Convegno Saint Vincent – Grolle d’oro

Cinema italiano alla ribalta dei palcoscenici internazionali. Cinema italiano che convince anche le platee “nostrane”. Cinema italiano alla riconquista di spazi grazie ad una qualità in costante innalzamento. Cinema italiano che riscopre diversità e ricchezze locali, sconosciute e ne fa la propria forza.
E’ un ottimo bilancio per un settore della cultura, dell’industria e dell’economia nazionali contro cui si è molto puntato l’indice e di cui ci si è ricordati in relazione a casi “esplosivi” come l’inconorazione di Roberto Benigni.

Ne hanno parlato a Saint-Vincent, nell’ambito del convegno promosso dal Sindacato Critici Cinematografici, esperti e rappresentanti dei vari settori legati al cinema, dalla produzione all’editoria, dalla critica alla regia, alle istituzioni.
Già nell’introduzione ai lavori del Presidente del SNCCI, Bruno Torri, ciò che è emerso è l’alto livello culturale dei film italiani prodotti nella passata stagione; l’eccentricità, cioè il non riferimento coatto ad un centro tematico, narrativo, produttivo, cui ha fatto eco il ricorso alla ricchezza della tradizione; l’unicità di ogni singolo film, la ricerca di una propria storia, di un proprio modo nella ricerca espressiva.
Centrale nel percorso dei nostri registi e nel successo assolutamente genuino di film come Pane e tulipani di Silvio Soldini, è il ricorso alla commedia, pane di una cultura inesauribile. “Acuta-amara” l’analisi di Morando Morandini che ha passato in rassegna vizi e virtù del cinema d’oggi, valore e presenza della scrittura critica, l’ossessione dell’incasso, arma a doppio taglio, e quella certa tendenza ipocondriaca che getta il cinema italiano nel baratro più desolante.
Immaginario miope? Parrebbe di sì anche nella realtà con cui Piera Detassis, direttrice del mensile Ciak, si scontra ogni giorno. Il target giovanile, sempre più basso, di una rivista a grande diffusione, la conseguente memoria corta – dieci anni al massimo – di questi spettatori, non contempla certo il cinema italiano in cima alla proprie preferenze. Ma perché non ci si riconosce più nel cinema che ha fatto scoprire l’Italia agli italiani e al mondo? Perché, secondo Beppe Attene, il cinema non è più l’apparato di mediazione, non è più lo specchio di ciò che in Italia accade.
A ciò si aggiunge la ferita sempre aperta dello scollamento tra una legge concepita a tutela del nostro cinema e la realtà del mercato, che fa sì che a fronte della liberalizzazione delle licenze sono sempre più numerose le sale che chiudono e che la circolazione delle copie sia sempre più monopolistica.

Due registi atipici rilanciano attarverso riflessioni fulminanti: Pasquale Scimeca riferendosi all’ostinazione del fare cinema in un paese in cui gli esercenti decidono la programmazione delle sale controllando gli incassi dei botteghini statunitensi; Paolo Rosa (Il mnemonista) ponendo il problema di un cinema fatto spesso solo per la proiezione in sala.

Dopo l’esortazione del produttore Leo Pescarolo ad alimentare il dialogo tra i produttori e la commissione per l’assegnazione dei finanziamenti pubblici, Bruno Torri ha concluso i lavori con una affermazione innegabile: al cinema italiano serve sangue vivo, pulsante, il senso e la pratica di quell’opposizione culturale che lo ha reso grande. Grandissimo.

TUTTE LE GROLLE

La giuria, composta dai critici Bruno Torri, Sauro Borelli, Morando Morandini e Cristiana Paternò, ha assegnato all’unanimità i premi:

MIGLIOR FILM
Sangue vivo di Edoardo Winspeare MIGLIORE SCENEGGIATURA
Placido Rizzotto di Pasquale Scimeca MIGLIORI MUSICHE
Zoe per Sangue vivo di Edoardo Winspeare MIGLIORE FOTOGRAFIA
Aldo Di marcantonio per Gostanza da Libbiano di Paolo Benvenuti MIGLIORE ATTRICE
Stefania Rocca, Chiara Muti, Athina Cenci per Rosa e Cornelia di Giorgio Treves MIGLIORE ATTORE
Luigi Lo Cascio, Luigi Maria Burruano per I cento passi di Marco Tullio Giordana TARGA D ‘ARGENTO PER L’ATTRICE RIVELAZIONE
Lorenza Indovina per Almost Blue di Alex Infascelli TARGA D’ARGENTO PER IL REGISTA RIVELAZIONE
Giuseppe Rocca per Lontano in fondo agli occhi GROLLA D’ORO DEL PUBBLICO
Rosa e Cornelia di Giorgio Treves GROLLE D’ORO ALLA CARRIERA
Marco Bellocchio, Irene Bignardi, Virna Lisi PREMIO MONRIF
Lontano in fondo agli occhi di Giuseppe


di Barbara Perversi
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