Il cratere – 32SIC

La prima sequenza-manifesto de Il Cratere è una esplicita dichiarazione d’intenti.
Abbiamo una ragazzina di tredici anni, Sharon Ca roccia, intenta a ripassare ad alta voce una lezione sul Verismo, mentre contemporaneamente esegue, con fare svogliato e meccanico, i movimenti di una coreografia. Uso emozionale della macchina a mano, messa a fuoco stretta sulla protagonista, parole e gesti che tradiscono aspirazioni e desideri
in conflitto.
Si tratta solo di poche inquadrature e di una man ciata di battute, che tuttavia contengono
in nuce alcuni dei tratti essenziali del film. La descrizione del movimento letterario dell’Ottocento, in primis, serve a Silvia Luzi e Luca Bellino, cineasti chiara mente provenienti dal documentario, per affermare la poetica e l’estetica del loro fare cinema: il Veri smo – afferma Sharon allo specchio, col suo spicca to accento partenopeo – “racconta della realtà e dicom’è fatta. Ha una caratteristica: non dà giudizi. Si raccontano sofferenze e sacrifici, vincitori e vinti perché chi nasce vincitore rimane vincitore e chi
nasce povero rimane povero”.
Beatrice Fiorentino (estratto dal Catalogo della 32. Settimana Internazionale della Critica)

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Una relazione padre-figlia strappata al quotidiano dell’hinterland partenopeo. Un luogo desertificato e sottratto a tutti gli stereotipi della “napoletanità”. Come un sogno fra Bellissima e la reinvenzione scarnificata del musicherello neomelodico. Un film di fantasmi e assenze, sospeso e astratto. E la rivelazione del talento della magnifica Sharon Caroccia, una sorpresa assoluta.

Sinossi

Il cratere è terra di vinti, spazio indistinto, rumore costante. Rosario è un ambulante, un gitano delle feste di piazza che regala peluche a chi pesca un numero vincente. La guerra che ha dichiarato al futuro e alla sua sorte ha il corpo acerbo e l’indolenza dei tredici anni. Sharon è bella e sa cantare, e in questo focolaio di espedienti e vita infame lei è l’arma per provare a sopravvivere. Ma il successo si fa ossessione, il talento condanna. Il Cratere è una favola Disney al contrario.

Luca Bellino (1978) e Silvia Luzi (1976) indagano forme di resistenza al potere in tutti i suoi aspetti. Insieme hanno realizzato i documentari La minaccia (2008) e Dell’arte della guerra (2012). Come registi hanno ricevuto molti riconoscimenti internazionali e nomination. Insieme hanno fondato la casa di produzione Tfilm. Il Cratere è il loro primo lungometraggio.


di Redazione
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