Attualità di Zavattini (Convegno Venezia)

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zavattini imgDurante l’ultima edizione della “Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica” di Venezia si è svolto, il giorno 5 settembre, presso la Sala conferenze del Casinò, l’Incontro Attualità di Zavattini, organizzato dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani e dalla Mostra stessa.
Con questa iniziativa, i due organismi hanno voluto ricordare, nel centenario della nascita, la straordinaria figura di Zavattini, principalmente per cogliere, come esplicitamente indica il titolo, quanto della sua attività, e della sua lezione, può risultare ancora attuale. Hanno aperto i lavori convegnistici il direttore della Mostra Moritz De Hadeln, il quale si è soffermato in particolare sull’impegno politico e sociale sempre manifestato da Zavattini, e il presidente del SNCCI Bruno Torri, il quale, dopo aver indicato nella pluralità degli interessi e delle pratiche artistiche e culturali dello stesso Zavattini, operante nel romanzo, nella poesia, nel cinema, nella pittura, nel teatro, nel giornalismo, l’elemento più significativo della sua ricca personalità, ha poi individuato in quelle che potrebbero essere definite le più caratteristiche “virtù zavattiniane” tutto ciò che lo rende un “nostro contemporaneo”, tutto ciò che, appunto, lo rende tuttora attuale: la volontà di coniugare costantemente l’etica e l’estetica; la tendenza all’innovazione; la capacità di progettazione; la carica utopica. Tutte qualità, ha concluso Torri, di cui oggi più che mai si avverte l’esigenza e l’urgenza.

Con delle brevi relazioni, sono quindi intervenuti, nell’ordine, Francesco Maselli, Giuseppe Bertolucci, Giacomo Gambetti, Andrea Martini, Carlo Lizzani, Marina Piperno. I diversi interventi, pur centrati prevalentemente sul lavoro cinematografico di Zavattini, non hanno tuttavia trascurato di mettere in risalto le doti che ne hanno fatto un protagonista di primaria importanza nel panorama della cultura, e non soltanto di quella italiana. Il talento dimostrato per oltre un cinquantennio come soggettista e sceneggiatore; l’originalità stilistica (e, ancora una volta, l’attualità tematica) del suo unico film, La veritààà,- girato a 80 anni; la fondamentale partecipazione, come coautore e come teorico, al movimento neorealistico; l’elaborazione di tanti progetti artistici e culturali sempre connotati dall’utilità sociale: a tutto questo, che è stato esposto e motivato nelle suddette relazioni, occorre aggiungere quanto prodotto da Zavattini nelle altre forme di espressione artistica e di comunicazione, per ricavare la conferma che la definizione che più gli si addice è quella di “grande intellettuale”. Una definizione che, non a caso, è stata ripetuta da molti dei partecipanti all’Incontro veneziano.


di Fabio Castelli
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