Succede anche nelle migliori famiglie

La recensione di Succede anche nelle migliori famiglie, di Alessandro Siani, a cura di Ignazio Senatore.

“Gli attori comici li considero dei benefattori dell’umanità. Regalare spensieratezza, divertimento, buon umore, far ridere, che mestiere meraviglioso: avrei voluto nascere con un destino così meraviglioso.”  Questa affermazione di Federico Fellini è risalita dagli scantinati della mia memoria, dopo aver visto Succcede anche nelle migliori famiglie, per la regia di Alessandro Siani.

L’attore e regista napoletano veste i panni di Davide Di Rienzo. Pur essendo laureato in medicina, Davide non esercita, perché teme il paragone con il padre (Sebastiano Somma), illustre luminare, e si spende come volontario della Caritas. Il padre muore e, come un fulmine a ciel sereno, Lina (Anna Galiena), la madre, comunica ai figli Davide, Renzo (Dino Abbrescia), avvocato, e Isabella (Cristiana Capotondi), psicologa, che vuole sposare Angelo Cederna (Antonio Catania), amico di vecchia data, un personaggio bizzarro, un lupo di mare, un tempo hippy e consumatore di cannabis. I figli, temono che Cederna punti alla ricchezza di Lina e cercano in tutti i modi di impedire il matrimonio ormai alle porte. Riusciranno nell’impresa?

Il tema di un matrimonio “che non s’ha da fare”, di manzoniana memoria, è stato già in passato al centro di tante commedie. Generalmente, sono i genitori che si battono per impedire che un loro rampollo si impalmi con un partner a loro non gradito o, come accade in pellicole che affrontano il tema dei matrimoni combinati (Jalla! Jalla!, L’air de la mer rend libre) sono gli stessi futuri sposi che si battono, con alterne fortuna, affinché non vada in porto. Siani ribalta questi clichè e sono i tre figli che si battono per evitare un’unione che non vedono di buon occhio.

In realtà, nel corso del film, Lina svela loro che il padre era un incallito dongiovanni e che il suo cuore ha sempre battuto per Cederna, l’uomo che ha amato per tutta la vita. Siani non sceglie la strada del sentimentalismo e, mentre, emergono altri inconfessati segreti, l’entrata in campo di U Picciriddu (Friscia), improbabile mafioso, muta di colpo l’andamento del film e innesta una cascata di colpi di scena. Siani ambienta la vicenda non più nella sua amata Napoli, bensì in Sicilia, e, fedele ai canoni della geopolitica, si circonda di due attrici romane (Capotondi e Galiena), di un attore barese (Abbrescia) e di due siciliani (Catania e Friscia). In questo film corale, di puro intrattenimento, la trama è ben oleata e le battute, affidate tutte all’estro di Siani, lasciano il segno. Nel cast Euridice Axen, Sebastiano Somma, Lucia Sardo, Evelyn Famà e Silvia Mazzieri.


di Ignazio Senatore
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