Zerrumpelt Herz (The Council of Birds/Cuore frantumato)

1929. Il maestro di musica Paul Leinert riceve una lettera inaspettata dal suo vecchio amico Otto Schiffmann, un giovane compositore di talento che ha lasciato Berlino in seguito ad un matrimonio fallito. La lettera è un invito a far visita ad Otto nella sua casa nel bosco e a scoprire il suo nuovo lavoro, una sinfonia a lungo attesa. Paul porterà con sé la moglie Anna e il collega Willi, ma una volta arrivati alla casa, Otto risulta scomparso. Mentre i tre ne vanno alla ricerca, Paul nota qualcosa di strano nel canto degli uccelli…

Ogni bosco ha il suo segreto. Un compositore in crisi scompare mescolando la sua esistenza al verde delle conifere e del muschio, al canto degli uccelli. L’amico Paul riceve una sua lettera con la notizia della raggiunta creazione di una nuova sinfonia. Con la moglie Anna e il collega Willi vanno alla ricerca dell’artista. Si lasciano mettere alla prova. Euforia e passioni non leniscono le loro piccole ferite. Faranno alcune scoperte, daranno spazio alla vita e alla morte. Wagner e il panteismo romantico ispirano il regista tedesco Timm Kröger al suo sorprendente saggio di diploma. Byron scriveva che “c’è una gioia nei boschi inesplorati, c’è un’estasi sulla spiaggia solitaria”. Succede così. Mentre i cuori si frantumano e una donna guarda un orizzonte albino in riva al mare, suoni dell’anima e lingua della natura si confondono fino all’ultimo istante.

Timm Kröger è nato nel 1985 a Itzehoe, nella Germania settentrionale. Comincia gli studi all’European Film College di Ebeltoft (Danimarca), dove nel 2008 lavora anche come assistente all’insegnamento. Dopo un tirocinio all’ARRI Rental di Monaco, studia cinema documentario alla Filmakademie Baden-Württemberg di Ludwigsburg. È attivo come sceneggiatore, regista e direttore della fotografia. Zerrumpelt Herz è il suo film di diploma e la sua opera prima.

NOTE CRITICHE di Mariella Cruciani

Zerrumpelt herz (Cuore frantumato), opera prima del regista tedesco Timm Kroger evoca il grande Thomas Mann non solo per il cognome del suo autore ma per le analogie e i rimandi con il Doctor Faustus. Se nel libro, pubblicato da Mann nel 1947, viene raccontata la vita di un celebre compositore attraverso lo sguardo retrospettivo di un compagno d’infanzia, nel film di Kroger un professore di musica, Paul Leinert ( Thorsten Wien) si reca con la moglie Anna (Eva Maria Jost) e l’amico Willi (Daniel Krauss)  in un bosco alla ricerca di Otto Schiffmann (Christian Blumel) – anch’egli compositore – scomparso in seguito ad un matrimonio fallito. Siamo nel 1929  e i fatti narrati si basano su alcuni frammenti di un vecchio diario appartenuto al biscugino del regista che, nel film, diventa il personaggio di Willi. Nel Doctor Faustus, i  protagonisti principali rappresentano per Mann il dualismo del carattere tedesco: da una parte lo spirito apollineo cioè la ragione e il progresso, dall’altra lo spirito dionisiaco cioè la passione e il tragico destino che l’attende. Anche Paul Leinert e Otto Schiffmann, per quel poco che sappiamo di loro, appaiono opposti e complementari: pacato e riflessivo il primo, ardente e umorale il secondo. Tra loro, una donna, Anna che, come ha spiegato il regista, “ non viene da una famiglia colta, al contrario del marito”, e che “non aspetta altro che liberarsi delle regole, in assenza del consorte”. Da questa trasgressione, nascerà una nuova vita mentre i due amici/rivali finiranno, forse, inghiottiti dal mare del Nord. Il tema dell’artista che decide di isolarsi dal resto del mondo, presente anche in Nostalgia (1983) di Tarkovskij, è qui riproposto con riferimenti, seppur vaghi, a quello che accadrà  in Germania nel 1933, quando anche la musica “degenerata”, non ariana, non pura, verrà bandita dal Reich. L’estraniarsi di Otto potrebbe, dunque, essere profetico ma, in realtà, tutto ciò che si consuma, prima nel bosco e poi in riva al mare, appare lontano e staccato dai tragici fatti storici. In questa storia non accade molto ma quel che succede cambia coloro che l’hanno vissuta: i personaggi del film, contraddittori e ambivalenti, vedono sconvolte le loro vite e le loro identità. Lo spettatore assiste incuriosito e partecipe allo svolgersi dei destini di tutti ma, anche alla fine, non potrà dire con certezza ciò che è avvenuto. Una storia arcana ed enigmatica, oscura come la foresta iniziale, carica di segreti e di cose non svelate, neanche a se stessi, come  il  sentimento potente che spinge Paul, in viaggio di nozze, sulle tracce del tormentato amico compositore. In sostanza, Timm Kroger, realizza un’opera matura e rigorosa che, nella sospensione e nel non detto, trova, paradossalmente, il suo punto di forza.

(Mariella Cruciani)


di Redazione
Condividi