Letterati al cinema 3 – Covegno a Padova

A Padova l'iniziativa che riprende per il terzo anno consecutivo il tema dei rapporti tra cinema e letteratura.

Il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, in collaborazione con l’Università di Padova e con la Regione Veneto, organizza in questa città, nei giorni 18 e 19 novembre, presso l’Aula Nievo del Palazzo del Bo (Via 8 febbraio), un Incontro dal titolo Letterati al cinema 3.

L’iniziativa riprende per il terzo anno consecutivo il tema dei rapporti tra cinema e letteratura. Nei due precedenti Incontri era stato esaminato e discusso l’apporto dato al cinema da scrittori e da critici letterari allorché hanno praticato la critica cinematografica; questa volta l’attenzione viene puntata, principalmente, sulla sceneggiatura, intesa come luogo di passaggio tra testi letterari e opere filmiche o come risultato di un’attività svolta da letterati. Nelle due giornate convegnistiche, introdotte da Giorgio Tinazzi, sono previste, nell’ordine, relazioni di Giuliana Nuvoli, Giuliana Muscio, Alberto Cattini, Silvio Alovisio, Giorgio Barberi Squarotti, Lorenzo Pellizzari, Federica Villa, Giorgio Pullini, Sandro Bernardi e Pier Marco De Santi. Sono inoltre previste testimonianze di Vincenzo Cerami, Mario Brenta e Carlo Mazzacurati. Dopo la discussione, coordinata da Bruno Torri, Cesare De Michelis trarrà le conclusioni dell’Incontro.

Il convegno

Il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani e l’Università degli Studi di Padova (Dipartimento di Italianistica e Dipartimento di Discipline Linguistiche, Comunicative e dello Spettacolo), per il terzo anno consecutivo, hanno organizzato in questa città, negli giorni 18 e il 19 novembre, un Incontro dal titolo Letterati al cinema 3. Mentre nei due precedenti Incontri, le relazioni e le discussioni avevano riguardato il contributo recato dai letterati (scrittori e critici letterari) al cinema scrivendo sul cinema, come critici o come teorici cinematografici, in quest’ultima occasione, invece, è stato preso in esame l’apporto dato dai letterati scrivendo per il cinema, come soggettisti o sceneggiatori cinematografici.

Nella prima giornata dei lavori convegnistici, dopo l’introduzione di Giorgio Tinazzi il quale ha esposto una serie di questioni teoriche concernenti l’attività dello scrittore-sceneggiatore e anche i rapporti tra il cinema e la letteratura, Giuliana Nuvoli e Giuliana Muscio hanno svolto due relazioni a carattere prevalentemente teorico, la prima analizzando La sceneggiatura come genere letterario, la seconda trattando il tema già indicato nel titolo della sua stessa relazione: Da Pudovkin al neorealismo: la riflessione teorica sulla sceneggiatura e il contributo di Umberto Barbaro.

Hanno quindi fatto seguito altre due relazioni tenute da Alberto Cattini (Il modello della separazione) il quale ha individuato questo modello nella borgata così come viene rappresentata e raccontata a partire dai primi film neorealistici sino ad Accattone di Pier Paolo Pasolini, e da Silvio Aloisio (La scrittura dello “scenario” nel cinema italiano degli anni dieci: il caso Frusta) che ha tracciato un profilo dello scrittore torinese Arrigo Frusta, la cui intensa attività di soggettista e sceneggiatore nel secondo decennio del secolo scorso ha concorso all’affermazione della cinematografia italiana, e in modo particolare al suo svilupparsi come industria culturale. Il successivo dibattito, coordinato da Cesare De Michelis, ha ulteriormente approfondito alcuni dei temi trattati nelle relazioni.

Nella seconda giornata dell’Incontro, dopo un’introduzione di Bruno Torri il quale ha tra l’altro ricordato il carattere di “progetto” che ha la sceneggiatura in funzione, non soltanto della struttura e dell’articolazione narrativa del film, ma anche della sua dimensione finanziaria-produttiva, sono state svolte quattro relazioni di: Lorenzo Pellizzari (Un Mastro don Gesualdo inedito, firmato da Brancati, Dassin e Prosperi), Federico Villa (Giorgio Bassani e la scrittura per il cinema), Giorgio Pullini (Ennio Flaiano: trattamento di Tonio Kröger), Sandro Bernardi (Teorema: allegoria letteraria e allegoria cinematografica).

In ognuna di queste relazioni è stato trattato un argomento specifico che, oltre a mettere in luce il particolare contributo dato al cinema da alcuni letterati, ha investito diversi aspetti rintracciabili nel rapporto, nelle reciproche influenze, tra cinema e letteratura, come è emerso anche nella testimonianza del regista Mario Brenta, il quale ha parlato della sua esperienza di sceneggiatore dei propri film, e specialmente di Barnabo delle montagne, desunto dall’omonimo racconto lungo di Dino Buzzati.

Dopo la discussione, ha tratto le conclusioni Cesare De Michelis il quale, in particolare, ha fatto rientrare nella categoria del Moderno (e anche del Postmoderno) molte delle tematiche affrontate durante l’Incontro.


di Mario Fortezza
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