Revolutionary Road

Perturbante, inquietante, intriso di vitalità e disperazione, Revolutionary Road è un film che colpisce al cuore e allo stomaco lo spettatore con la forza di una messinscena elegante e composta e di una materia palpitante.
Sam Mendes, il regista di American Beauty, torna a raccontare la raggelante solitudine annidata nei sobborghi middle class degli Stati Uniti (e non solo, magari), scegliendo però di andare indietro nel tempo, agli anni Cinquanta, attraverso l’adattamento di un romanzo di Richard Yates.
April e Frank Wheeler sono giovani, belli, hanno due bellissimi bambini e una splendida casa in Revolutionary Road. Ma un abisso si sta aprendo sotto i loro piedi, a poco a poco, ma inesorabilmente. Entrambi sono coscienti dell’insoddisfazione provocata nelle loro vite da quella routine borghese, ma mentre Frank finisce per adattarsi, April sogna, lotta, soffre e rifiuta di nascondere la polvere sotto il tappeto. La tensione si accumula nella bella dimora di Revolutionary Road, fino a esplodere nella (annunciata) tragedia.
Tutto, è il caso di dirlo, funziona in questo film, che conta su un’ottima regia, un’eccellente sceneggiatura e su attori eccezionali. Leonardo Di Caprio è bravissimo, ma la vera dominatrice del film è la moglie del regista, Kate Winslet, straordinaria in un ruolo magnetico e doloroso. Eccellenti anche gli altri interpreti, fra cui ricordiamo Michael Shannon (il vicino di casa “pazzo”, che sa cogliere la verità meglio di chiunque altro), Kathy Bates e David Harbour.
di Anna Parodi