52. Karlovy Vary International Film Festival

Fondato nel 1946, il KVIFF rappresenta il più grande festival cinematografico della Repubblica Ceca e il più prestigioso festival in Europa centrale e orientale.

Giunto ormai alla edizione numero cinquantadue, il Karlovi Vary International Film Festival è più che un riferimento per il cinema dell’Est e del Centro Europa, soprattutto grazie alla seguitissima sezione East to West che offre sempre interessanti panorami del cinema di quelle regioni. Nove intensi giorni, proiezioni dalle otto del mattino fino a mezzanotte ed oltre, dieci sale per il pubblico festivaliero (dai 250 posti agli oltre 2000) per una manifestazione in cui i giovani sono presenti in maniera notevole (è anche allestito un enorme campeggio in cui si può dormire per poche Corone).

È il più grande festival cinematografico della Repubblica Ceca e il più prestigioso festival in Europa centrale e orientale. Ogni anno, presenta circa 200 film provenienti da tutto il mondo e ospita regolarmente cineasti e registi. Il festival è destinato sia ai professionisti che al grande pubblico e offre ai visitatori un programma accuratamente progettato, strutture a livello dei migliori competitori europei

In questi giorni si vive non solo di Cinema ma anche di musica (si suona fino alle 4 del mattino…) e di arte (molteplici le mostre organizzate).
Davanti all’Hotel Thermal, sede ufficiale del KVIFF, un enorme piazzale ospita decine di strutture che comprendono negozi, bar, ristoranti e un paio di discoteche: la tranquilla vita di questa località termale viene scossa ma non eccessivamente disturbata da una ventata di vita molto informale.

Fondato nel 1946, è uno dei più importanti eventi culturali dell’Europa centrale. Ogni anno, il festival assegna anche il Globo di Cristallo per il contributo artistico al Cinema Mondiale: in questa edizione verrà assegnato a Uma Thurman ed a Jeremy Renner. Tra quanti l’hanno ricevuto in precedenza, ricordiamo Robert Redford, Robert de Niro, Michael Douglas, Danny DeVito, John Malkovich, Harvey Keitel, Morgan Freeman, Liv Ullmann, Willem Dafoe , Jean Reno, William Friedkin, Miloš Forman, Stephen Frears, Nikita Michalkov, Roman Polanski, Oliver Stone, Carlos Saura, Franco Zeffirelli, Charlie Kaufman.

La scelta accurata dei titoli da proporre evita che siano da visionare troppi film in concorso, focalizzando l’interesse sia del pubblico che delle giurie su opere di sicuro interesse.
Nella sezione ufficiale in competizione sono 12 mentre 4 vengono proposti fuori concorso. Stesso numero per East to West, sicuramente una delle sezioni più seguite anche dalla critica internazionale presente in forze al Festival. I documentari, tutti lungometraggi, saranno 11.

Nelle tre sezioni competitive – a parte la coproduzione con Repubblica Ceca e Repubblica Slovacca Křižáček (Piccolo crociato, 2017) diretto da Václav Kadrnka, presentata in quella ufficiale – non sono proposti film italiani. Del resto, l’interesse maggiore per chi va al KVIFF è quello di potere assistere ad opere dell’Europa centrale e orientale, dai Balcani, dalla Turchia e dai paesi dell’ex Unione Sovietica.

Non a caso tra le proposte del Festival vi saranno titoli di Azerbaijan, Bosnia Herzegovina, Slovenia, Croazia, Bulgaria, Estonia, Finlandia, Ungheria, Georgia, Kosovo, Lettonia, Lituania, Polonia, Norvegia, Russia, Romania, Ucraina, Turchia, Svezia, Repubblica Slovacca e, ovviamente, Repubblica Ceca con 23 presenze.

Curiosità e molta attesa per la Master Class del critico Leonard Maltin – autore di uno dei più famosi dizionari di cinema a livello mondiale – che, data la grandissima richiesta, durerà tutto un pomeriggio e sarà ospitata in un cinema da 1000 posti.

Per la serata inaugurale è stato scelto il film The Big Sick (Il grande malato, 2017) di Michael Showalter, presentato in prima mondiale al Sundance Film Festival. Racconta del corteggiamento di Kumail, non gradito alla tradizionale famiglia musulmana pakistana, a bella donna bianca americana. Quando lei si allontana per misteriosa malattia, sembra crollare ogni cosa, compreso il difficile rapporto dell’uomo con i suoi futuri suoceri.

In foto: The Big Sick, regia di Michael Showalter.


di Furio Fossati
Condividi