscherkassky, ospite di una rassegna nel 2006 – EYE Film Institute Netherlands che riunisce ora la Filmbank e altre istituzioni olandesi, AV-arkki distribution centre for Finnish media art, Video Data Bank distributore simbolo della nuova produzione indipendente americana, Krakov Film Foundation, la spagnola Kimuak, Bonobostudio dalla Croazia, la israeliana Sam Spiegel film & tv school e molti altri.
Concorso nazionale
– Due i cortometraggi premiati con i Nastri d’Argento del 2009: Il gioco di Adriano Giannini premiato come Migliore Cortometraggio, Sputnik 5 di Susanna Nicchiarelli (regista di Cosmonauta, film vincitore della sezione Controcampo Italiano alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia del 2009).
– Ai Nastri d’Argento 2010 invece Nuvole, mani di Simone Massi ha ricevuto una Menzione Speciale, ed è stato inoltre presentato nella sezione Corto Cortissimo alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 2009, insieme a Il Gioco di Adriano Giannini. Il cortometraggio di Massi è stato inoltre tra i cinque finalisti ai David di Donatello del 2010.
– Habibi di Davide Del Degan ha ricevuto una nomination per il Globo d’Oro, importante premio assegnato dall’Associazione Stampa Estera in Italia.
– Rita di Antonio Piazza oltre a ricevere diversi premi internazionali come il Premio alla Regia all’Aspen Shortsfest , il più noto festival di cortometraggi degli Stati Uniti, è stato presentato anche alla Semaine de la
– Critique del Festival di Cannes 2010 e al Los Angeles Film Festival, competizione qualificante per gli Oscar nella categoria dei corti.
– Il produttore di Oggi gira così è Matteo Rovere, che ha vinto il premio del pubblico con Homo Homini Lupus all’edizione di Cortopotere SFF del 2007.
250 i corti ricevuti per il concorso nazionale, 10 i titoli selezionati: lavori che hanno ricevuto importanti riconoscimenti nazionali ed internazionali, opere che colpiscono per la loro forza narrativa, per la capacità con cui attraversano la superficie delle storie raccontate per arrivare ad un substrato a volte poetico, a volte ironico, senza dubbio pregnante e spesso lirico, in qualche modo magico. Si tratta di una programmazione eterogenea, dall’approfondimento del documentario alle evocazioni dell’animazione, passando per una tipologia di fiction fortemente emotiva e lontana dalla narrazione didascalica.
Il festival da sempre si propone di riscoprire e riproporre al pubblico autori e registi dimenticati, visioni e linguaggi inconsueti, immagini desuete e inconsuete. L’obiettivo è scommettere su linguaggi visivi che rompano con l’ordinaria visione cinematografica, costrutti visivi spesso dimenticati e soprattutto censurati, andando a ricercare quegli autori che hanno sperimentato e giocato nuove modalità di senso e significato pur facendo parte di quel tessuto culturale e cinematografico largamente assimilato.
Tre i percorsi presi in considerazione:
– FEDERICO FELLINI a episodi
– N.A.C: animazione underground americana anni Sessanta
– DIECIANNI del festival
FEDERICO FELLINI a episodi
Uno dei fenomeni produttivi che contraddistingue il cinema italiano degli anni Sessanta è il film a episodi: i grandi maestri del dopoguerra, i padri fondatori e i rappresentanti della seconda generazione del neorealismo, insieme agli autori della nascente commedia e ai giovani cineasti esordienti, si trovano spesso coinvolti in progetti cinematografici collettivi e a più mani/occhi.
Il fenomeno dei “film a puntate” tocca anche Federico Fellini che proprio in quegli anni gira due episodi in altrettanti progetti. Nel 1953 con (1) Agenzia matrimoniale, quarto cortometraggio del zavattiniano L’amore in città, in compagnia di Carlo Lizzani (Amore che si paga), Michelangelo Antonioni (Tentato suicidio), Dino Risi (Paradiso per tre ore),Francesco Maselli/Cesare Zavattini (Storia di Caterina) e Alberto Lattuada (Gli italiani si voltano). Sarà poi la volta di (2) Le tentazioni del dottor Antonio, secondo episodio di Boccaccio ‘70 (1962), insieme a Renzo e Luciana (Mario Monicelli), Il lavoro (Luchino Visconti) e La riffa (Vittorio de Sica), e di (3) Toby Dammit, terzo mediometraggio di Tre passi nel delirio (1968), con Metzengerstein di Roger Vadim e William Wilson di Louis Malle.
Il genio creativo felliniano, che difficilmente si mette a servizio di progetti narrativi rigidi e pre-confezionati, rende piuttosto autonomi dal progetto collettivo ciascuno dei tre episodi girati, favorendo un’espressione creativa di ossessioni e di visioni del tutto personali. Se per esempio lo scopo de L’amore in città era quello di far cimentare diversi registi col film-inchiesta, ritenuta l’unica forma capace di mostrare la necessaria e stretta dipendenza tra il cinema e il reale, Fellini non avrà alcun timore nel sottolineare la distanza che intercorre tra questa idea di fondo e il cinema che ha in mente. E ancora: per Toby Dammit, doveva semplicemente mettere in scena un racconto di Edgar Allan Poe (nello specifico Non scommettere la testa col diavolo), finirà invece per far rivivere il grande rimpianto di un film che non riuscì mai a realizzare. Più vicino ai dettami del progetto comune è invece Le tentazioni del dottor Antonio: Boccaccio 70 infatti, doveva prendere spunto dalle novelle boccaccesche per raccontare la trasformazione dei costumi dell’Italia del boom economico. Fellini sceglie ancora una volta il suo mondo ironico e onirico, popolato dai suoi tipici personaggi ‘macchiettistici’ (un grande Peppino de Filippo – del quale decorrono quest’anno trent’anni dalla morte – e Anita Ekberg). N.A.C.: animazione underground americana anni Sessanta
Nel grande ed eterogeneo mondo del N.A.C. (New American Cinema), movimento rinnovatore del cinema americano degli anni Sessanta, la presenza di registi che si muovono nel mondo del cinema d’animazione, in tutte le sue sfaccettature, è piuttosto consistente. La lezione del neozelandese Len Lye, così come quella del canadese Norman McLaren, insieme ovviamente alla prima generazione di cineasti d’avanguardia come Oskar Fischinger, Victor Eggeling, Hans Richter (oltre ai pionieri dell’animazione come Newcombe, M.E.Bute, F.Lee, D.Crockwell, D.Grant), si uniscono alle spinte che provengono dal vecchio continente, creando una serie di congestioni e innovazioni che fanno del cinema d’animazione di quegli anni un momento davvero originale e decisivo. È possibile dividere il cinema d’animazione underground americano degli anni Sessanta in due grandi sezioni: da una parte i (1) Film-collage, film cioè che utilizzavano tecniche pittoriche (di chiara ascendenza dadaista e surrealista) per mescolare elementi grafici e plastici di varia entità. Stan Vanderbeek, in qualche modo vicino alla cultura Pop, dirige il suo sguardo spregiudicato e ironico sulla società di quegli anni (Science Friction, Wheeels no.2); Robert Breer utilizza l’arte del collage per mettere in discussione lo statuto stesso della visione, mai contemplativa e sempre disseminata di improvvise accelerazioni e shock (i quattro cortometraggi della rassegna prendono in considerazione solo i suoi esordi: Un miracle, Jamestow baloon, ma a che Recreation dove la velocità e l’alternanza dei fotogrammi accompagnano la voce off del critico e storico del cinema Noël Burch).
La seconda sezione del cinema d’animazione undergound è costituita dai (2) Film-mistici, opere che risentono della cultura psichedelica di quegli anni, per di più legate alla ricerca di percezioni “espanse” e ‘allargate’. Tra i maggiori rappresentanti ci sono Jordan Belson, autore di punta del cinema ‘cosmico’ (Allures), Harry Smith, figura poliedrica di tutta l’Avanguardia americana (filmaker, pittore, musicologo, antropologo, occultista, esoterico) – Early Abstractrions 1,2,3,4,5,7,10, e i fratelli James e John Whitney, pionieri della computer grafica con i loro primi esperimenti analogici e poi digitali (lo stesso Stanley Kubrick, per la sequenza del viaggio cosmico di 2001:Odissea nello spazio, ha trovato una ulteriore fonte di ispirazione proprio nei lavori di Jordan Belson e dei fratelli Whitney).
Figura cerniera tra le due sezioni dell’animazione und erground è Larry Jordan: visivamente vicino alle opere “collage” di Max Ernst (Our lady of the sphere), il suo cinema è ossessionato da elementi spirituali e mistici con momenti di psichedelia pura. Il cinema espanso (l’expanded cinema, oggetto di studi di Gene Youngblood) e il film psichedelico nascono proprio in questo periodo, e questi autori o ne fanno già parte (Belson, Vanderbeek, Jordan) o gettano le basi per un suo imminente sviluppo.
DIECIANNI di Festival Cortopotere ShortFilmFestival compie 10 anni, così come l’Associazione Culturale Fidelio che ne è la promotrice. Per festeggiare al meglio le dieci edizioni del festival saranno presentati al pubblico 10+10 cortometraggi, scelti tra i più rappresentativi selezionati nel corso degli anni, spaziando dal concorso nazionale a quello internazionale, dalla fiction al documentario, dall’animazione alle opere sperimentali, raccontando così la storia del festival attraverso ciò che ne costituisce la materia prima: i cortometraggi. Ripercorrendo la storia del festival attraverso i nomi dei registi che hanno partecipato al concorso nazionale, ci si accorge come Cortopotere SFF, in questi dieci anni, ci ha raccontato di autori italiani che sono cresciuti, per i quali la produzione di cortometraggi ha aperto la strada al lungometraggio, in qualità di registi, ma anche di sceneggiatori o attori ormai noti. Per citarne alcuni: Giorgio Diritti, Susanna Nicchiarelli, Valerio Mastrandrea, Federica Pontremoli. Molti i giovani autori diplomatisi al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, che sono ora impegnati nella realizzazione di lungometraggi: Claudio Giovannesi, Sergio Basso, Matteo Rovere. Cortopotere è anche racconto di autori che hanno fatto del cortometraggio il loro formato prescelto, quello eletto ad essere descrizione sintetica del loro mondo interiore e della loro visione sull’intorno., basti pensare a Davide Pepe e a Simone Massi.
Le date:
Domenica 24
DIECI ANNI di Festival – prima parte ore 20.30 all’Agorà, presso lo Spazio Polaresco – Bg
Martedì 26
FEDERICO FELLINI a episodi ore 20.30 all’Auditorium di Piazza della Libertà
in collaborazione con Lab80 Film
Venerdì 29
N.A.C.: animazione underground americana anni Sessanta ore 22.30 all’Auditorium di Piazza della Libertà
Domenica 31
DIECI ANNI di Festival – seconda parte ore 20.30 all’Auditorium di Piazza della Libertà
N.A.C.: animazione underground americana anni Sessanta ore 22.30 all’Auditorium di Piazza della Libertà
di Redazione