Scrivere di cinema

Scrivere di Cinema implica per forza di cose una duplice passione: quella per il cinema e quella per la scrittura.

Scrivere di Cinema implica per forza di cose una duplice passione: quella per il cinema e quella per la scrittura. Si può essere sguardi acuti e perfino onnivori della pellicola ma ciò non basta a fare di noi degni critici sulla carta stampata; si può essere, parimenti, abili jezzatori in punta di penna ma nemmeno questo è abbastanza per trasformarci in autori di pagine cinematografiche anche solo digeribili. Guardare e scrivere intesi dunque come duplice abilità che concorre ad un medesimo fine: parlare dei film e di cosa essi sottendono, a cosa rimandano, che sguardo prediligono e infine cosa ci dicono, dietro a quei movimenti di macchina, a quelle inquadrature, a quei dialoghi, della vita.

Secondo questa convinzione Cinemazero e Pordenonelegge, da sempre partner con il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) nell’organizzazione di Scrivere di Cinema, hanno pensato di lanciare ufficialmente il nuovo bando di concorso attraverso un incontro con due volti -ma sarebbe più corretto dire due penne- che possiedono quella duplice abilità di cui si è appena parlato: Lidia Ravera, coautrice con Marco Lombardo Radice di Porci con le ali, un libro che alla fine degli anni ’70 si trasformò subito in un caso nazionale per la capacità di andare oltre la politica (c’era stato il ’68) per parlare dell’adolescenza “senza peli sulla lingua” (provate a leggere il primo capoverso con cui inizia il libro) e poi sceneggiatrice dell’omonimo film e di molte altre pellicole, tra cui il tenero e malinconico Amori in corso di Giuseppe Bertolucci; e Natalia Aspesi, una delle firme più brillanti e acute di Repubblica, capace di scrivere con la stessa profonda leggerezza tanto di costume (penso a “Non sfruttate le velone” nella Repubblica del 12 giugno 2003) quanto di cinema (presente da anni a tutti i più importanti festival in compagnia dell’inseparabile collega e amica Lietta Tornabuoni). A moderare l’incontro Giuseppe Ghigi, responsabile del SNCCI-Sezione Triveneto ma anche docente di Storia del cinema italiano all’Università di Venezia, giornalista e collaboratore per il cinema in varie testate e curatore di alcune retrospettive per la Mostra del Cinema di Venezia. I presupposti per un dibattito ricco di spunti e di riflessioni sullo scrivere di e per il cinema ci sono tutti. Basta scambiare due chiacchiere al telefono con Natalia Aspesi per capire che sotto i divertissment si nasconde una profonda coscienza- anche in senso provocatorio- di cosa può essere la critica cinematografica. “Esistono molti modi di fare critica cinematografica e personalmente a leggere quella delle riviste specialistiche di cinema mi annoio; non mi ritengo un’esperta di cinema, mi vedo piuttosto come uno spettatore comune che va in sala e poi scrive quello che ha sentito vedendo il film”. “Ecco, signora Aspesi, l’idea che sottende Scrivere di Cinema è in parte anche questa, in fondo la maggior parte dei ragazzi che partecipano si provano per la prima volta come critici” rispondo io. “Forse bisognerebbe cominciare a inventare nuovi modi per fare la critica” aggiunge lei. Ghigi, da buon critico, potrebbe non essere d’accordo ma è già materia di dibattito e bisognerà aspettare il 28 gennaio per saperne di più.

Lo avevamo annunciato nel Cinemazeronotizie di novembre che la terza edizione di Scrivere di Cinema avrebbe riservato numerose sorprese, destinate a soddisfare diversi palati e molteplici sensibilità. L’incontro del 21 gennaio, ad esempio, che vedrà presenti il giovane regista di Nemmeno il destino (film sull’adolescenza presentato con successo all’ultima Mostra del Cinema, che rientra tra le pellicole che possono essere recensite per Scrivere di Cinema), Daniele Gaglianone, l’autore del libro da cui è tratto il film, Gianfranco Bettin e il critico Roberto Ellero per una riflessione sul rapporto tra cinema e letteratura. E ancora le tre lezioni di critica cinematografica per gli studenti delle superiori con critici di fama nazionale come Emanuela Martini, Gianni Canova e Alberto Pezzotta per quelli che diventeranno i mensili “Appunti critici- Lezioni per imparare a Scrivere di Cinema”.


di Elisabetta Pieretto
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