Det Enda Rationella (Una soluzione razionale)

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sic_2009-rationellaIl cinquantenne Erland vive in una cittadina industriale, lavora nella locale cartiera e conduce, insieme alla moglie May, un seminario di discussione sui problemi matrimoniali nella chiesa pentecostale. Tutto fila liscio finché il suo miglior amico Sven-Erik non gli presenta la moglie Karin a una festa. Tra Erland e Karin la corrente di desiderio è palpabile e la situazione ben presto diventa insostenibile. Allora Erland propone una “soluzione razionale”: affrontare la crisi tutti insieme, andando a vivere nella stessa casa e creando una sorta di comune provvisoria retta da regole di comportamento e turni per cucinare e lavare i piatti finché la passione extraconiugale non si esaurisca.

Scene da un matrimonio post-bergmaniano nella Svezia che da sempre si interroga, spudoratamente e con coerenza, sul conflitto tra i due sessi e sul significato della fedeltà e dell’adulterio. Quando esplode la passione fisica tra un marito di mezza età e la moglie, anch’essa matura, del suo miglior amico, per un momento sembra possibile dare libero corpo al tradimento sotto lo sguardo, ora attonito ora impotente, dei due coniugi traditi nell’illusione che l’equilibrio sia presto ristabilito. Ma il gioco di coppia si trasforma ben presto in un tragicomico gioco al massacro a cui le due “vittime” rispondono di volta in volta ciascuno a suo modo, con la regressione, l’adulazione, la rabbia repressa, il rigetto o la fuga, mentre la piccola comunità, con le sue consuetudini, le sue ipocrisie e i suoi più o meno rigidi principi, sta a guardare. Un esordio maturo – e splendidamente recitato nella linea del teatro scandinavo – che mette in scena l’ineluttabilità del prevalere della natura istintuale sulla cultura e la norma. Un film asciutto ma attraversato e acceso da un gusto spregiudicato e molto contemporaneo per la rappresentazione della sessualità e del corpo anche negli anni del declino fisico.

Jörgen Bergmark è nato nel 1964. Ha lavorato come produttore, sceneggiatore e regista di lavori tv e cortometraggi collaborando con Bent Hamer allo script e alla produzione di Kitchen Stories. Tra i suoi corti figura En kärleksaffär candidato ai Swedish Film Awards nel 2003 e al premio per il miglior film breve all’Hollywood Film Festival. Det enda rationella è il suo primo lungometraggio.

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RECENSIONE

Una soluzione razionale è un’opera prima intelligente e ironica, ben diretta da Jorgen Bergma(rk), già co-sceneggiatore e co-produttore di “ Kitchen stories”. Per il suo debutto alla regia, Bergmark sceglie temi cari al cinema del suo paese, la Svezia: i rapporti tra i sessi, l’istituzione matrimoniale, l’adulterio e la fedeltà. Le sue “scene da un matrimonio”, però, non si svolgono, come quelle bergmaniane, in un contesto borghese, bensì in un ambiente operaio. Le tragicomiche vicende sentimentali di due coppie sulla cinquantina hanno, qui, sullo sfondo tre soli ambienti: la fabbrica, la chiesa, la casa. Il film ha un impianto quasi teatrale ed è caratterizzato da una solida scrittura: il divertimento, per lo spettatore, scaturisce dal contrasto tra le passioni che scuotono i personaggi e la “soluzione razionale” da loro adottata per placarle. Tra Erland (Rolf Lassgard) e Karin (Pernilla August, a suo tempo, interprete di “Fanny e Alexander” e “Con le migliori intenzioni”), entrambi sposati, scoppia l’attrazione e la situazione diventa difficile da gestire. E’ allora che Erland, direttore di una scuola matrimoniale alla Chiesa Pentecostale, propone la famigerata soluzione: andare a stare tutti e quattro nella stessa casa, con tanto di Decalogo per la nuova vita in comune, per circoscrivere e, possibilmente, estinguere il desiderio extraconiugale.
L’esperimento metterà i quattro a dura prova, minacciando di farli sprofondare, ma, alla fine, quando sarà chiara l’ineluttabilità dell’istinto sulle regole culturali, nasceranno, forse, nuove possibilità per tutti. Bergmark guarda con simpatia e tenerezza ai suoi eroi confusi, in preda al tumulto dei sentimenti come adolescenti. Gli attori recitano in maniera sfumata e realistica, dando vita a personaggi accattivanti e ricchi di umanità. Il risultato finale è un esordio riuscito e maturo, con un valore aggiunto: per una volta, sullo schermo, donne non più giovanissime non sono considerate solo come “madri”, ma come individui, persone complesse ed intere.

Mariella Cruciani

INCONTRO CON JORGEN BERGMARK

di Mariella Cruciani

Una soluzione razionale è un film delicato, sui sentimenti ma è anche una commedia…

Abbiamo discusso prima, con gli autori: volevamo fare un film pieno di emozioni ma i finanziatori volevano sapere se fosse, o no, una commedia. Io non lo sapevo ancora perché la comicità dipende da cosa fanno i personaggi: sapevo, però, che volevo raccontare una storia “morale”, con un’ambientazione particolare, quasi teatrale.

Si aspettava le reazioni di riso che ci sono state durante la proiezione?

Si, le risate sono state, perlopiù, nei momenti giusti. All’inizio temevo che quella del film fosse ironia “scandinava” ma ho visto che ridiamo alle stesse cose!

Nel film, c’è una totale assenza di giovani. Perché?

Questo era già scritto in sceneggiatura perché volevamo, da subito, focalizzare l’attenzione su personaggi che non hanno più venti anni.

Anche il finale del film era questo dall’inizio?

All’inizio, c’era un epilogo diverso ma questo finale va bene! Volevo che il pubblico riflettesse ma non volevo dare giudizi: è un film morale, ma non moralistico.

Nel film, la Chiesa pentecostale è rappresentata come un luogo ospitale, in cui ci si incontra. E’ davvero così?

Dipende dalle congregazioni. La Chiesa, da noi, cerca di adattarsi a ciò che pensa la gente ed io credo che sia giusto così. Per questo, Sven-Erik, quando è solo, si reca in Chiesa.

Sven-Erik è, forse, il personaggio più complesso del film. O no?

Lui, all’inizio, voleva fare qualcosa di diverso, voleva di più dalla vita. Per questo voleva morire e l’amico lo salva. Poi, quando l’amico si innamora della moglie, lui torna bambino. Io sono convinto, però, che, alla fine, sia un uomo felice e che abbia un futuro davanti a sé!

Mariella Cruciani


di Redazione
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