Onora il padre e la madre

lumet-onora_il_padre_e_la_madre

lumet-onora_il_padre_e_la_madreUn grande film, classico e moderno insieme, una tragedia familiare mescolata alla crime story: Onora il padre e la madre è un film che convince pienamente, appassiona ed emoziona. Alla regia c’è il formidabile ultraottantenne Sidney Lumet, che costruisce una storia semplice e terribile.
Due fratelli, Andy e Hank, sono entrambi dei falliti. Il primo, dietro l’apparenza di uomo di successo, ha molto da nascondere. Il secondo tira a campare cercando di stare dietro agli alimenti da passare a ex moglie e figlia. Hank ha un’idea: rapinare la gioielleria di famiglia, un colpo facile e indolore, anche perché l’assicurazione ripagherà i genitori. Ma tutto va storto e la rapina finisce in tragedia. La famiglia, in cui già si annidavano incomprensioni e rancori, diventa teatro di dolore e vendetta.

Come in una tragedia greca, o in un dramma shakesperiano, tutti corrono verso la devastazione e la morte fisica o morale. La regia, sostenuta dalla bella sceneggiatura di Kelly Masterson, padroneggia sapientemente l’incandescente materia costruendo un film che non ha un attimo di cedimento né una caduta di stile. Sidney Lumet riesce a non strafare mai, senza però togliere nulla al coinvolgimento: Onora il padre e la madre è insieme solenne e “quotidiano” nel modo in cui rappresenta i personaggi con le loro miserie di ogni giorno. La vicenda è raccontata con un andamento temporale non lineare – si mostrano i momenti della rapina, i giorni precedenti e quelli successivi focalizzando ogni volta l’attenzione su uno dei personaggi – ma sempre fluido e non pretestuoso. Grandiosa la prova degli attori: Philip Seymour Hoffman, Ethan Hawke e Albert Finney sono indimenticabili, la ritrovata Marisa Tomei risulta affascinante e convincente. Splendide le musiche di Carter Burwell.


di Anna Parodi
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