Donne che lavorano: una questione ancora aperta

Riceviamo e con piacere diffondiamo il comunicato stampa della rassegna Donne che lavorano: una questione ancora aperta.

VENEZIA, 19 settembre 2023 — Al via il ciclo di proiezioni “Donne che lavorano: una questione ancora aperta” per avviare un dibattito con la cittadinanza sugli ostacoli che le donne affrontano ancora oggi sul posto di lavoro. Una rassegna che si compone di  quattro appuntamenti serali, arricchita dalla presenza di ospiti, realtà associative e aziende per dare corpo alla discussione sulla questione lavorativa femminile nel territorio veneziano, dentro e fuori il grande schermo, a partire dalle suggestioni dei titoli proposti. Seguirà un momento di convivialità. 

Il primo appuntamento si terrà il 25 settembre alle ore 19.30 presso il Teatrino Groggia a Venezia. Due ospiti di eccezione introdurranno il film: Alessandra Minello, demografa  e autrice di “Non è un Paese per Madri” (Laterza, 2022) e Camilla Gaiaschi, sociologa e autrice di “Doppio Standard” (Carocci, 2022), alla presenza di Luciana Milani in rappresentanza del Premio Valeria Solesin.

La Direzione Coesione Sociale, Servizio Protezione Sociale e Centro Antiviolenza del Comune di Venezia, in collaborazione con le FEMS du Cinéma, presentano “Donne che lavorano: una questione ancora aperta”, una rassegna di quattro appuntamenti serali dedicati al tema del lavoro e delle donne.

La parità salariale è ancora un miraggio? Come conciliare vita lavorativa e familiare? Quali sono le conseguenze che colpiscono le donne, considerate le principali – se non uniche – responsabili del lavoro di cura? Quali sono le condizioni di lavoro che generano disuguaglianze? Come possiamo identificare e combattere la discriminazione sul lavoro? Ci sono nuove forme di schiavitù? Come si riconoscono e quali sono le modalità per contrastarle?

Queste sono solo alcune delle domande che la rassegna intende approfondire per addentrarsi nel complesso tema del lavoro per le donne, analizzando i molteplici ostacoli e limiti che hanno incontrato e, in molti casi, continuano a incontrare.

La rassegna “Donne che lavorano: una questione ancora aperta” è la seconda edizione di “UNA CITTA’ CHE SI-CURA”, iniziativa avviata dalla Direzione Coesione Sociale, Servizio Protezione Sociale e Centro Antiviolenza nel 2022. Il progetto è stato lanciato per rispondere alla necessità di costruire e rafforzare la rete cittadina, sviluppando nuove collaborazioni tra i servizi della città di Mestre e il terzo settore. L’obiettivo è stato quello di creare un tessuto cittadino di legami generativi e di processi efficaci per affrontare le attuali complesse sfide sociali. In continuità con la riuscita edizione del 2022, l’organizzazione dell’appuntamento 2023 mira non solo a consolidare la rete esistente ma anche creare le condizioni per una crescita collettiva: la cura delle relazioni, personali e sociali, è il presupposto e al contempo la metodologia, affinché la cittadinanza si senta più partecipe e sicura nel proprio territorio.

Ci si interrogherà sulla questione del lavoro e in particolare sul lavoro femminile, con le sue potenzialità e le sue criticità. Attraverso i film, si parlerà dei ritmi impossibili da mantenere richiesti alle donne, delle battaglie per l’accesso a settori e professioni un tempo riservati esclusivamente agli uomini e ancora oggi poco rappresentativi dell’universo femminile e dei suoi talenti, ma anche del riconoscimento del proprio valore professionale e della lotta contro le discriminazioni sul posto di lavoro. Il lavoro rappresenta una delle sfide più importanti del nostro tempo ed è pertanto necessario creare uno spazio e un tempo dedicati al dibattito su questo tema nelle sue diverse declinazioni. La rassegna intende pertanto dare visibilità a temi quali la tutela dei diritti nelle gravi forme di sfruttamento, il lavoro dignitoso e la riduzione delle disuguaglianze [1] attraverso l’inclusione sociale e lavorativa, sensibilizzazione e conoscenza del fenomeno della tratta di esseri umani.

L’iniziativa intende raccogliere la cittadinanza al cinema e usare questo spazio per la discussione e la costruzione di comunità, uno spazio aperto al dibattito, all’ascolto, e alle proposte. Già nella precedente edizione il cinema si è rivelato uno strumento estremamente efficace non solo per catalizzare l’attenzione delle persone ma anche per stimolare una condivisione tra gruppi molto eterogenei e il confronto autentico parte proprio dalla diversità.

La rassegna sarà arricchita dalla presenza di ospiti, realtà associative e aziende che contribuiranno alla discussione sulla questione lavorativa femminile, con un focus speciale sul territorio veneto. La questione lavorativa femminile vale per tutte le donne, ma ancora di più per le donne che escono da un’esperienza di grave sfruttamento o di violenza. È per questo che dobbiamo costruire uno spazio dedicato e un tempo per discutere di questi temi e per promuovere una maggiore consapevolezza sulla questione lavorativa delle donne.


[1]      Obiettivo 10 dei Sustainable Development Goals (SDGs) dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite: ridurre le diseguaglianze all’interno e fra le nazioni e promuovere la giustizia e l’inclusione sociale.


di Redazione
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